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Mondiali femminili di calcio, Cirinnà posta foto calciatrice Galli che bacia ragazza, ma è la sorella

Mondiali femminili di calcio, Cirinnà posta foto calciatrice Galli che bacia ragazza, ma è la sorella
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«Per Monica Cirinnà l'omosessualità è un lavoro da portare a termine. Così ieri sera, ossessionata dal suo ruolo e dalla smania militante, è caduta nell'ennesimo epic fail dopo la vittoria delle Azzurre sulla Cina per 2-0 ai mondiali di calcio femminili» hanno denunciato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Congresso mondiale delle famiglie e di Pro Vita e Famiglia con tanto di prove a sostegno.

«La senatrice dem ha preso un grande abbaglio condividendo sul suo profilo Facebook la foto di Aurora Galli, che è la centrocampista della Nazionale Italiana, che bacia una donna con tanto di arcobaleno accanto e hashtag inneggiante #lovewins. Ma a nulla sono valsi i numerosi commenti che riportavano alla realtà ('quello messaggio è per la sorella e il fratello'), perché il suo post è ancora là» hanno proseguito i due organizzatori del Congresso mondiale delle famiglie.

«Ma la gaffe non finisce qui» - sottolineano - «perché la foto addirittura risale alla vittoria delle Azzurre contro la Giamaica e la stessa Galli scrisse una dedica d'affetto alla sua familiare postandola su Instagram». «Ma quale coming out» - hanno concluso Brandi e Coghe - «ma quale arcobaleno mondiale? Lasci in pace le ragazze della nazionale di calcio e non rincorra i loro gusti sessuali, piuttosto festeggi e basta. Assurdo ricondurre tutto alla sua attività politica legata alle lobby Lgbt anche quando non c'entra nulla. Vergognoso utilizzare un evento sportivo che unisce tutti gli italiani per fare una becera propaganda ideologica basata pure su una fake news».

Il dialogo tra Russia e Francia riparte dal politologo prigioniero
Laurent Vinatier (Ansa)
Laurent Vinatier è in cella a Mosca dal 2024. La sua vicenda sul tavolo dei negoziati con Parigi.

Il presidente francese Emmanuel Macron è «pienamente mobilitato» per ottenere il rilascio di Laurent Vinatier «il più rapidamente possibile», in quanto è detenuto ingiustamente e la «propaganda» contro di lui «non corrisponde alla realtà», fa sapere l’Eliseo. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha dichiarato ai giornalisti che la Russia ha fatto «un’offerta ai francesi» riguardo al politologo, arrestato a Mosca l’anno scorso e condannato per aver raccolto informazioni militari, e che «ora la palla è nel campo della Francia». Peskov si è rifiutato di fornire dettagli, citando la delicatezza della questione.

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Referendum sul piano Trump, Zelensky è disponibile. Il Cremlino: accordo vicino
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Domani in Florida il bilaterale tra il leader ucraino e il presidente statunitense. Putin apre a concessioni su alcune aree già conquistate, ma vuole tutto il Donbass.

A distanza di una settimana dall’ultimo round di negoziati, la Florida torna a essere la sede dei colloqui sulla pace in Ucraina, ma questa volta il faccia a faccia sarà direttamente tra leader. Domani a Mar-a-Lago è atteso l’incontro tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e l’omologo americano, Donald Trump.

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Il Papa scomunica l’Europa delle armi
Papa Leone XIV (Getty)
Leone XIV all’Angelus manda un messaggio ai guerrafondai di Bruxelles: «Chi oggi crede alla pace è spesso ridicolizzato, spinto fuori dal discorso pubblico e accusato di favorire avversari e nemici». Evitare di trattare con Vladimir Putin ha invece provocato solo morti.

Papa Leone ieri all’Angelus ha detto che chi parla di pace rischia di fare la figura del fesso. Purtroppo, aggiungo io, chi invoca la tregua non corre soltanto il pericolo di essere trattato come lo scemo del villaggio, perifrasi meno carina però più efficace di quella usata dal pontefice, bensì di essere anche considerato un servo di Putin, ovvero un ignobile figuro che per soldi o per ambizioni di carriera è disposto a mettere la propria dignità al servizio di un regime dittatoriale. Sono quasi quattro anni, cioè da quando le truppe di Mosca hanno invaso l’Ucraina, che chiunque lanci un appello alla pace che non includa un richiamo alla vittoria totale di Kiev sull’invasore viene considerato un traditore. Sostenere la necessità di un cessate il fuoco, anche a costo di qualche concessione, è ritenuta una bestemmia.

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Il record di Zalone è l’incubo dei radical chic
Checco Zalone (Ansa)
«Buen camino», commedia politicamente scorrettissima, fa il botto: 5,6 milioni di incasso al debutto (78,8% del totale). E oltre 680.000 persone nelle sale a Natale. Il comico pugliese brucia il colossal «Avatar»: l’ipocrisia ha rotto, gli italiani vogliono ridere.

erano alte ma il risultato ha superato ogni rosea previsione: con questa commedia diretta da Gennaro Nunziante e distribuita da Medusa, Zalone ha superato sé stesso conquistando il 78,8% della platea complessiva (680.000 persone nelle sale): nel 2016 Quo Vado, uscito il primo gennaio, aveva raggiunto il 65,6%, mentre nel 2020, con Tolo Tolo, uscito sempre il primo gennaio, si era assicurato il 75,7%. Il successo di Buen Camino è stato omogeneo su tutto il territorio nazionale e ha trainato l’intero comparto: era da 14 anni che, nel giorno di Natale, il mercato cinematografico non superava i 7 milioni di euro d’incasso.

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