2020-08-22
Il coronavirus si combatte a colpi di mascotte: a Tokyo Quaran insegna come comportasi per prevenire il Covid
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In giapponese le chiamano yuru-chara e non sono altro che mascotte create per rappresentare prodotti, eventi, o quartieri delle città. Compaiono sulle tessere della metropolitana, ma anche sui cartoni del latte e i gadget con la loro immagine vanno a ruba.Hello Kitty cambia papà. Shintaro Tsuji, 92 anni e creatore della gattina più famosa al mondo ha lasciato il suo impero al nipote di 31 anni.Quaran è la mascotte creata dal governo nipponico per insegnare ai cittadini le regole da seguire per sconfiggere il coronavirus. Un personaggio pacioccone, con una tenuta da supereroe e uno scudo per scacciare il virus. Lo speciale comprende tre articoli e gallery fotografiche.Impossibile passare per Tokyo e non visitare Akihabara, il quartiere in cui l'eccellenza del mondo manga e anime ha fatto il suo punto di riferimento. Il quartier generale di tutti gli otaku (come in giapponese si definiscono i nerd, gli appassionati di fumetti e giochi, ndr.) è una delle mete più particolari della città. Qui si trovano palazzi da decine di piani in cui ci trova di tutto, dalle edizioni più recenti di manga a collezioni ormai introvabili, action figures, giochi retro e cafè in cui donne e uomini vestiti da camerieri come se fosse usciti dai cartoni animati servono i clienti chiamandoli "padrone" o "regina". Ma il Giappone è il Paese delle mascotte. Personaggi che sembrano spesso usciti dai fumetti o animaletti rivisitati con doti particolari vengono posti su qualsiasi tipo di prodotto, dal latte alla tessera della metropolitana. Il motivo? Le mascotte adottano una forma immediatamente riconoscibile e sono così in grado di far identificare un determinato prodotto con più rapidità rispetto alla concorrenza. Ma non solo: i personaggi che caratterizzano oggetti o situazioni diventato parte della cultura e della storia di una città o di una regione al punto da diventare parte della "famiglia" ed essere per questo motivo ampiamente amati. Non stupisce quindi che ogni volta che questi personaggi appaiono dal vivo (con persone che indossano costumi da personaggi a grandezza naturale per animarli, un po' come succede nei parchi di divertimento) essi siano immediatamente circondati da folle che si accalcano in avanti esclamando "kawaii! (che carino!, ndr.) e fanno a gara per farsi fotografare con loro nelle pose più disparate. I personaggi mascotte oltre che a decorare anche una vasta gamma di prodotti in vendita, dagli articoli di cartoleria ai biscotti souvenir, hanno dato il via a un vero e proprio fenomeno di raccolta degli stessi per collezionarli in ogni forma e dimensione. A dare il via al fenomeno è stato Hiko-nyan, una figura nel 2007 per svolgere il ruolo da "ambasciatore" del turismo in occasione dei festeggiamenti per il 400° anniversario della costruzione del Castello di Hikone, un Tesoro Nazionale. Tra i più famosi invece compaiono il Fujippi a forma di Monte Fuji della Prefettura di Shizuoka, e Kobaton dalla Prefettura di Saitama, vicino a Nord di Tokyo. Famosissimo anche Gunma-chan, la mascotte della prefettura di Gunma.
(Ansa)
«Alla magistratura contabile voglio dire che sono rimasta francamente un po’ incuriosita di fronte ad alcuni rilievi, come quello nel quale ci si chiedeva per quale ragione avessimo condiviso una parte della documentazione via link, perché verrebbe voglia di rispondere “perché c’è internet”. Dopodiché il governo aspetta i rilievi, risponderà ai rilievi, sia chiaro che l’obiettivo è fare il ponte sullo Stretto di Messina, che è un’opera strategica, sarà un’opera ingegneristica unica al mondo». «Noi siamo eredi di una civiltà che con i suoi ponti ha meravigliato il mondo per millenni – ha aggiunto Meloni – e io non mi rassegno all’idea che non si possa più fare oggi perché siamo soffocati dalla burocrazia e dai cavilli».
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(Ansa)
«È bene che la magistratura, come io auspico, esponga tutte le sue ragioni tecniche e razionali che possono meditare contro questa riforma. Ma per l’amor del cielo non si aggreghi – come effettivamente ha già detto, ammesso, e io lo ringrazio, il presidente Parodi – a forze politiche per farne una specie di referendum pro o contro il governo. Questo sarebbe catastrofico per la politica, ma soprattutto per la stessa magistratura». «Mi auguro che il referendum sulla separazione delle carriere venga mantenuto in termini giudiziari, pacati e razionali e che non venga politicizzato nell’interesse della politica ma soprattutto della magistratura. Non si tratta di una legge punitiva nei confronti della magistratura, visto che già prospettata da Giuliano Vassalli quando era nella Resistenza e ha rischiato la vita per liberare Pertini e Saragat».
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