2021-03-13
Mezza Italia rossa, Pasqua ai domiciliari. Resiste soltanto il bianco in Sardegna
Da lunedì, serrate 10 Regioni e Trento. Spariscono le aree gialle. Feste blindate in tutto il Paese, ma si potranno visitare i parenti.Genitori beffati, Roma prova a tamponare con congedi o bonus baby sitter da 100 euro.Lo speciale contiene due articoli.Basterebbe un ciuffo sbarazzino al posto della riga tradizionale e qualcuno potrebbe scambiarlo per Giuseppe Conte: Mario Draghi chiude tutto, blinda la Pasqua, stringe le misure anti Covid e continua sul percorso intrapreso dal suo predecessore. Non è un dpcm bensì un decreto legge, che andrà convertito in legge entro 60 giorni dal Parlamento però è già pienamente efficace. Ma per il resto, quello partorito ieri dal Consiglio dei ministri è un provvedimento in puro stile «chiusurista». Per le festività pasquali, 3, 4 e 5 aprile (sabato santo, Pasqua e Pasquetta), l'Italia sarà tutta in zona rossa, a eccezione di eventuali Regioni in zona bianca (al momento in questa condizione c'è solo la Sardegna, ed è difficile, per non dire impossibile, prevederne altre). In questi tre giorni sarà comunque possibile effettuare una visita al giorno all'interno della Regione, massimo in due adulti con minori di 14 anni o disabili o non autosufficienti conviventi, tra le ore 5 e le 22. Le altre novità confermano sostanzialmente le anticipazioni della vigilia. Da lunedì prossimo, 15 marzo, e fino al 6 aprile, quindi dopo Pasqua, le Regioni che faranno registrare un numero di nuovi positivi superiore alla soglia di 250 ogni 100.000 abitanti passeranno automaticamente in zona rossa, mentre fino ad ora era necessario un Rt (indice di trasmissibilità) superiore a 1,25 nell'ultima rilevazione. Da lunedì, in buona sostanza, saranno tinte di rosso la provincia autonoma di Trento, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Veneto, Marche e Molise.Passeranno in arancione tutte quelle attualmente in giallo, e dunque la fascia di Regioni a medio rischio sarà composta da Abruzzo, Basilicata, provincia autonoma di Bolzano, Calabria, Liguria, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta. La Sardegna rimarrà bianca. Nelle Regioni arancioni, sarà possibile una visita al giorno con le stesse limitazioni di Pasqua, ma solo all'interno del territorio comunale. In queste giornate lo spostamento non sarà invece permesso nelle zone rosse. Sarà come sempre possibile spostarsi per motivi di lavoro, salute o necessità. Le Regioni arancioni potranno individuare aree (province o Comuni) da portare in zona rossa, quando l'incidenza supera la soglia dei 250 casi per 100.000 abitanti nella settimana oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive.Ricordiamo le regole per chi si trova in zona rossa. Sono chiusi i negozi al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità. Restano aperti ipermercati, supermercati, discount. edicole, tabaccai, librerie, farmacie e parafarmacie, negozi di computer, elettronica, elettrodomestici, ferramenta, pompe di benzina, negozi di biancheria e di giocattoli, vivai. Sono chiusi bar e ristoranti. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio fino alle 22. Si possono prendere cibo e bevande da asporto fino alle 18 dai bar e fino alle 22 da ristoranti, enoteche e vinerie, con divieto di consumazione nelle adiacenze. È consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all'aperto e in forma individuale. È consentito uscire di casa, in sostanza, solo per motivi di lavoro, salute o necessità e urgenza. Si può fare rientro nelle seconde case di proprietà o in affitto ma occorre provare di avere titolo di affitto o proprietà precedente al 14 gennaio.In zona arancione, recita il decreto, «dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Lo spostamento di cui al presente comma non è consentito nei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona rossa». I negozi sono tutti aperti, compresi parrucchieri, barbieri e centri estetici. Nel weekend sono chiusi i centri commerciali. Sono chiuse palestre, piscine, teatri e cinema. Per le seconde case vale la regola delle zone rosse.Per quel che riguarda in particolare le scuole, nelle Regioni in zona rossa è sospesa la didattica in presenza in tutte, dai nidi alle superiori. Resta salva la possibilità di andare in classe solo per gli alunni disabili o che hanno bisogni educativi speciali, come per esempio i dislessici con diagnosi medica, e per tutti gli studenti dei tecnici e dei professionali che prendono parte a dei laboratori. Non è prevista invece la possibilità di frequentare la scuola per i figli dei lavoratori essenziali come medici, infermieri e poliziotti. Nelle Regioni arancioni, salvo diversa disposizione dei governatori, gli studenti delle scuole superiori possono andare in classe ma non normalmente: ciascuna scuola in base all'autonomia garantisce la presenza in istituto di almeno il 50% degli studenti ma non più del 75%. In pratica, i ragazzi possono andare a scuola a giorni o settimane alterni. Tutti gli altri alunni, dalla scuola di infanzia alla terza media vanno regolarmente a scuola, con l'obbligo di indossare la mascherina dai 6 anni in su.Nel decreto vengono stanziati 290 milioni per i congedi parentali, a partire dal 1 gennaio e quindi anche retroattivi. Saranno retribuiti al 50% per chi abbia figli minori di 14 anni, mentre dai 14 ai 16 anni non saranno retribuiti. Alternativo al congedo un bonus baby sitter fino a 100 euro a settimana per i lavoratori autonomi, i sanitari e le forze dell'ordine. Fino ai 16 anni dei figli viene ribadito il diritto allo smart working per i genitori. Domani e domenica in Piemonte non sarà possibile recarsi nelle seconde case. Lo prevede una ordinanza regionale che sarà emanata in vista del passaggio in zona rossa a partire da lunedì 15 marzo.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/mezza-italia-rossa-pasqua-ai-domiciliari-resiste-soltanto-il-bianco-in-sardegna-2651043552.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="c-e-un-altra-mazzata-per-le-famiglie-con-il-lockdown-stop-anche-ai-nidi" data-post-id="2651043552" data-published-at="1615580530" data-use-pagination="False"> C'è un'altra mazzata per le famiglie: con il lockdown stop anche ai nidi Asili e scuole materne chiusi in zona rossa e scatta la protesta. I congedi parentali previsti dal nuovo decreto Covid saranno retribuiti al 50% per chi abbia figli minori di 14 anni, mentre dai 14 ai 16 anni non saranno retribuiti. Lo si apprende da fonti di governo al termine del Consiglio dei ministri. Il governo ha poi istituito un bonus baby sitter fino a 100 euro alla settimana per i lavoratori autonomi, i sanitari e le forze dell'ordine. Il bonus è alternativo al congedo parentale. In sostanza, si assesta il colpo di grazia a ogni germoglio di speranza di ripresa dell'economia: anche chi potrebbe continuare a lavorare sarà costretto a restare a casa per occuparsi dei bambini e per aiutarli a «reggere» la didattica a distanza. Protesta il M5s: «In vista del passaggio in zona rossa di molte Regioni, Lombardia compresa», dichiarano i senatori lombardi Danilo Toninelli e Simona Nocerino. «Chiediamo al governo di rivalutare la chiusura in zona rossa anche di asili nido e scuole materne. I dati epidemiologici diffusi da Assonidi-Confcommercio dimostrano una bassissima incidenza di contagi nei nidi in Lombardia e il successo del sistema dei cosiddetti gruppi bolla. Contrariamente al lockdown di un anno fa, oggi gran parte delle attività lavorative proseguono e quindi la chiusura nelle zone rosse dei nidi e delle scuole materne mette in grave difficoltà i genitori lavoratori, sia in presenza che in smart working. Le famiglie con bambini piccoli a casa», aggiungono Toninelli e la Nocerino, «sono costrette a ricorrere ai nonni o baby sitter, in entrambi i casi con maggiori rischi di diffusione del virus. Non possiamo far ripartire l'economia del nostro Paese se i genitori-lavoratori non sono messi nelle condizioni di lavorare». Critiche anche dall'interno stesso del governo: «Se dovessero essere confermate», sottolinea il sottosegretario all'istruzione Barbara Floridia, del M5s, «le anticipazioni sul cambio di colore di molte Regioni italiane, 9 studenti su 10 resterebbero a casa. Credo che alcune regole vadano riviste: mi riferisco in particolare alle chiusure degli asili nido, delle scuole dell'infanzia e di quelle elementari. Almeno queste dovrebbero restare aperte», aggiunge la Floridia, «anche nelle zone rosse per non far gravare l'emergenza sui nostri bambini e non mettere in seria difficoltà le famiglie italiane». Sull'argomento interviene anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: «Sulla chiusura degli asili nido nelle zone rosse», argomenta Fontana a Italia 7 Gold, «credo che una valutazione debba essere fatta. Non sono io a doverla fare: la stanno facendo e la devono fare gli scienziati. Questo virus ha due caratteristiche purtroppo: è più veloce e attacca anche i giovani e i giovanissimi. Ricordiamo che da un'analisi che abbiamo svolto», aggiunge Fontana, «una delle fasce d'età più contagiate è quella che va dai nove ai diciotto anni. Bisogna prestare molta attenzione. E' una sofferenza che nello spazio di qualche mese si concluderà».
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