2022-09-10
Mattarella aizza la retorica del sacrificio
Il presidente vorrebbe un’accelerazione sul price cap, misura impossibile da mettere in pratica. È una vecchia strategia già utilizzata in tante altre occasioni, dal Covid al green: imporre privazioni promettendo la salvezza. Che però non arriva mai.A dare forma al nuovo feticcio ha provveduto Sergio Mattarella. Non troppe ore dopo aver ribadito che le sanzioni alla Russia sono opportune e imprescindibili, il presidente della Repubblica ha indicato la via di salvezza per l’Italia e l’Europa: il tetto al prezzo del gas. «La crisi sta mettendo in grave preoccupazione famiglie e imprese e di fronte a questo sconsiderato aumento delle tariffe energetiche», ha detto Mattarella, «l’Italia ha già proposto quattro mesi fa il price cap che altri Paesi hanno iniziato ora a seguire. È urgentissimo procedere superando le ultime resistenze». Occorre notare, qui, la presenza di alcuni elementi che da qualche anno ricorrono con notevole insistenza nel dibattito pubblico. Potremmo azzardare addirittura che si tratti di formule, utili a spingere la popolazione verso la direzione prestabilita. Si parte da un innegabile dato di realtà: le famiglie italiane stanno soffrendo, schiacciate dall’esplosione dei prezzi e dallo spaventoso aumento delle bollette. Ma ecco che, immediatamente, questa realtà viene deviata sul sentiero tracciato a priori: per liberarsi dei guai - ci viene detto - bisogna assolutamente fare ricorso a una misura emergenziale, ovvero il price cap. Occorre farlo subito, senza attendere oltre, e possibilmente senza esaminare alcuna altra alternativa. E per quale motivo? Semplice: quel rimedio ci garantirà finalmente la liberazione da ogni male, e le famiglie potranno tirare un sospiro di sollievo. Piccolo ma non indifferente problema: la prospettata soluzione è tutt'altro che a portata di mano. I vertici dell’Unione europea, giusto un paio di giorni fa, hanno buttato la palla in tribuna rimandando le decisioni pregnanti a ottobre. Alcune nazioni, proprio ieri lo ha comunicato l’Austria, non sono per nulla disposte ad approvare l’intervento straordinario. Viene dunque il sospetto che questo famigerato price cap sia semplicemente impossibile da tradurre in pratica. Ma anche qualora si trovasse l’accordo di tutto il Vecchio Continente, non è affatto detto che il tetto funzioni: potrebbe persino aggravare la situazione, provocando reazioni ruvide della Russia e pure di altri esportatori di energia. La situazione risulta estremamente inquietante, ma non è purtroppo inedita. Se ci pensate bene, questo meccanismo si è messo in moto spesso, negli ultimi decenni. Di più: la tendenza millenaristica della politica si è notevolmente accentuata, e lo gnosticismo rivoluzionario è divenuto la norma, almeno nel ristretto perimetro ideologico disegnato per noi dalle élite. Lo schema è il seguente. Un gruppo ristretto di illuminati afferma di possedere la chiave per il paradiso terrestre, la mappa che condurrà a Shangri-La, garantendoci la liberazione dalla corruzione e dalla sofferenza. In realtà, questi pochi eletti non dispongono di alcuna mappa e di certo non detengono le chiavi di San Pietro, in mente hanno piani ben diversi e molto meno angelici. In ogni caso, grazie alla grancassa mediatica, il messaggio si diffonde, e talvolta convince: sono in tanti a volersi sgravare da dolore e caducità umana. Ecco dunque che parte del popolo si incammina lungo la via indicata come giusta. Gli altri, quelli che non sono d’accordo, vengono presentati alla stregua di diavoli, e accusati di voler negare il paradiso non solo a sé stessi ma a tutti. Insomma, volente o nolente il gregge segue il pastore. A questo punto, però, si presentano gli inconvenienti: si scopre che la via per la terra promessa non è esattamente semplice da percorrere, al contrario si rivela impervia e stremante. Diviene quindi necessario un nuovo intervento degli eletti. Costo si presentano dinanzi alla folla e spiegano che, per ottenere il paradiso, tocca soffrire. La rinascita, dopo tutto, richiede sempre un sacrificio. E più questo sacrificio sarà cruento, più la rinascita arriverà dolce e meravigliosa. Titubante, il popolo prosegue, ma ad ogni passo la via si fa ulteriormente dissestata, i guai aumentano, e Eldorado non si avvicina.I profeti devono intervenire nuovamente, a questo punto, e spiegare che - se non sono ancora stati ottenuti risultati visibili - dipende dal fatto che i fedeli non si sono impegnati abbastanza. Dovrebbero soffrire di più, sacrificare di più, purificare maggiormente le carni, spingersi sui gradini superiori della scala dell’ascetismo. Il popolo allora avanza, e si flagella, si scarnifica. Ma il quadro non fa che peggiorare: vie alternative, ormai, non si possono battere, e quella intrapresa conduce a rovina certa. Che fare? Come per magia, fingendo di non aver già mancato alle precedenti promesse, gli illuminati si ripresentano freschi e sorridenti, e offrono una nuova soluzione per uscire dalle difficoltà, così tutto il procedimento ricomincia daccapo. Se vi sembra esagerato, provate e riconsiderare alcune delle emergenze deflagrate nell’ultimo decennio. Prendiamo l’immigrazione. Ci hanno detto che per vivere in un mondo vario, colorato, moralmente superiore e piu ricco bisognava accogliere. Abbiamo accolto, e ci siamo resi conto dei problemi che l’accoglienza causava, ma ci è stato risposto che quello era (ed è ancora) il blando prezzo da pagare per una esistenza piena. Risultato: le frontiere sono ancora spalancate, i danni aumentano, e i sacrifici richiesti sono sempre maggiori. Altri esempi concreti ce li ha forniti la pandemia. Prima le mascherine e il distanziamento, poi il lockdown, poi il vaccino, poi il green pass, poi gli obblighi: ogni volta l’élite al potere imponeva sacrifici promettendo la salvezza, che però non è arrivata. E non è arrivata perché non poteva arrivare: a impedire di migliorare la situazione erano (e sono) precisamente le regole che avrebbero dovuto migliorarla. Le presunte soluzioni sono il problema, o per lo meno uno dei problemi. Va così anche con la rivoluzione verde: le norme adottate per «salvare l’ambiente» e (teoricamente) garantirci di stare meglio in realtà ci causano enormi danni. E per attutire questi danni ci vengono proposte altre soluzioni che a loro volta comportano altri sacrifici e provocano altri guai. Stesso discorso con la guerra: ricordate i primi mesi? Stringete i denti adesso, gridavano, e presto conquisterete un mondo libero da autocrati e dittatori! Come no. L’ultima trovata è appunto quella del price cap. Quando arriverà tutto andrà a posto, promettono. Dovete solo sacrificarvi un pochettino, e vedrete, soffrite ora per essere salvati poi. Che volete che sia qualche grado in meno, qualche luce spenta in più! Non siate egoisti! Abbiate fede nell’Ue, presto arriverà il Messia, il price cap superstar, e salverà tutti. E se ciò non avverrà, sarà solo per colpa vostra: non avete creduto abbastanza.
Il luogo dell'accoltellamento a Milano. Nel riquadro, Vincenzo Lanni (Ansa)
Il ministro della giustizia libico Halima Abdel Rahman (Getty Images)