2023-08-10
I rischi degli incentivi a chi vaccina di più
Anche quest’anno le Regioni prevedono per i medici di base premi in denaro proporzionali alle punture di antinfluenzale fatte. Ma le percentuali sono decise a caso. E la spinta economica può incoraggiare a prescrivere i farmaci a pazienti a cui non servono.Sta per scattare la consueta corsa a chi vaccina di più. Anche quest’anno, la campagna antinfluenzale offre incentivi economici ai medici di medicina generale (Mmg), oltre alle remunerazioni di base. Sono quote per dose somministrata, nel raggiungimento dei target di copertura vaccinale previsti da piani stabiliti, ma che lasciano perplessi sugli obiettivi che si vogliono raggiungere. Sono davvero gli ultrasessantacinquenni e i gruppi a rischio che hanno bisogno del richiamo stagionale, o con il pretesto di evitare «gravi complicanze» vengono inseriti negli elenchi anche persone che potrebbero benissimo prendersi l’influenza senza irrazionali paure su conseguenze pesanti o letali? Prendiamo l’ultimo protocollo della Regione Lazio, firmato d’intesa con i sindacati dei Mmg. Stanzia oltre 12,4 milioni di euro per la campagna che prenderà il via il 2 ottobre. I medici di base ricevono per ogni vaccinazione registrata 6,16 euro, 15 euro se la effettuano a domicilio. Poi c’è il contributo, pari a zero se utilizzano meno del 65% delle dosi a loro assegnate; di 2 euro, se il livello di utilizzo è tra il 65% e il 79,9%; di 4 euro fino all’89,9% e se superano il 90% ricevono 5 euro. Perciò, se su un numero massimo di 1.500 assistiti per medico, secondo l’Accordo collettivo nazionale (Acn), ma che spesso raggiunge i 1.800, un Mmg propone il vaccino anche solo a mille persone, capite che è un bell’incentivo rispetto a uno sforzo minimo. E oltre alla retribuzione stabilita per ogni inoculo. Per la campagna antinfluenzale 2020-2021, la Regione Lazio assegnava la medesima remunerazione ma il contributo oscillava da 50 centesimi a 1 euro, a seconda del livello di utilizzo del vaccino. Certo, tutto aumenta, ma da 1 a 5 euro è un incremento del 500%. Bisogna dire che già erano previsti incentivi alti, a seconda dei distretti socio sanitari. L’Asl 7 di Carbonia, in Sardegna, per la campagna 2016-2017 accordava un compenso di 4,84 euro a vaccino effettuato se il medico di base aveva raggiunto la copertura del 13% dei suoi assistiti. Se in Puglia, nella campagna antinfluenzale 2021-2022 un Mmg riusciva a vaccinare il 75% dei soggetti di età over 65, riceveva dal presidente delle Regione, Michele Emiliano, 2,50 euro per vaccinazione. O venivano accordati «premi più bassi», come stabilirono le aziende Toscana Centro, Toscana Sudest e Toscana Nordovest nelle strategie antinfluenzali della stagione 2028-2019, con 1 euro a dose per chi vaccinava almeno il 62% degli assistiti over 65 e 50 centesimi per ogni vaccinazione che superava quella quota. Come dire, si possono stanziare anche somme meno importanti per «incentivare». Ma se è normale mercificare il proprio lavoro quando si tratta di vaccinare quanta più popolazione contro un malanno stagionale, allora i medici potrebbero essere stimolati economicamente anche a prescrivere farmaci sponsorizzanti d a aziende. Sempre la Regione Lazio, dichiara che l’obiettivo minimo di copertura vaccinale da raggiungere è 75%, sia sulle persone di età uguale o superiore ai 65 anni, sia su altri gruppi «a rischio con massima priorità». Nel quale addirittura rientrano le «donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”». Per gli operatori sanitari e le persone tra i 60 e i 65 anni, l’obiettivo minimo è 40% di copertura; 30% per i bambini dai 6 mesi ai 7 anni. A chiedere di «intensificare» prevenzione e vaccinazione contro l’influenza stagionale 2023-2024 era la circolare del ministero della Salute dello scorso 21 aprile, che spiegava che «le persone anziane, i bambini più piccoli, le donne in gravidanza e le persone con malattie croniche sono maggiormente soggetti a forme gravi, ma tutta la popolazione può sviluppare gravi complicanze, tra cui polmonite, miocardite ed encefalite, che possono portare al decesso». Tra le «altre categorie» per le quali viene indicata la vaccinazione nella circolare di aprire (attendiamo la prossima), ci sono i «bambini sani nella fascia di età 6 mesi - 6 anni», con la precisazione che «alla luce delle raccomandazioni dell’Oms e di una situazione epidemiologica delle malattie respiratorie acute virali in evoluzione, si raccomanda la vaccinazione di queste categorie anche per la stagione 2023-2024».Capite bene che, davanti a simili esortazioni, un medico di base e un pediatra di libera scelta riempiranno elenchi di assistiti a cui diranno che è utile fare l’antinfluenzale. E sono invitati, dalla circolare ministeriale di aprile, a individuare altri soggetti potenzialmente a rischio. «I medici dovrebbero applicare il loro giudizio clinico per tenere conto del rischio di influenza che aggrava eventuali malattie di base che un paziente può avere, così come il rischio di gravi malattie derivanti dall’influenza stessa», viene detto. Perché dopo il Covid, con la strategia del terrore ormai anche una persona sana fatica a pensare di affrontare un virus stagionale, o una sindrome simil influenzale (Ili), senza temere conseguenze catastrofiche.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.