2023-06-04
Caso Metropol, la Lega passa al contrattacco: esposto ai pm
Il cronista Giovanni Tizian prova a giustificarsi, ma non può smentire il rapporto con Gianluca Meranda.Dopo lo scoop di ieri della Verità la vicenda della riunione all’hotel Metropol di Mosca torna in Procura. Ma stavolta con la Lega di Matteo Salvini come possibile parte lesa di una macchinazione. Ieri, il Carroccio ha infatti annunciato di aver «dato mandato ai propri legali di presentare un esposto in Procura e di procedere in tutte le sedi per ripristinare la verità e tutelare le proprie ragioni, dopo la sconcertante inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro». Il comunicato riassume così la nostra ricostruzione del falso scoop realizzato quattro anni fa dal cronista dell’Espresso Giovanni Tizian con l’aiuto dell’avvocato massone Gianluca Meranda: «I due (faccendiere e giornalista) si parlavano spesso, si incontravano, addirittura si erano recati a Mosca insieme. Non una inchiesta, quindi, ma una macchinazione per incastrare i rivali politici. Il tutto è stato annotato dalla Guardia di Finanza e riportato con evidenza da La Verità di oggi (ieri, ndr)». La nota prosegue così: «La vicenda dell’hotel Metropol di Mosca è stata una macchinazione costruita a tavolino per colpire il partito e il leader Matteo Salvini (ai tempi vicepremier e ministro dell’Interno) alla vigilia delle ultime elezioni Europee». Da via Bellerio hanno anche ricordato che «i giudici hanno già stabilito l’assenza di passaggi di denaro dalla Russia o di reati a carico della Lega». Quindi hanno concluso che «queste rivelazioni offrono nuovi spunti che - ne siamo certi - saranno di grande interesse giudiziario. Siamo di fronte a uno scandalo, a una macchinazione che ha inquinato la nostra democrazia e il dibattito pubblico: la Lega si aspetta interventi chiari dalla politica, dalla magistratura, dall’ordine dei giornalisti e dai commentatori che per anni hanno rovesciato fango». Sconcertante la replica alla nostra inchiesta di Tizian, autore del presunto scoop sul Metropol. Non nega che Meranda fosse la sua fonte, ma non si preoccupa di spiegare perché il legale appassionato di grembiulini lo informasse in tempo reale delle trattative che stava portando avanti lui stesso e che lo hanno fatto finire sul registro degli indagati con la pesante accusa di corruzione internazionale. A che gioco giocava Meranda e perché si è autoincastrato per aiutare l’«amico» giornalista? Chi c’era dietro a questa incredibile alleanza tra il cronista e il suo bersaglio? Tizian dice che non siamo credibili perché nel 2019, all’inizio delle indagini, avevamo ipotizzato che a registrare l’incontro potesse essere stato il Gatto e non la Volpe, ovvero Francesco Vannucci, il sodale di Meranda. Ma oggi di fronte all’informativa della Guardia di finanza che svela definitivamente chi fosse il suo suggeritore, il collega balbetta. E rivendica di aver montato un’inchiesta che si è sgonfiata come un sufflè. Per concludere sconsolato: «Comunque non si va a caccia delle fonti di altri, penso sia sgradevole. Poi ognuno ha il suo metodo». Tizian forse non ricorda di lavorare per il Domani, quotidiano ossessionato dalle fonti della Verità e dai nostri scoop.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.