2020-11-03
Mercenari pagati 2000 dollari dalla Turchia per dare la caccia agli armeni
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Continua la guerra nella repubblica di Artsakh. L'Azerbaijan ora ha iniziato bombardamenti mirati per incendiare le foreste. Da fonti giornalistiche emergono i dati sugli stipendi per i terroristi inviati da Ankara in Nagorno Karabakh. Intanto in Italia si mobilita la comunità armena con manifestazioni a favore delle mozioni a favore dell'Armenia.Continuano i bombardamenti dell'Azerbaijan sul Nagorbo Karabakh. Oltre a prendere di mira gli insediamenti civili della repubblica di Artsakh, le forze azero-turche usano razzi mirati per incendiare le foreste. In Italia intanto la politica inizia a mobilitarsi in regione Lombardia sia in comune di Milano sono state presentate mozioni urgenti con l'obiettivo non solo di esprimere una ferma condanna dell'aggressione, ma anche di chiedere alle autorità nazionali il riconoscimento della repubblica di Artsakh. Nel frattempo da due giorni l'esercito di difesa dell'Artsakh ha annunciato di avere in custodia un altro prigioniero mercenario siriano. «Si può affermare con sicurezza che questo non è l'ultimo caso. Parallelamente alla localizzazione delle operazioni militari, le forze armate azere devono attaccare in piccoli gruppi, principalmente con gruppi sovversivi», si può leggere su Armenpress.Per capire l'importanza della questione mercenari per le autorità turche, basta sapere che Ankara finanzia 29 organizzazioni di questo tipo, secondo alcune fonti. Ognuna di loro ha una sua particolare missione durante le operazioni, ma sono tutte sotto il controllo del governo turco e ricevono ed eseguono ordini da Ankara. Uno dei compiti chiave, assegnati a questi gruppi, è lo svolgimento di operazioni militari attive nelle aree popolate dai curdi della Siria, a seguito delle quali i curdi sarebbero stati sterminati o avrebbero dovuto abbandonare le loro case. In effetti, la Turchia usa i mercenari per sbarazzarsi dei curdi. Dato che i mercenari vengono reclutati da regioni estremamente povere, diventa facile per la Turchia reclutare mercenari a prezzi ragionevoli. L'offerta per combattere nella parte dell'Azerbaigian contro l'Artsakh è ben diversa da quella per combattere in Siria, poiché il pagamento dei mercenari in Siria a volte è inferiore ai 50 dollari, mentre ai mercenari presi prigionieri in Artsakh erano stati promessi 2000 dollari. Secondo le informazioni di Armenpress, «l'offerta di andare in Azerbaijan è pubblicizzata principalmente dagli intermediari delle brigate "Sultan Murad", "Hamza Division", "Suleyman-Shah" e da alcuni altri gruppi. Chi accetta l'offerta viene portato nelle aree di combattimento. Si dice, nel caso del primo prigioniero siriano ad Artsakh, che l'area di concentrazione fosse la città di Kilis al confine tra Siria e Turchia. Qui vengono spiegate le regole d'ingaggio e vengono divisi in gruppi. Pochi giorni dopo vengono inviati agli aeroporti tramite trasporto terrestre dove, sotto il solo e diretto controllo della polizia turca, i membri del gruppo salgono a bordo dell'aereo e volano in Azerbaigian insieme ad ufficiali turchi.In Azerbaigian i gruppi si trovano in reparti speciali, vengono presi tutti i documenti, vengono fornite uniformi azere, principalmente divise delle unità di guardia di frontiera dell'Azerbaigian e infine vengono fornite armi e veicoli necessari per le operazioni militari. '«E' inconfutabile che questo processo si svolga sotto il controllo diretto del vertice turco-azero. È un meccanismo ben congegnato che funziona durante la guerra come una linea di produzione unica. In particolare, seguendo le piattaforme internet che mostrano i trasporti aerei, si può vedere che ci sono voli regolari dalla Libia alla Turchia e dalla Turchia all'Azerbaigian. Quei voli si sono svolti fino ad ora, l'ultimo è avvenuto proprio oggi. Pertanto, questo processo criminale di reclutamento di mercenari per la lotta contro l'Artsakh, che rappresenta anche una minaccia estrema per l'intera regione, è diventato un fenomeno normale. Con queste loro attività criminali Baku e Ankara creano reali problemi non solo all'Artsakh, ma all'intera regione, rendendola un nuovo focolaio di organizzazioni terroristiche» afferma il reportage di Zinuj Media