2020-07-16
Mincione-Vaticano, è guerra: sequestrati i cellulari del raider
Dopo la querela del finanziere, i pm prendono gli apparecchi, su input della gendarmeria, per analizzare i messaggi criptati.Sarebbe stata direttamente la registrazione all'Hotel de Russie, a Roma, a far scattare l'alert relativo alla rogatoria emessa dalla magistratura vaticana nei confronti di Raffaele Mincione, il finanziere italo-londinese indagato nell'ambito dell'inchiesta sull'acquisto del palazzo di Sloane avenue a Londra. Le generalità dei clienti degli hotel infatti vengono comunicate alla questura tramite un sistema elettronico denominato «Servizio alloggiati», collegato direttamente al database delle forze dell'ordine. La presenza della nota di ricerca nei confronti di Mincione, destinatario della rogatoria internazionale del Vaticano, avrebbe dunque fatto scattare l'alert in sala operativa. In hotel, all'alba, «si sono quindi presentati gli uomini del commissariato Trevi che, verificata la presenza del finanziere, gli hanno sequestrato la strumentazione elettronica come da richiesta della Santa sede», scrive l'Adnkronos. Confermando gli ottimi rapporti in corso tra la gendarmeria e la Procura di Roma. Appare altrettanto chiaro che il sequestro dei device nella disponibilità del finanziere è da collegarsi anche all'azione difensiva riportata giusto due giorni fa dal Messaggero. Il quotidiano romano racconta delle memorie depositate con l'intento di scaricare ogni minusvalenza e decisione legale all'interno delle Mura leonine. Nel documento ci sarebbero decine di allegati, lettere «firmate da plenipotenziari del Vaticano, autorizzati direttamente da papa Bergoglio, dal segretario di Stato o dal sostituto. C'è pure il regolamento dei fondi di Athena capital, i memo sui trasferimenti delle quote, gli accordi di sottoscrizione, le copie delle procure di monsignor Alberto Perlasca, il transfert agreement. Il promotore di giustizia lo ha in ogni caso indagato per peculato e truffa per come è avvenuto il disinvestimento di Athena e l'acquisto della intera proprietà dell'immobile da parte della Santa sede (posseduta solo al 45% per mezzo della società Gutt di Gianluigi Torzi, subentrata nel 2018 al fondo di cui Mincione era solo uno degli amministratori). «Mincione per il Vaticano sarebbe il soggetto che ha tratto il maggior vantaggio economico dall'intera operazione», scrive il Messaggero. Ma il finanziere, carte alla mano, passa al contrattacco sottoponendo la correttezza del suo agire al giudizio della magistratura inglese e trascinando in tribunale la Segreteria di Stato per una azione di accertamento. Al di là del carteggio ufficiale entrare nella disponibilità di mail e di chat sulle diverse piattaforme (comprese quelle criptate) aiuterà la Gendarmeria vaticana a comprendere se nelle pieghe dei contratti ci fossero accordi opachi o illeciti nella gestione delle commissioni o nella retrocessione delle fee.Gli inquirenti potrebbero anche concentrarsi sui possibili legami tra Mincione e Torzi, l'ultimo player dell'affare di Sloane avenue. Non solo. L'inchiesta ha sfiorato anche consulenti all'epoca dei fatti appartenenti a Ey e subito deferiti dal colosso delle verifiche di bilancio per via del codice di condotta. È però da sottolineare che un recente articolo del Financial Times si è scagliato in modo scomposto su presunte cartolarizzazioni di false fatture per conto di elementi affini alla 'ndrangheta. In questo caso il quotidiano della City cita un team afferente a Ey. Sarà una probabile inchiesta svizzera a fare luce (la banca citata ha sede a Ginevra) sugli eventuali illeciti e a scoprire se l'inchiesta del Financial Times sia un fraintendimento o un effettivo scoop. Così come potrebbe anche mettere in connessione i presunti falsi bond con attività afferenti all'inchiesta vaticana partita da Sloane avenue. Al momento è certo che le tensioni sono alle stelle. Non si può escludere che Mincione voglia avviare una causa milionaria nei confronti del Vaticano stesso per danni reputazionali e per il congelamento dei suoi conti correnti (poi sbloccati dalla magistratura elvetica). La partita lascia intuire nuovi colpi di scena anche nel breve termine. L'obiettivo è chiudere il cerchio dell'inchiesta nel più breve tempo possibile.
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