2024-10-28
Meloni torna in Libia per rilanciare gli accordi commerciali
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Tra oggi e domani a Tripoli ci sarà un evento finalizzato a promuovere le relazioni economiche tra i due Paesi. Insieme con il premier c'è anche il ministro Adolfo Urso. L' attuale volume degli scambi tra i due paesi equivale a circa 9 miliardi di euro all'anno. Ricominciano i voli civili da Roma. «Il viaggio di Giorgia Meloni in Libia è un passo molto importante nei rapporti tra Roma e Tripoli». Daniele Ruvinetti, analista strategico della Fondazione Medor commenta con la Verità il viaggio del presidente del Consiglio a Tripoli. Meloni parteciperà alla due giorni dove si terrà il business Forum Italia-Libia, appuntamento per rilanciare i rapporti bilaterali tra i due paesi. «Il nostro ruolo resta tra i più importanti dal punto di vista strategico» spiega Ruvinetti. «Ricordo che un consorzio italiano ha vinto l’appalto per costruire il nuovo aeroporto di Tripoli e resta strategica l’alleanza per governare i flussi migratori. Ma la visita della Meloni serve anche a riportare l’attenzione sul governo di Abdul Hamid Dbeibah, che, come sappiamo, governa un Paese ancora a metà». I dati dicono che l'attuale volume degli scambi tra Italia e Libia equivale a circa 9 miliardi di euro all'anno. Gli accordi bilaterali possono aumentare, anche perché oltre il 25% delle esportazioni libiche sono dirette al mercato italiano, mentre solo l'8% delle importazioni libiche proviene dall'Italia. Molto dipenderà anche dalla stabilità interna del Paese. D’altra parte, come ricorda Ruvinetti, a poco più due anni dal rinvio a data da destinarsi delle elezioni del dicembre 2021, «la Libia rimane ancora nel caos. Tripoli e il nord-ovest del paese sono sotto l’autorità del Governo di unità nazionale di Dbeibah. Mentre l’est del paese e vaste zone della Libia centrale e meridionale sono nominalmente sono sotto l’autorità il generale Khalifa Haftar». E’ in questo quadro che Meloni arriva a Tripoli. «Il Business Forum Italia-Libia, rappresenta un nuovo e forte passo verso la cooperazione strategica con l'Italia» ricorda il ministro aggiunto per gli affari di gabinetto del governo di unità nazionale di Tripoli, Adel Gomaa, sul sito libico fawaselmedia. Secondo fonti libiche è attesa la firma di importanti accordi in settori chiave come l'energia, le infrastrutture, la sanità e l'agricoltura. E la conferma dell'imminente ripresa dei collegamenti aerei tra i due Paesi da parte di Ita Airways L'evento sarà ospitato dalla Fiera Internazionale di Tripoli e sarà organizzato in 4 aree principali, ovvero, energia e minerali, sviluppo e infrastrutture, industria sanitaria e farmaceutica, pesca marittima e agricoltura. «Mi aspetto che nei settori interessati verranno firmati numerosi protocolli d'intesa, sia a livello pubblico che privato» ha detto Gomaa augurandosi che «questo Forum possa costituire una pietra miliare per rafforzare la cooperazione tra le due parti». Parola d'ordine dell'intesa - siglata dal presidente della General Libyan Union of Chambers of Commerce, Industry and Agriculture, Mohamed Alraeed, e dal vicepresidente vicario di Unioncamere, Antonio Paoletti - è cooperazione per promuovere lo sviluppo delle piccole e medie imprese attraverso lo scambio di informazioni e delegazioni imprenditoriali; la diffusione di competenze tecniche, know-how e opportunità di formazione; lo sviluppo di progetti e di iniziative comuni. Una collaborazione che prevederà un programma di partnership e capacity building volto ad avere un effetto moltiplicatore sulle imprese e sul sistema economico, con attività di formazione, training e diffusione di best practices. «Sono molti i settori produttivi nei quali la collaborazione tra il sistema camerale italiano e quello libico potra' risultare reciprocamente molto fruttuosa», ha sottolineato il vice presidente vicario di Unioncamere, Antonio Paoletti. E infine, ricordando l'imminente ripresa dei collegamenti della compagnia Ita Airways tra Roma e Tripoli, il ministro aggiunto per gli affari di gabinetto del governo di unità nazionale ha detto che «la ripresa dei voli è un obiettivo che la Libia ha voluto raggiungere lavorando intensamente per adeguare le infrastrutture aeroportuali agli standard internazionali». Anche perché «l'impasse nella ricostruzione dell'Aeroporto Internazionale di Tripoli è in via di risoluzione e la partecipazione delle imprese italiane, al progetto e agli altri piani strategici, dipende dal rispetto di tempi, standard tecnici e clausole contrattuali». Per Gomaa «l'aumento delle richieste di visto per l'Italia da parte di cittadini libici è un vero riflesso della crescita economica tra i nostri due Paesi, il valore delle importazioni dall'Italia alla Libia è raddoppiato passando da un miliardi di dollari nel 2020 a 2 miliardi di dollari nel 2023 grazie alle rotte marittime stabili tra i due paesi, che offrono alle merci italiane un vantaggio competitivo nel mercato libico». Tra le aziende partecipanti si segnalanoGemco Srl, Maire Tecnimont, Saipem, Coelmo Spa e Valvitalia Spa. WeBuild, una delle più grandi aziende di costruzioni italiane, interverrà per discutere di progetti infrastrutturali in Libia, mentre Todini sarà presente per esplorare opportunità di sviluppo nel settore dell'ingegneria civile, in particolare per quanto riguarda la costruzione di un tratto della cosiddetta «autostrada della pace» per unire l'est e l'ovest del Paese. Nel settore delle telecomunicazioni e della tecnologia partecipa Sparkle, mentre per l'aviazione e la logistica è presente Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile italiana. Non a caso la Farnesina abbia modificato negli ultimi giorni l’avviso sul sito “Viaggiare Sicuri” , ammorbidendo le restrizioni ai viaggi in Libia