2024-01-14
A Milano è di scena la sartoria perfezionista
Milan fashion Week uomo: la sfilata di Msgm FW 24/25 (Getty Images)
Cura del taglio, lunghi cappotti e attenzione agli accessori sono le caratteristiche delle sfilate dedicate allo stile maschile. Dolce&Gabbana gioca sulla fattura impeccabile per giacche e frac. Spazio alle camicie con le stampe delle foto di Google.Firenze chiama, Milano risponde. La moda maschile mondiale passa di lì, dalle due città che, in una settimana, ospitano i grandi nomi dell’abbigliamento da uomo. Se la prima è famosa per il prodotto, presentato a Pitti (e non mancano nemmeno nel capoluogo toscano le sfilate come quella «democratica» di Magliano e il ritorno in passerella del tailoring classico ma che più contemporaneo non si può di Todd Snyder, 81 look, 50 dalla collezione Todd Snyder e 31 dalla collezione Woolrich Black Label, una nuova collaborazione per la quale Todd Snyder è direttore creativo), Milano è sinonimo di passerelle e presentazioni. Gucci ha aperto gli appuntamenti milanesi con l’attesa collezione firmata da Sabato De Sarno (la sua prima da uomo) svelata alla Fonderia Carlo Macchi, una moda che si racconta con discrezione. Tagli sartoriali, lunghi cappotti, attenzione agli accessori. Chic e di grande qualità. Tre parole che sono leit motiv di queste collezioni in generale. Il bello e ben fatto, il tailoring come punto di partenza sono la base della moda uomo del prossimo inverno. Tanto che l’attenzione alla cultura artigianale s’è meritata una mostra in Triennale voluta da Kiton per raccontare la scuola di formazione alla sartoria nata 23 anni fa a Napoli e fortemente voluta dal fondatore Ciro Paone. «Siamo riusciti a ringiovanire i nostri artigiani di almeno vent’anni, e se prima l’età media dei nostri artigiani era di 55 anni oggi è di 37 anni», afferma Antonio De Matteis, ad di Kiton. Non manca, quindi, il ricambio generazionale in un settore fondamentale per il Paese che fa dell’alto artigianato la sua cifra distintiva. Anche Dolce&Gabbana suonano la stessa musica dell’alta sartoria. Tutto si gioca sul taglio e sulla fattura impeccabile per giacche, abiti e addirittura frac. Nero dominante, no camicie ma bluse di raso, no cravatte ma fiocchi. Un marchio giovane per eccellenza come Msgm conferma la tendenza. Massimo Giorgetti, stilista del brand, guarda il classico abito sartoriale in chiave contemporanea abbinandolo a camicie con stampe create grazie a immagini esclusive scattate utilizzando le funzionalità di Google Pixel 8 e la sua fotocamera basata sull’intelligenza artificiale. Un connubio che Msgm svilupperà anche al Salone del Mobile. Lardini rompe con le convenzioni tradizionali e apre nuove prospettive al menswear pur mantenendo ben ferma l’impeccabile costruzione di ogni giacca, abito o cappotto. L’individualità diventa un elemento fondamentale, poiché ogni combinazione di capi è unica e permette all’uomo di esprimere la propria personalità attraverso l’abbigliamento formale che diventa laboratorio di possibilità, in cui ogni accostamento diventa opportunità per creare un punto di vista sulla moda maschile. «È una collezione concepita e ideata “come un grande guardaroba” dove ognuno si senta libero di scegliere come e cosa indossare secondo il gusto e l’umore del momento perché la moda è una maniera di esprimere sé stessi», afferma Luigi Lardini. Boglioli è un’altrettanta conferma di quanto spopoli la sartoria maschile. Il capo icona è la giacca da uomo destrutturata (cui si sono aggiunti cappotti e sahariane invernali), perfetta in ogni momento della giornata, declinata in varianti quasi infinite, con una scelta dei materiali accurata, e una sapienza estrema nel loro trattamento e lavaggio. Anche Pal Zileri si propone con la nuova linea Club che nasce dalla tradizione sartoriale del brand, esprimendone appieno il know-how attraverso abiti e giacche interamente intelate, pensate per i cultori della sartoria di qualità. Una qualità che da Colombo è di casa da sempre. Le più pregiate Fibre Nobili raccontano del marchio della Valsesia dove la maglieria in cashmere, kid cashmere, kid wool conferma la professionalità di un’azienda alla quale si affidano anche i grandi nomi internazionali. E da Colombo si arriva fino alla Fibra degli Dei, la Vicuña: capi di maglieria e capi spalla dedicati a coloro che ricercano l’unicità del filato più fine e nobile al mondo. Dal cashmere alla seta il passo è breve. Le camicie in seta «Memories - Organic Silk» di Pierre-Louis Mascia sono delle vere e proprie opere d’arte tessili, a cominciare dalle nuove stampe floreali e disegni ispirati ad antichi orologi, richiami storici che sono le radici del patrimonio culturale del brand. Si va all’aperto a godersi la natura con Wp Lavori in corso che si presenta con i marchi Filson, Blundstone e Barbour, gruppo capitanato dalla presidente Cristina Calori. A trainare la crescita del gruppo, che chiude il 2023 con un +20% e sfiora i 60 milioni, sicuramente Barbour e Blundstone. E poi Filson che presenta le sue classiche borse in tin cloth evergreen, le coperte di lana spessa dai toni rustici made in Usa e i suoi iconici capispalla. Le camicie in flanella a scacchi con tasche sul davanti, le Flannel Guide Shirt e le Vintage Flannel Work Shirt sono declinate in vari colori. Da Stone Island è stato introdotto il progetto Stone Island Closed Loop Project, che riutilizza gli scarti di cotone provenienti dalla catena di produzione di Stone Island. Gli scarti vengono raccolti e rilavorati per ottenere nuovi filati misti, contenenti almeno il 50% di materiale recuperato. Ten c, marchio di proprietà di Enzo Fusco patron della holding Fgf Industry di cui fanno parte anche Blauer e Bpd, disegnata da Alessandro Pungetti, si è focalizzato sulla ricerca di nuovi trattamenti e tinture artigianali che donano ai capi un effetto vissuto, rendendoli così unici. L’artigianalità e la manualità si legano alla trasformazione della materia e del colore, conferendo ai capi spessore, tridimensionalità e un aspetto vissuto. Pure Luís Figo debutta nella moda con il suo marchio LF Luís Figo. Il progetto nasce dal suo rapporto d’amicizia con Gandolfo Albanese, manager che vanta un’esperienza ventennale nel settore. «Voglio fare un marchio che non sia totalmente associato a me, ma che venga ricordato per l’elevata qualità dei nostri prodotti», ha spiegato il vincitore del Pallone d’oro 2000. Che potrebbe perfino arrivare in passerella.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)