2025-09-17
Il salto tutto d’oro di Mattia Furlani ai Mondiali di Tokyo: «È solo l’inizio»
L’azzurro, con 8,39 metri, è il più giovane campione di sempre: cancellato Carl Lewis.Mattia Furlani è il nuovo campione del mondo di salto in lungo. Il ventenne di Marino regala all’Italia un risultato storico, la prima medaglia d’oro ai Mondiali di atletica di Tokyo 2025, nel salto in lungo. Ci riesce, al quinto tentativo (su sei) grazie al miglior salto della sua giovane carriera, che vale 8 metri e 39 centimetri, migliorando di un centimetro il suo miglior risultato di sempre e superando il giamaicano Tajay Gayle (8,34 metri) e il cinese Shi Yuhao (8,33 metri) in una finale molto competitiva in cui quattro atleti hanno saltato oltre gli 8,30 metri. Furlani è il campione del mondo del salto in lungo più giovane della storia. Il precedente primato era dello statunitense Carl Lewis che lo conquistò il 10 agosto del 1983 a Helsinki quando aveva 22 anni e 40 giorni.«Finché non sento l’inno non ci credo, stasera è qualcosa di magico», le prime parole dell’azzurro ai microfoni di Rai Sport, ancora incredulo dell’oro al collo. «Abbiamo gestito la gara in maniera perfetta, ci abbiamo creduto fino all’ultimo salto che ci ha portati a questo incredibile risultato. Fino a due anni fa», ha proseguito emozionatissimo e sorridente, «lo sognavo. Abbiamo lavorato tantissimo, ho avuto l’onore di avere un team fantastico e sono riuscito a ripagarli nel miglior modo». Furlani ha parlato di una «serata magica, da sogno» ma anche di un «futuro luminoso, dobbiamo solo restare sani e lavorare passo per passo». Originario di Marino, nella zona dei Castelli Romani, ma cresciuto a Rieti, Furlani è figlio d’arte: suo padre Marcello è stato altista di buon livello negli Ottanta (ha 2,27 metri come miglior prestazione), sua madre Kathy Seck era una sprinter di origini senegalesi mentre sua sorella Erika pratica il salto con l’asta.E infatti, oltre al team, ha ringraziato tutta la famiglia: «Devo ringraziare in primis mia mamma: ha fatto un lavoro incredibile, è stata lucida e concentrata. Anche per Erika, mia sorella, che è a casa ed è incinta. E poi mio fratello, il mio manager, Giulia la mia ragazza: questa medaglia non è solo mia, è un pezzo di tutti. Ringrazio anche un po’ me stesso, anche se il lavoro è ancora tanto e spero sia solo l’inizio. Faccio ciò che amo fare, ed è la cosa più bella di tutte, anche dell’oro. Grazie a tutta l’Italia: questa medaglia è per tutti voi».Nonostante sia ancora molto giovane, sono ormai un paio d’anni che Furlani ottiene risultati notevoli nel salto in lungo grazie quel mix che lo contraddistingue: velocità, leggerezza e potenza. Nel 2024 era arrivato secondo agli Europei e ai Mondiali indoor, e terzo alle Olimpiadi, mentre quest’anno aveva già vinto un oro mondiale, quello degli Indoor di Nanchino (Cina) dello scorso marzo, saltando in quel caso 8,30 metri.Nella festa finale, Mattia è andato anche a inginocchiarsi davanti al gamaicano Gayle, il favorito. Un gesto di rispetto verso il rivale anche se, ora, è l’azzurro delle Fiamme oro della polizia di Stato il più grande di tutti, regalando all’Italia un risultato raro e prezioso: la quattordicesima medaglia d’oro di sempre al Mondiali di atletica. L’ultimo a riuscirci era stato Gianmarco Tamberi a Budapest 2023, mentre nel salto in lungo Furlani raccoglie l’eredità della grande Fiona May, che fu oro nel lungo a Edmonton 2001 e a Göteborg 1995. Quella di ieri è la quinta medaglia degli a Tokyo dopo i due argenti di Nadia Battocletti nei 10,000 metri e Antonella Palmisano nella 35 km di marcia, e il bronzo nel peso di Leo Fabbri. È il primo oro dell’Italia nella manifestazione e segue l’argento di Andrew Howe, anche lui cresciuto a Rieti, che di Mattia è stato l’idolo, a Osaka 2007. Nelle gare di ieri, Andy Diaz e Andrea Dallavalle nel triplo hanno strappato il pass per la finale, mentre sono stati eliminati i duecentisti Filippo Tortu e Fausto Desalu e Roberta Bruni nel salto con l’asta. Con l’oro di Furlani l’Italia sale al sesto posto del medagliere, prima tra i Paesi europei.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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