2025-07-29
Ricci rischia di finire travolto dal «cascone» di Valentino Rossi
Matteo Ricci e Valentino Rossi
Si allargano le incongruenze del racconto dell’ex sindaco di Pesaro. Un video smentisce il ruolo di Opera maestra nella creazione dell’installazione. I pagamenti, inoltre, sono partiti cinque mesi prima della delibera.Nella città di Gioachino Rossini nessuno sembra aver voglia di cantare. Anche Massimiliano Santini, l’ex «addetto agli eventi» nell’ufficio di gabinetto dell’allora sindaco di Pesaro Matteo Ricci, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle contestazioni che gli sono piovute addosso nell’inchiesta Affidopoli. L’ex collaboratore comunale ha lasciato il Tribunale a passo svelto, concedendo ai cronisti solo poche sibilline parole sulla scelta (per ora mediatica) di Ricci di scaricare su di lui tutte le colpe: «Ognuno è libero di fare qualsiasi dichiarazione. In questo momento io, invece, non ne voglio rilasciare. Aspettiamo il corso delle indagini». L’unico commento che ha concesso sulle accuse è questo: «”Pubblico ufficiale di fatto” è una definizione un po’ strana». Quindi ha promesso: «Quando arriverà il momento racconterò la mia verità». Il suo vecchio pigmalione, il candidato governatore Ricci, ha annunciato che lo farà domani.Il politico, ai pm, dovrà spiegare soprattutto la delibera di giunta del 30 giugno 2022 che approvava il progetto di riqualificazione di una piazza cittadina con la maxi riproduzione del casco di Valentino Rossi. Allegata c’era una «relazione descrittiva» in cui era già indicato il ruolo di «capo progetto» della fantomatica Opera maestra, l’associazione culturale di cui Santini, secondo l’accusa, sarebbe stato «amministratore di fatto».Ma il vero motore di tutto è stato l’ex primo cittadino che ha illustrato personalmente la sua idea all’ex campione di motociclismo.Il fuoriclasse di Tavullia ha risposto positivamente e la sua società di merchandising, la VR46, ha concesso l’autorizzazione a riprodurre fedelmente il casco con tutte le peculiari caratteristiche, a partire dagli storici sponsor. I collaboratori più stretti del fuoriclasse hanno avuto rapporti con Santini, con l’artista che ha realizzato il manufatto, ma sembra che non abbiano mai dialogato con Opera maestra.Eppure, dopo la delibera di giunta, il 7 luglio il dirigente del Servizio manutenzioni e viabilità, l’architetto Eros Giraldi (indagato nell’inchiesta) scrive nella determina di spesa che per realizzare il progetto è stata contattata l’associazione Opera maestra (indicata come associazione culturale senza scopo di lucro e dipendenti), la quale il giorno prima, il 6 luglio, aveva inviato un preventivo da 53.802 euro.Dunque il 6 luglio l’associazione invia la previsione di spesa e il 25 luglio l’opera viene inaugurata in pompa magna alla presenza di Rossi e del sindaco Ricci.Peccato che per realizzare il casco sia occorso moltissimo tempo. Santini in un’intervista presente in Rete parla di «mesi di lavoro instancabile, giorno e notte».Insomma, quando la giunta autorizza il progetto, questo è già partito da molte settimane e ad avviarlo era stato lo stesso Ricci.Nella relazione allegata alla delibera di giunta si legge che l’idea è del Comune di Pesaro e che «il manufatto verrà realizzato da un’artista pesarese». In realtà ad assemblarlo è stato, con la sua bottega creativa Extralab, Riccardo Sivelli, un artista bolognese trapiantato a Riccione. Ma questa è la bugia meno grave.Sempre nel progettino, chiosato a penna, c’è un rendering poco chiaro e un testo in cui si legge, in un italiano incerto: «L’opera viene realizzata in blocco unico in economia. Sotto richieste del Comune, il costo della costruzione della produzione è il risultato dell’utilizzo di materiali forniti dalle realtà commerciali dell’interland (sic, ndr) della Provincia di Pesaro e oltre». A questo punto sono elencati, con enfasi, i compiti dell’associazione sotto indagine: «Opera maestra si occuperà della lavorazione e di tutto il processo produttivo che consiste in: ingegnerizzazione del casco originale VR46 con reverse engineering, ricostruzione digitale del file con ridimensionamento a misura, costruzione dello scheletro in materiale plastico, resinatura di sostegno delle parti, costruzione del telaio interno in acciaio e legno, colorazione del casco». In realtà Opera maestra non si è occupata di nulla di tutto ciò. O perlomeno questo è quello che emerge visionando il video di sette minuti realizzato da Extralab e da Prochima (azienda di resine che ha collaborato al progetto) che descrive l’impresa.Il filmato inizia con Santini che annuncia a Sivelli: «Ti devo dire una bomba. Ho un progetto tra le mani che credo che solo tu puoi riuscire a portare a termine. Guarda Whatsapp». L’artista risponde: «Ho visto. Ma vuoi un casco gigante?». La scommessa è avviata. Da quel momento lo scultore mostra tutte le fasi della realizzazione del manufatto, dalla progettazione al computer alla costruzione.Davanti alla telecamera Ricci spiega perché abbia fatto realizzare «il casco più grande mondo, il casco di Vale, il casco che diventerà la fotografia della nostra città e della nostra terra nel mondo». Santini rivendica: «Quando il sindaco mi ha proposto di pensare a un’idea per Valentino per me è stato un grandissimo onore». Vengono anche elencati tutti gli sponsor. Gli unici a non essere citati neanche per sbaglio sono l’associazione Opera maestra e il suo presidente, Stefano Esposto.Se ci fossero ancora dei dubbi sulla probabile falsità delle informazioni contenute nella determina e nel progetto ad essa allegato basta recuperare l’avviso di garanzia inviato a Ricci. A pagina 21 Santini è accusato di avere indotto i titolari della Promo D (società riminese specializzata in gestione di mercati, sagre e fiere), gli imprenditori Italo e Angelo Della Biancia, a pagare 11.000 euro non giustificati. La fattura era stata emessa dallo stesso Sivelli il 18 febbraio 2022 «al fine di ottenere l’anticipo sulle spese da sostenere la realizzazione delle opere previste nella determinazione di spesa del 7 luglio 2022», ovvero il cascone di Rossi.Dunque la Promo D, che non compare tra gli sponsor dell’opera, cinque mesi prima del preventivo presentato da Opera maestra e del taglio del nastro, avrebbe dato un sostanzioso contributo alla realizzazione dell’installazione dedicata all’icona sportiva pesarese. Non è chiaro per quale motivo.Anche perché il bonifico era giustificato con un’altra causale. L’oggetto della fattura di Sivelli, infatti, «si riferisce alla fornitura per materiale collegato agli eventi del Natale 2021, fornitura in realtà mai effettuata».I titolari della Promo D, raggiunti dalla Verità, hanno preferito non commentare: «Perché abbiamo pagato Sivelli a febbraio e non siamo citati tra gli sponsor? Quando sarà possibile spiegheremo tutto». Più o meno la stessa promessa di Santini. E potrebbe non essere una bella notizia per Ricci.
Jose Mourinho (Getty Images)