2021-06-30
Missioni fantasma e numero legale salvo. C’è un documento che inguaia Zingaretti
Nuovi presunti falsi nell'inchiesta sulle assenze sospette. E le giustificazioni contestate spariscono di colpo nel 2021La comunicazione che sta mettendo nei guai il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il suo vicecapo di gabinetto, Andrea Cocco, è di poche righe.Il documento è datato 8 agosto 2019, è indirizzato al presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini e ha in calce la firma dello stesso Cocco. Leggiamo il testo: «In relazione alla convocazione della seduta ordinaria del Consiglio regionale numero 38 del 29 luglio 2019, aggiornamento dell'8 agosto 2019 ore 10.30, si comunica che il presidente Nicola Zingaretti non potrà essere presente a causa di impegni istituzionali precedentemente fissati».Da questa missiva è partita l'inchiesta della Procura di Roma per falso, incentrata proprio sulle assenze «per impegni istituzionali» del governatore.Infatti quando Zingaretti è assente per tali motivi viene considerato presente ai fini del calcolo del numero legale. L'8 agosto il Consiglio si poté svolgere proprio grazie a quella assenza giustificata. La seduta fu turbolenta e si protrasse sino alle 3.52 del mattino successivo come si evince dal resoconto stenografico. All'ordine del giorno vi era la discussione e la votazione articolo per articolo del testo unificato di due proposte di legge in materia di contrasto al lavoro non regolare in agricoltura.Ma quello che non è proprio andato giù a Fratelli d'Italia, Lega e, all'epoca, ad alcuni esponenti dei 5 stelle, è il fatto che mentre si discutevano temi tanto delicati il «fantasma» di Zingaretti aleggiava sull'aula grazie a dirette Facebook e tv. Infatti l'allora segretario del Pd nel pomeriggio si trovava in Emilia Romagna per partecipare a due feste del suo partito. Verso le 19.30 era a Bibbiano (Reggio Emilia) a rincuorare i militanti abbacchiati per le polemiche sugli affidi illeciti di minorenni in Val d'Enza. Poi, in serata, intervenne al dibattito sul congresso del Pd alla festa regionale di Villalunga.Sulla vicenda, come detto, è stato aperto un fascicolo d'inchiesta, dopo la presentazione di un esposto da parte del consigliere del gruppo misto Davide Barillari, espulso nel 2020 dal movimento 5 stelle.Dal documento, datato 18 ottobre 2019, apprendiamo diverse notizie. Per esempio che l'8 agosto per ben 12 volte fu chiesta la verifica del numero legale. Alle 17.36 la seduta viene sospesa per un'ora essendoci in aula solo 24 consiglieri più l'ubiquo Zingaretti (il quorum è di 26). Alle 19.04 la storia si ripete con conseguente nuova interruzione. Alle 20 i lavori vengono ripresi perché i consiglieri sono ridiventati 26 contando anche Zingaretti. Sino alle 22.30 la situazione rimane immutata, a favore della maggioranza, grazie al computo del governatore. Ma come detto in quelle due ore e mezza l'ex segretario Pd era ospite delle kermesse emiliane.Scrive Barillari: «Pertanto, appare evidente che tra le ore 20 fino alle ore 22.30, l'aula ha avuto la presenza di 26 consiglieri comprendente anche Zingaretti, assente per motivi istituzionali, quando invece era a partecipare alle feste in un'altra regione. Pertanto, risulta viziato il numero dei consiglieri dell'aula consiliare in quell'orario nel momento in cui sono stati discussi e approvati ben 5 emendamenti. Sebbene questo possa considerarsi poco importante considerando il breve lasso di tempo (due ore e mezza) in cui l'assenza di Zingaretti poteva essere rilevante ai fini della votazione [...], si deve considerare grave in ogni caso il comportamento del presidente della Regione Lazio che ha disertato l'aula del Consiglio dichiarando - in atto pubblico - di avere impegni istituzionali. Il che, come abbiamo visto sopra non era affatto vero!».Barillari segnala anche altre due occasioni in cui lo staff di Zingaretti avrebbe dichiarato il falso. Il 29 aprile 2019 viene approvata la proposta di legge 116/2019 in materia finanziaria, dopo la discussione di circa 20 emendamenti e subemendamenti. Ma Zingaretti, dato presente, era, sempre secondo Barillari, a Casal di Principe (Caserta) a promuovere il capolista per le elezioni europee Franco Roberti. Quindi avrebbe partecipato a un comizio a Napoli per l'apertura della campagna elettorale per le elezioni europee. Il 15 maggio 2019, in contemporanea con un altro importante appuntamento consiliare, avrebbe organizzato una conferenza stampa al Nazareno, sede del Pd, per presentare il «Piano per l'Italia» per le imminenti elezioni europee e successivamente di sarebbe recato a Prato per la campagna elettorale del Pd. «Alla luce di questi avvenimenti è stata chiesta all'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e al presidente Zingaretti di specificare gli impegni istituzionali per i quali egli si è assentato nelle date sopra indicate» ha concluso Barillari.Nel 2019 le assenze non giustificate di Zingaretti sono state 7, di cui 4 dopo le polemiche dell'8 agosto, esattamente una volta il 13 novembre, due il 20 dello stesso mese, una il 28, sempre a novembre.Nel 2020, dopo le prime polemiche e il deposito dell'esposto, a fronte di 27 assenze per motivi istituzionali, Zingaretti ne marca ben 20 non «giustificate» (il 285% in più in rapporto all'anno precedente), la maggior parte nella seconda metà dell'anno.Nel 2021, sino a oggi, Zingaretti non ha mai saltato i lavori del Consiglio per motivi istituzionali, mentre ha collezionato 32 assenze «semplici», il 457% in più rispetto al 2019.Conclude il capogruppo di Fratelli d'Italia, Fabrizio Ghera: «Chi è al governo della pubblica amministrazione dovrebbe dare il buon esempio: dichiarare di essere in missione istituzionale per il Lazio e poi fare comizi è un espediente meschino. Il tempo sottratto all'incombenza regionale viene pagato oggi dai cittadini ad esempio sui mancati risultati sui rifiuti e sui disastri quotidiani nella sanità».
Laura Boldrini e Nancy Pelosi (Ansa)