2024-02-04
«Nel 2023 in Lombardia il turismo è tornato ai livelli pre pandemia»
Barbara Mazzali (Imagoeconomica)
L’assessore Barbara Mazzali: «L’offerta copre tutte le stagioni. I laghi sono i protagonisti, seguiti da città d’arte e montagna».La Lombardia è un marchio che rappresenta il turismo in Italia e come tale va valorizzato. A parlarne con La Verità è Barbara Mazzali, assessore al Turismo, marketing territoriale e moda della Regione Lombardia e capogruppo di Fratelli d’Italia. Come è andato il turismo in Lombardia nel 2023? «Ha superato i livelli record del 2019 con 51 milioni di pernottamenti. Il turismo lombardo continua a crescere e la tendenza positiva sembra continuare in questa direzione anche nel 2024».Quali le zone di eccellenza?«La Lombardia è terra di turismi con un’offerta che copre tutte le stagioni, tra laghi, montagna e città d’arte. I nostri laghi sono stati i grandi protagonisti con una crescita straordinaria di turisti stranieri. Le nostre città d’arte continuano a essere fortemente attrattive e sono diventate una forte leva turistica verso la destagionalizzazione. Le montagne in queste settimane stanno dimostrando tutta la loro capacità attrattiva con oltre cinque milioni di presenze». Quanti gli stranieri?«Circa il 60% degli arrivi e il 65% dei pernottamenti, sono stati oltre 11 milioni. Oggi li vediamo particolarmente concentrati sui nostri laghi e su Milano, ma stiamo lavorando per raccontare loro che esiste una Lombardia “nascosta”, quella delle nostre valli, dei nostri borghi, delle nostre dimore storiche arricchite dei nostri vigneti che possono offrirgli esperienze indimenticabili. Questi turisti internazionali arrivano prevalentemente da Europa, Asia e Nord America».Cosa ha fatto la giunta per promuovere il turismo in Lombardia?«Abbiamo creato una nuova narrazione della Lombardia partendo da quello “stile lombardo”, fatto di paesaggi mozzafiato, arte, prodotti artigianali, enogastronomia, creatività nella moda e nel design che sanno coniugare tradizione e innovazione. Abbiamo aumentato la nostra presenza negli eventi internazionali, ci siamo impegnati in una massiva campagna mediatica su giornali, tv e social che sono la migliore vetrina per promuovere la destinazione Lombardia». Ci fornisce qualche dato?«Nel 2022 gli utenti visitatori unici sono stati 1,8 milioni, nel 2023 sono stati 4,3 milioni, orgogliosamente un +140%. Tutti i dati forniti dall’Osservatorio del Turismo ci dicono che gli interventi promozionali di Regione hanno raggiunto il loro scopo. Un’indagine sulla spesa turistica nel 2023 realizzata dall’Osservatorio sull’economia del turismo delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura ha evidenziato che i nostri turisti, in aggiunta alle spese di viaggio e di alloggio, lasciano sul nostro territorio mediamente 76 euro al giorno. Se consideriamo che nel 2023 abbiamo registrato 7 milioni di pernottamenti in più rispetto al 2019, il ritorno in termini di spesa turistica, riferito solo ai turisti aggiuntivi, ammonta a 532 milioni di euro. Non da ultimo il bando 2023 da 30 milioni di euro destinato alle strutture ricettive, che porterà investimenti per oltre 100 milioni sul territorio»Come risponde alle critiche per cui la Regione ha speso troppo in oggettistica legata al marketing lombardo?«Nessuna attività può essere promossa senza un’adeguata forma pubblicitaria; le aziende di successo promuovono i propri prodotti attraverso gadget personalizzati, spot televisivi e spazi dedicati sui giornali. Venire in Lombardia deve diventare il desiderio e il sogno d’ogni viaggiatore. Quei gadget sono finalizzati a un progetto di marketing territoriale che parte dalla creazione del brand “Lombardia Style”, il brand che promuove l’attrattività lombarda in senso ampio ed è parte di una strategia di ampio respiro che prevede la creazione di una nuova immagine della Regione che porteremo nel mondo in eventi di valorizzazione della destinazione Lombardia. Chi contesta questo deve anche però dire ai lombardi che il valore economico generato dal turismo non gli interessa, deve dire a tutti gli stakeholder del turismo che saranno gli unici nel mondo a non essere raccontati e promossi nelle sedi opportune. Mi faccia dire che è demenziale solamente pensarlo».