2024-11-19
Meloni, la sconfitta è meno amara perché il bipolarismo si rafforza
Giorgia Meloni (Imagoeconomica)
Elezioni regionali: Giuseppe Conte festeggia ma il suo partito evapora. Dal premier auguri ai nuovi presidenti.È finita 2 a 1 per il centrosinistra e ancora due sindaci diventano i nuovi governatori regionali. Esagerata l’esultanza del centrosinistra che ha giocato praticamente in casa considerato che l’Emilia-Romagna non è stata mai contendibile e ben lontana da un ribaltone, e che l’Umbria, storica roccaforte della sinistra per 50 anni, è tornata a casa dopo i cinque anni di governo di centrodestra. Nel risultato delle coalizioni, in Emilia-Romagna il Pd è il primo partito con il 42,9%, seguito da Fratelli d’Italia con il 23,8%, dati che confermano la tendenza al bipartitismo, mentre il risultato per il M5s è piuttosto deludente: 3,5%. In Umbria il Pd si è fermato al 30,9%, al 4,9% il M5s, Fdi al 19,5%, Fi 9,2% e la Lega al 7,7%.Michele de Pascale, con i suoi 39 anni, è il primo millennial presidente dell’Emilia-Romagna grazie al sostegno di un’ampia coalizione di centrosinistra che comprende sia il M5s sia i renziani di Italia viva. L’attuale sindaco di Ravenna è il successore di Stefano Bonaccini, che si è dimesso anticipatamente per candidarsi alle Europee di giugno, quando è stato eletto eurodeputato. Sconfitta Elena Ugolini, sostenuta dal centrodestra.Dopo una sola vittoria e sette sconfitte elettorali, Elly Schlein si è detta felice: «Una vittoria emozionante e commovente che ha premiato la squadra. È il segno di dove possiamo arrivare quando siamo uniti», ha detto il segretario dem non senza sottolineare il peso del Pd, «perno dell’alternativa a queste destre».Particolarmente soddisfatto il neogovernatore de Pascale: «Queste elezioni hanno mandato un messaggio molto chiaro. Ci sono tre elementi molto forti di questa terra: valori, orgoglio e fiducia. È chiaro che c’è un dato di partecipazione alle urne che preoccupa. È stato un anno e mezzo di speculazioni politiche. Nella nostra terra le persone hanno paura, le imprese si chiedono cosa devono fare per il loro futuro. Io spero, già nei prossimi giorni di poter incontrare il presidente del Consiglio e su questo poter segnare un cambio un cambio di passo».Nel riconoscere la vittoria dell’avversario, Elena Ugolini ha sottolineato la bassa affluenza ai seggi: il 46,4%, più del 21% in meno rispetto alla precedente tornata elettorale, quando votò il 67,67%. «Ho chiesto a de Pascale collaborazione e di lavorare per riconquistare il grande partito di chi ha deciso di non andare a votare. C’è un gran lavoro da fare per riavvicinare la politica ai cittadini».Al fotofinish il risultato in Umbria, che è tornata alla sinistra con la vittoria della presidente, Stefania Proietti, con circa 6 punti di percentuale in più rispetto Donatella Tesei, la governatrice uscente della Lega e ricandidata per un secondo mandato da tutto il centrodestra. Non ha fatto la differenza l’apporto del sindaco di Terni e leader di Alternativa popolare, Stefano Bandecchi. «Vittoria strepitosa, le promesse last minute del centrodestra non hanno ingannato gli umbri. Nessun dubbio fossi tu la candidata migliore. Non riesco a raggiungerti festeggiare e ad abbracciarti, la Costituente mi blocca a Roma», ha detto alla Proietti il leader del M5s, Giuseppe Conte. Matteo Renzi in un post ha scritto: «Dove siamo uniti si vince. Dove siamo divisi si perde. Qualcuno capirà prima o poi?». Con un post su X il premier, Giorgia Meloni, si è complimentata con i vincitori: «Desidero rivolgere i miei auguri di buon lavoro ai nuovi presidenti della Regione Umbria, Stefania Proietti, e della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. Al di là delle differenze politiche, auspico una collaborazione costruttiva per affrontare le sfide comuni e lavorare per il benessere e il futuro delle nostre comunità. Un ringraziamento sentito va a Donatella Tesei ed Elena Ugolini per l’impegno, la dedizione e la passione dimostrati in questa competizione elettorale».
Thierry Sabine (primo da sinistra) e la Yamaha Ténéré alla Dakar 1985. La sua moto sarà tra quelle esposte a Eicma 2025 (Getty Images)
La Dakar sbarca a Milano. L’edizione numero 82 dell’esposizione internazionale delle due ruote, in programma dal 6 al 9 novembre a Fiera Milano Rho, ospiterà la mostra «Desert Queens», un percorso espositivo interamente dedicato alle moto e alle persone che hanno scritto la storia della leggendaria competizione rallystica.
La mostra «Desert Queens» sarà un tributo agli oltre quarant’anni di storia della Dakar, che gli organizzatori racconteranno attraverso l’esposizione di più di trenta moto, ma anche con memorabilia, foto e video. Ospitato nell’area esterna MotoLive di Eicma, il progetto non si limiterà all’esposizione dei veicoli più iconici, ma offrirà al pubblico anche esperienze interattive, come l’incontro diretto con i piloti e gli approfondimenti divulgativi su navigazione, sicurezza e l’evoluzione dell’equipaggiamento tecnico.
«Dopo il successo della mostra celebrativa organizzata l’anno scorso per il 110° anniversario del nostro evento espositivo – ha dichiarato Paolo Magri, ad di Eicma – abbiamo deciso di rendere ricorrente la realizzazione di un contenuto tematico attrattivo. E questo fa parte di una prospettiva strategica che configura il pieno passaggio di Eicma da fiera a evento espositivo ricco anche di iniziative speciali e contenuti extra. La scelta è caduta in modo naturale sulla Dakar, una gara unica al mondo che fa battere ancora forte il cuore degli appassionati. Grazie alla preziosa collaborazione con Aso (Amaury Sport Organisation organizzatore della Dakar e partner ufficiale dell’iniziativa, ndr.) la mostra «Desert Queens» assume un valore ancora più importante e sono certo che sarà una proposta molto apprezzata dal nostro pubblico, oltre a costituire un’ulteriore occasione di visibilità e comunicazione per l’industria motociclistica».
«Eicma - spiega David Castera, direttore della Dakar - non è solo una fiera ma anche un palcoscenico leggendario, un moderno campo base dove si riuniscono coloro che vivono il motociclismo come un'avventura. Qui, la storia della Dakar prende davvero vita: dalle prime tracce lasciate sulla sabbia dai pionieri agli incredibili risultati di oggi. È una vetrina di passioni, un luogo dove questa storia risuona, ma anche un punto d'incontro dove è possibile dialogare con una comunità di appassionati che vivono la Dakar come un viaggio epico. È con questo spirito che abbiamo scelto di sostenere il progetto «Desert Queens» e di contribuire pienamente alla narrazione della mostra. Partecipiamo condividendo immagini, ricordi ricchi di emozioni e persino oggetti iconici, tra cui la moto di Thierry Sabine, l'uomo che ha osato lanciare la Parigi-Dakar non solo come una gara, ma come un'avventura umana alla scala del deserto».
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