2021-05-07
La Merkel rompe il fronte europeo e fa muro contro la proposta Usa sui brevetti dei vaccini
La Commissione europea cambia idea per rimanere fedele a Washington. Che raccoglie il favore di Parigi, ma anche di Londra e Mosca. Scettica invece la Germania, che non si piega alla svolta anti cinese dell'Unione.Oggi e domani, i capi di Stato e di governo dell'Ue discuteranno di brevetti al summit di Porto, in Portogallo, dove sarà definita l'agenda della politica sociale europea per il prossimo decennio. Al vertice non saranno presenti la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il premier olandese, Mark Rutte, che seguiranno i lavori in videoconferenza. Entrambi non sono d'accordo sulla svolta di Joe Biden, anche se il ministro del Commercio estero dei Paesi Bassi, Sigrid Kaag, su Twitter ha scritto: «L'annuncio degli Usa è un buon segno. A livello globale la produzione di vaccini deve essere accelerata». Significativa invece l'assenza della Merkel, che aiuta a comprendere cosa stia accadendo nel Vecchio continente dopo l'annuncio del presidente Usa di sospendere la tutela giuridica sui brevetti dei vaccini anti Covid. A partire dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, c'è infatti un clamoroso cambio di idee sul libero accesso a tutti. «L'Ue è pronta a discutere la proposta degli Stati Uniti per una rinuncia alla protezione della proprietà intellettuale per i vaccini anti Covid», ha dichiarato ieri la von der Leyen, che in precedenza si era detta «non favorevole alla revoca dei diritti di proprietà intellettuale». «Ciò di cui abbiamo bisogno sono i vaccini», dichiarò a febbraio in un incontro a porte chiuse con il gruppo della sinistra del Parlamento europeo, che insisteva sulla revoca dei brevetti, come riporta El País. Anche il presidente francese Emmanuel Macron, che in passato aveva detto che la rinuncia al brevetto scoraggerebbe l'innovazione, ha cambiato posizione dicendosi ora «assolutamente a favore». Ieri pomeriggio, l'edizione online del quotidiano The Telegraph diceva che la Gran Bretagna «deve far fronte a pressioni per seguire il presidente Biden e rinunciare al brevetto sui vaccini». Un portavoce di Downing Street ha detto che il Regno Unito «sta lavorando con i membri dell'Omc, l'Organizzazione mondiale del commercio per risolvere questo problema», ovvero rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale per i vaccini Covid-19. La Merkel, invece, ha reagito con scetticismo all'iniziativa degli Stati Uniti, mettendo in dubbio che l'idea abbia abbastanza sostegno internazionale per diventare realtà. Lo scrive la Süddeutsche Zeitung, citando quanto riportato da una portavoce del governo: «La protezione della proprietà intellettuale è una fonte di innovazione e deve rimanere tale anche in futuro», ha dichiarato. Negativo è stato il parere sulla revoca, espresso dal produttore tedesco Biontech. I brevetti, ha detto l'azienda, «non sono il fattore limitante per la produzione o la fornitura del nostro vaccino. L'autorizzazione non aumenterebbe la produzione globale e l'offerta di dosi di vaccino a breve e medio termine». Le azioni dei colossi farmaceutici, che erano affondate alla notizia della proposta degli Stati Uniti, sono rimbalzate dopo l'annuncio della posizione della Merkel. Il titolo Moderna, che era crollato al 12%, ha poi recuperato registrando un calo del 2,1%, mentre Biontech, dopo essere sprofondato a -15%, ieri chiudeva con un calo del 3,5%. Quello che si intravede chiaramente, dietro alle differenti reazioni al piano Biden, è il cambiamento geopolitico in atto. L'inversione di rotta, seguendo il presidente Usa, non è solo sul piano dei brevetti. C'è una presa di posizione dell'Unione europea nei confronti dell'India e della Cina che si conforma alla politica americana. Biden vede nel contenimento del Dragone una delle principali sfide di politica estera e cerca di coinvolgere gli alleati per contrastare quanto più possibile l'espansione cinese nel Sudest asiatico. Non resterà deluso, perché domani in Portogallo sarà sancita l'apertura Ue verso New Delhi, mentre già ci sono segnali chiari di chiusura nei confronti della Cina. Nei giorni scorsi, la presidente della Commissione aveva parlato al telefono con il primo ministro dell'India, Narendra Modi, e sabato dovrebbe essere annunciata la ripresa dei negoziati per un accordo commerciale con l'India, fermo dal 2013. Lunedì scorso, intanto, Bruxelles faceva sapere che non sarà ratificato l'accordo sugli investimenti con la Cina. «Abbiamo per ora sospeso gli sforzi di sensibilizzazione politica da parte della Commissione», ha spiegato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, lasciando capire che «non c'è il contesto politico adeguato». Anche la Russia è disponibile a revocare il brevetto. Il presidente Vladimir Putin in un incontro con la vicepremier, Tatyana Golikova, cui fa capo il dossier della lotta alla pandemia, ha dato istruzioni di operare in questo senso. «Nella situazione in cui ci troviamo non dobbiamo pensare a massimizzare i profitti, quanto alla salute delle persone e la sicurezza può essere garantita solo se i vaccini sono usati nella grande maggioranza dei Paesi», ha detto Putin. La Merkel invece pensa a tutelare gli interessi tedeschi con la Cina.
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