2022-10-19
Lo smog è in salita: stop anche alle auto con la scatola nera
Malgrado il blocco imposto da Giuseppe Sala, la qualità dell’aria a Milano peggiora. La Regione ferma pure le macchine che montano il «Move-in».Disastro Milano. Vivere nel capoluogo lombardo sta diventando un vero e proprio incubo per molti milanesi. L’aria è (e continua) a essere irrespirabile, alla faccia dell’area B. Lo dimostrano gli ultimi dati diffusi da Legambiente. A Torino va la maglia nera, certo, ma Milano è subito sotto con 54 giorni fuori dai limiti di inquinamento consentiti. Sulle medie annuali eccedenti il valore dell’Organizzazione mondiale della sanità è in cima a tutte le classifiche: +122% sul PM10, +300% sul PM2.5 e il +257% sull’NO2.Al sindaco di Milano, Beppe Sala, questo non importa, anzi. Continua a spingere le persone ad utilizzare la bicicletta, così che possano respirare a pieni polmoni l’aria inquinata e pericolosa della città. E sull’area B ormai siamo al paradosso: da ieri fino a data da destinarsi, tra le 8.30 e le 18.30, non potranno circolare neanche i diesel euro 4 con installato il dispositivo Move-in. Questo accade perché per almeno quattro giorni di fila a Milano (e in altri Comuni lombardi) è stato superato il limite dei 50 g/mu di Pm10. La Regione Lombardia quindi ha emesso «fino a data da destinarsi» delle limitazioni alla circolazione in virtù della qualità dell’aria. E questo vale, oltre che nel capoluogo regionale, anche a Lodi, Cremona e relative province. Insomma l’inquinamento è già fuori controllo, nonostante gli impianti di riscaldamento delle case siano ancora spenti a causa del rinvio dovuto al razionamento energetico, e se continua così, chissà cosa bisognerà aspettarsi tra uno e due mesi quando gli impianti di case e uffici andranno a pieno regime.E come se non bastasse, il Move-in si dimostra ancora una volta una fregatura per chi lo ha installato. Siamo al paradosso: non basterà infatti per circolare con le limitazioni della Regione perché nei giorni di sospensione nessun veicolo inquinante, compresi quelli con la scatola nera, possono circolare. Se lo fanno, sono sottoposti a multa.Di norma con il Move-in (che può essere installato su ogni categoria di mezzi a benzina euro 0-2 e diesel fino a euro 5), si è liberi di accedere all’area B con una limitazione di chilometri annuale, ma come già denunciato da La Verità, il dispositivo non è capace di spegnersi negli orari e nei giorni in cui non dovrebbe contare i chilometri. Il risultato è che chi ha Move-in si vede scalare i chilometri anche di notte e nel fine settimana, mentre chi non ha installato la scatola nera (o Black Box) è libero di circolare senza limiti negli orari e nei giorni di apertura dei varchi. Una vera beffa, che si può definire truffa se si pensa che questo dispositivo ha anche un costo: ben 50 euro, 30 euro per l’installazione e 20 euro per l’abbonamento annuale.In questo scenario assurdo anche la Regione Lombardia ha la sua porzione di responsabilità. Intanto si tratta di una iniziativa del Pirellone e quindi anche il suo malfunzionamento è imputabile a loro, ma su questo il governatore Attilio Fontana, ha provato a difendersi: «Move-in è stato istituito per consentire un piccolo chilometraggio agli euro 4, con l’idea che ci sono persone di una certa età che hanno una macchina, ma non l’opportunità di cambiarla. Poi il Comune ha chiesto di adeguarlo agli euro 5 e lo abbiamo esteso». Fontana, quindi, mette le mani avanti e aggiunge: «Una cosa deve essere chiara: Regione Lombardia non ha emesso divieti di circolazione per le euro 5 diesel, che ha introdotto il Comune di Milano. Grazie al fatto che quest’ultimo ha aderito al nostro “Move-in”, abbiamo semmai permesso a questa categoria di auto di continuare a circolare per un massimo di 2.000 chilometri all’anno. Il meccanismo del nostro dispositivo è stato ideato nel 2019 per i divieti regionali riguardanti gli euro 4 diesel e, quindi, registra il chilometraggio a prescindere dagli orari. Pertanto, come avevamo già fatto, abbiamo proposto nuovamente al Comune di modificare il software, in modo che non scali i chilometri dopo le 19.30 e il sabato e la domenica, cioè quando l’area b non è attiva. Da Palazzo Marino nessuna risposta». Uno scaricabarile, da Comune a Regione e ritorno, ma intanto a pagare sono i cittadini. Gli fa eco anche il capogruppo di Forza Italia in Regione, Gianluca Comazzi: «Con Move-in, Regione Lombardia ha agevolato migliaia di persone, che diversamente avrebbero dovuto rottamare la macchina e investire 30.000 euro in un veicolo elettrico. Dal sindaco Sala non ci aspettiamo ringraziamenti, ma neppure che tenti di scaricare il barile», e conclude: «Sala chieda scusa ai cittadini e annulli questo provvedimento vergognoso». Nelle stesse ore durante la seduta del Consiglio regionale è stata approvata a maggioranza la mozione dalla Lega che chiede di sospendere i divieti di circolazione nell’area B del Comune di Milano delle auto diesel euro 5 e benzina euro 2. Certo è, che per essere proprio coerenti, il Pirellone dovrebbe smettere di farsi pagare il bollo auto almeno da chi, la propria vettura, non la può più usare. A chiacchiere son bravi tutti, ma intanto da un lato i soldi escono mentre dall’altro incassano. Prima Comune, ma poi anche Regione.
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