2024-12-10
A Milano s’invocano lockdown anti smog. E la sinistra vuole il congedo climatico
L’Ats: «Aria inquinata, non fate giocare fuori i bimbi». Bonelli e soci per il modello Madrid: «Col maltempo, lavoratori a casa».Laddove non riuscisse la «Malattia X» dal Congo, potrebbe farcela l’inquinamento. O il maltempo. Nostalgia canaglia dei lockdown. Così capita che a Milano, dove quest’anno, per 53 giorni, si è respirata «aria tossica», come scrive il Corriere, l’Agenzia per la tutela della salute (Ats) consigli di «limitare l’esposizione» dei bimbi alle polveri sottili, «facendo particolarmente attenzione alla pratica sportiva in giornate con alte concentrazioni di ozono». Ve li ricordate i parchi chiusi per Covid? I giochini recintati? Noi ci ricordiamo pure gli psicotici del virus, quelli che se ne andavano in giro da soli, in auto, tenendo su la Ffp2. Forse, temevano di essere contagiati dai filtri del condizionatore. Ebbene: l’Ats meneghina, adesso, suggerisce di tenere i finestrini chiusi e di utilizzare il ricircolo dell’aria nell’abitacolo.Beninteso: che Milano e la Pianura padana siano soffocate da una cappa di smog non è certo una bufala e tanto meno una novità. Chi ci vive lo sa. Persino attenendosi ai parametri Ue del 2008, la capitale economica d’Italia sforerebbe i limiti consentiti di Pm10, pur salvandosi rispetto al calcolo della media di polveri sull’intero anno. La nuova direttiva europea, che definisce le «soglie per la protezione della salute umana», peggiora il quadro: fissa a 18 i giorni dell’anno in cui è possibile superare la concentrazione di sostanze tossiche nell’atmosfera. Perciò, il capoluogo lombardo è completamente fuori regola. Sono le soluzioni, al solito basate sui cambiamenti nello stile di vita, a lasciare perplessi. Anche perché, mentre l’Ats, guardando le previsioni meteo, si è convinta che nei prossimi giorni si creeranno «condizioni favorevoli all’accumulo di inquinanti» e che è urgente correre ai ripari, la Regione sta andando nella direzione opposta. E ha comunicato che, da oggi, saranno disattivate le misure anti inquinamento di primo livello precedentemente adottate in tutte le province, alla luce delle stesse previsioni che dovrebbero avere in mano all’Ats e dei dati pubblicati dall’Agenzia per la protezione ambientale (Arpa). Che almeno si mettano d’accordo…Ma ancor più dei comunicati che esortano le famiglie a rinchiudere figli e nipoti, i quali forse si salveranno dal Pm10 ma di sicuro non dalla medicalizzazione né dalla Playstation, preoccupa la distorsione ecotalebana cui si prestano i consigli per sopravvivere all’aria velenosa. Passerà questo messaggio: o ci convertiamo tutti in fretta alla macchina elettrica e alla casa green, oppure saremo destinati a scegliere tra il lockdown intermittente e l’intossicazione. Al posto dello spread ci sono le polveri sottili, al posto dell’austerità c’è la transizione verde, ma la logica rimane sempre la stessa: quella del «fate presto», per citare una vecchia apertura del Sole24Ore. La Spagna insegna.Dopo l’alluvione a Valencia, il governo socialista di Pedro Sánchez ha varato un decreto con cui è stato istituito il congedo climatico retribuito. In caso di emergenza meteo, i lavoratori potranno assentarsi fino a quattro giorni senza decurtazioni in busta paga. In Emilia-Romagna, dove è di nuovo allarme precipitazioni, sono fermi alla vecchia chiusura delle scuole. I progressisti iberici, invece, marciano a tappe forzate verso il reddito di cittadinanza ambientale. Sullo sfondo, aleggia quello che è diventato il mantra della sinistra postpandemica: state a casa. Una soluzione molto più comoda e à la page della noiosa manutenzione del territorio, che magari ci aiuterebbe ad adattarci alle intemperie. E infatti Avs, lo schieramento di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, proprio ieri ha invocato un intervento normativo che segua la strada imboccata da Madrid: «Ormai i fenomeni di maltempo devastante si susseguono creando difficoltà anche di spostamento per le popolazioni», ha detto Luana Zanella, capogruppo alla Camera. «Per questo è necessario provvedere a finanziare un fondo per il “permesso climatico”, per consentire l’assenza dal lavoro a chi non può muoversi per cause legate all’emergenza maltempo». Chi non concorda, ovviamente, merita di essere scagliato nel girone dei «negazionisti dei cambiamenti climatici».È la perfetta chiusura del cerchio sul modello Landini. Ogni elemento concorre a delineare i tratti del cittadino del futuro: un sussidiato confinato tra le mura di un appartamento idealmente a emissioni zero; il suo unico mezzo di locomozione, un monopattino a batteria; e guai a parlare di viaggi in aereo, riservati ai miliardari coi jet privati che rivedremo tra un mese al Forum di Davos. Da lì, ci catechizzeranno sui pericoli del consumo di carne. Garantendoci che, ben presto, non possiederemo nulla e saremo felici.
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Piergiorgio Odifreddi (Getty Images)