2021-12-25
Metaverso oppure resurrezione di Matrix
True
«Chiedi a uno scrittore di fantascienza e si inventerà qualcosa. Poco dopo qualcun altro vorrà metterlo in pratica». La dichiarazione della scrittrice Margaret Atwood non potrebbe essere più attuale. È davvero possibile che i mondi fantascientifici (e spesso distopici) di cui abbiamo letto o che abbiamo visto interpretati sul grande schermo, diventano la nostra nuova realtà?Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, pensa di sì. Da quando l’imprenditore ha annunciato il cambio nome della sua azienda in «Meta», il termine «Metaverso» è diventato parte della nostra quotidianità.Il nome nasce nel 1992, proprio da un romanzo di fantascienza intitolato Snow Crash. Il libro, ambientato in America attorno al ventesimo secolo, racconta di un mondo in balia dei franchise, delle corporazioni e di un’economia capitalista fuori controllo dove anche l’autorità statale ha ceduto il passo al potere economico delle grosse corporazioni. In questa situazione di anarco-capitalismo prende vita il Metaverso, una realtà virtuale 3D condivisa sulla rete mondiale a fibre ottiche, alla quale è possibile accedere anche da terminali pubblici e dove si viene rappresentati attraverso un avatar che consente di vivere una vita parallela, in una città completamente virtuale, fatta di bar, negozi, ristoranti e luoghi alla moda.Il Metaverso è proprio questo, un universo virtuale in cui si può vivere una nuova quotidianità grazie all’ausilio delle ultime tecnologie. Zuckerberg ha mostrato un assaggio del suo «Metaverso» mostrando come riunirsi con degli amici, fare sport o partecipare a un concerto senza muoversi da casa. Troviamo un secondo esempio di Metaverso nel romanzo - adattato dal regista Steven Spielberg per il grande schermo - Ready Player One di Ernest Cline. Il titolo del libro rimanda alla classica schermata di avvio dei videogiochi prodotti negli anni Ottanta e parla proprio di un videogioco: OASIS.Ci troviamo nel 2045, la Terra è un pianeta sovrappopolato e inquinato in cui la maggior parte della popolazione vive in uno stato di indigenza e le fonti energetiche sono quasi completamente esaurite. L’unico modo per sfuggire dalla quotidianità è collegarsi a questo videogioco, un mondo virtuale che grazie a un semplice visore e un paio di guanti aptici permette di svolgere qualunque attività, persino andare a scuola.Come appare chiaro, attualmente siamo in possesso di tutte le tecnologie necessarie per vivere in un mondo virtuale. La realtà aumentata e quella virtuale sono infatti state sviluppate dalle più grandi aziende di tecnologia degli ultimi anni e tutti noi siamo in possesso di un computer o di uno smartphone. Il Metaverso non è altro che un’espansione delle tecnologie internet esistenti. E molti di noi hanno già avuto un assaggio della vita nel Metaverso anche senza saperlo.Ad oggi, si ritiene infatti che il videogioco Second Life pubblicato nel 2003 sia il «primo metaverso» perché in grado di incorporare molti aspetti dei social media in un mondo virtuale preesistente. Ma anche un semplice gioco multiplayer è a suo modo una sorta di Metaverso, come sostenuto dal giornalista Clive Thompson che usa l’esempio di Minecraft come «un’implementazione avanzata del Metaverso. Altri esempi includo il popolarissimo Fortnite (78,3 milioni di giocatori mensili) e League of Legends (180 milioni di giocatori mensili).È proprio Epic Games, azienda che ha dato vita a Fortnite - uno dei nomi principali nella gara alla conquista del Metaverso. A Zuckerberg si uniscono poi Microsoft, Roblox, Tencent, Alibaba e ByteDance, l’azienda che controlla TikTok e nel 2021 ha superato il miliardo di utenti attivi.Se come raccontato in Snow Crash da Neal Stephenson, «il Metaverso nella sua interezza potrebbe essere considerato un unico vasto “incantesimo”» non sorprende che milioni di persone stiano cercando in questa “seconda vita” vi avverare i propri sogni. Come dichiarato da Jensen Huang, ceo di NVIDIA, «il Metaverso sarà una nuova economia più grande di quella attuale» e la tecnologia Blockchain, insieme agli NFT, sembrano confermare questa teoria. I titoli di molti giornali, nelle ultime settimane, si sono lasciati andare a sensazionalismi come «Utente guadagna 100.000 dollari grazie al Metaverso», oppure «Con il Metaverso si può diventare milionari».L’utente - che di nome fa Robert Doyle - avrebbe dichiarato di aver accumulato quasi 100.00 dollari con officine e banche virtuali, all’interno di Polka City, piattaforma di gioco multi-blockchain nata proprio quest’anno. L’uomo ha raccontato a Business Insider: «Penso che questo potrebbe essere un gioco da miliardi di dollari. […] Queste attività sono parte del videogioco finale, quindi mi manterranno per gli anni a venire ed è abbastanza incredibile. Potrò pagare il mio mutuo, le mie spese mediche, le rate dell'auto e sostenere la mia famiglia solo con questi NFT, non è pazzesco?»Non è però tutto oro quel che luccica. Il Metaverso, in quanto gestito da ente privato, è un luogo dove non vige giustizia. Molti reati sono stati compiuti e possono essere compiuti in questa realtà, a partire dal riciclaggio di denaro fino alla molestia (di cui il Meta di Zuckerberg ha già registrato il primo caso). «Inoltre è un mondo in cui ognuno di noi è pienamente tracciato e interamente profilato, fin nel più intimo della psiche, aprendo così la porta a eventuali ricatti. Facile, infatti, immaginare cosa possa succedere a chi, con il proprio avatar, dia libero sfogo alle proprie pulsioni nel Metaverso senza tener conto di poter essere osservato, riconosciuto e, infine, tracciato. Il tema del tracciamento con questo tipo di dettaglio è molto pericoloso. Il mondo è già privo di privacy, ma il Metaverso lo è ancora di meno: lì la sorveglianza è specifica, mirata, globale e, soprattutto, continua» ha raccontato Pierguido Iezzi, Ceo di Swascan, polo italiano della cyber sicurezza, al Sole 24 Ore.È forse il momento perfetto per la “risurrezione” di Matrix, ora al cinema con un nuovo capitolo - intitolato appunto Matrix Resurrections - che vedo il protagonista Neo (Keanu Reeves) nuovamente intrappolato nell’universo fittizio chiamato Matrix. Alcune visioni gli fanno credere di essere impazzito e solo la piccola blu che assume ogni giorno gli permette di tenere le visioni a bada. Quando, però, finalmente Neo smette di assumere la pillola, grazie anche all’aiuto di alcuni personaggi, riesce a prendere nuovamente coscienza su ciò che ha attorno, pronto a entrare nuovamente nel Metaverso - pardon, nel Matrix - ora più pericoloso che mai.