2022-06-08
Le molestate di Peschiera non sono solo cinque
Due i filoni di indagine, uno sul raduno e uno sugli abusi in treno. Possibile anche l’aggravante razziale.Come per il Capodanno in piazza del Duomo a Milano, anche per le ragazze aggredite sul treno il 2 giugno scorso a Peschiera del Garda, si torna a parlare di taharrush gamea, la molestia collettiva che fu documentata per la prima volta nel 2005 al Cairo, durante gli scontri di piazza Tahir. L’usanza è tristemente nota: un gruppo di ragazzi spesso di origine nordafricana aggredisce in branco donne giovani, molestando o nel peggiore dei casi stuprando. Proprio come a gennaio, l’inchiesta è partita dalle molestie di cinque ragazze ma c’è chi dice che sarebbero decine le adolescenti minorenni importunate sul treno. A farsi sentire sono anche i sindacati di Trenord, l’azienda che si occupa del trasporto ferroviario sulla tratta Milano-Verona. In una nota si parla di «una condizione ormai al limite e non più giustificabile e con la stagione estiva si rischia che fatti del genere seguiteranno ad accadere». E ancora: «avevamo sollecitato l’azienda» e «il personale di servizio si ritrova a doversi confrontare con soggetti in stato psicofisico alterato, con persone senza tetto, baby gang, rapinatori o altro».La procura di Verona ha deciso di aprire due indagini, al momento contro ignoti. Si stanno scandagliando foto e video sui social network, in particolare Tik Tok e Instagram dove è stato organizzato il raduno «Giornata Africa». In aggiunta a questo ci sono le decine di filmati e immagini dei sistemi di videosorveglianza girati alla stazione di Peschiera e sul lungolago dov’è andato in scena il raduno sfociato in scorribande e violenze fino a quando sono intervenute le forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Si cercano 30 ragazzi magrebini. Potrebbero essere originari di Milano. Le ragazze che hanno sporto denuncia stanno aiutando gli inquirenti nell’identificazione degli aggressori. Nella prima indagine le ipotesi di reato sono di rissa aggravata, danneggiamenti e tentata rapina. Qui si sta cercando di approfondire quanto avvenuto in spiaggia tra Peschiera e Castelnuovo. Il secondo filone nasce invece dalle molestie sessuali subite da cinque giovani ragazze lombarde. In questo caso la Procura potrebbe valutare l’aggravante di odio razziale, dal momento che una delle adolescenti ha raccontato agli investigatori gli insulti degli aggressori. «Mentre ci toccavano senza lasciarci scampo ci urlavano “qui non vogliamo italiani”». A coordinare le indagini è Mauro Leo Tenaglia. «È ancora presto, per ora il fascicolo resta aperto contro ignoti» spiegava ieri il procuratore di Verona, Francesco Bruni. «Sono cinque le ragazze molestate ma potrebbero essere molte di più, per ora diciamo che sono cinque le denunce». In sostanza va ripetendosi la stessa dinamica del 31 dicembre a Milano. La Procura invita le ragazze che hanno subito molestie a presentarsi e denunciare quanto accaduto. In totale potrebbero essere più di 10 le giovani molestate sul treno. Per i fatti di Capodanno nel capoluogo lombardo servì almeno un mese per rintracciare i responsabili. «Quando mi ha detto che era bloccata, che le stavano tutti addosso e non riusciva nemmeno a respirare sono impazzito... mia figlia era in balia di gente senza scrupoli e io ero a casa impotente. Se non fosse riuscita a scendere a Desenzano quelli non so cosa le avrebbero fatto», ha raccontato al Corriere della Sera il padre di una delle ragazze che si è presentata nei giorni scorsi alla polizia ferroviaria di Milano. Il sindaco Beppe Sala ieri ha spiegato che i giovani vanno da un lato «compresi» e dall’altro «aiutati». Pronta la risposta del centrodestra in Regione Lombardia. «Ci troviamo davanti a fatti uguali a quelli di piazza Duomo, l’ultimo dell’anno, ma evidentemente al sindaco Giuseppe Sala quei fatti non sono serviti a nulla per aprire gli occhi. Aggressioni che coinvolsero prima poche ragazze e poi divennero decine. Così su quel maledetto treno da 5 ragazze vittime ora forse siamo arrivati a 30. Il sindaco dovrebbe chiedere scusa agli abitanti di Peschiera del Garda a nome della città in quanto la maggior parte dei nordafricani violenti arrivava molto probabilmente da Milano» spiega Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia.Intanto la prefettura di Brescia ha disposto «l’intensificazione delle misure preventive territoriali e dei controlli mirati presso le principali stazioni di partenza». Spiega la prefettura: «Sono state esaminate le problematiche di sicurezza connesse all’intenso movimento di giovani che, utilizzando treni regionali, soprattutto nei fine settimana, raggiungono le principali località turistiche del lago di Garda».
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco
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