
I funerali di Stato di Giorgio Napolitano non saranno celebrati con rito cattolico. Per l’ex presidente della Repubblica, morto venerdì all’età di 98 anni, è prevista per martedì prossimo una cerimonia laica a piazza Montecitorio, la prima per un ex capo dello Stato, ma non la prima per un’alta carica come la sua. Ad anticiparlo, infatti, nei tempi e nei metodi, gli ex presidenti della Camera Pietro Ingrao e Nilde Iotti.
Nel 1999 al funerale di Nilde Iotti, insieme a una folla di cittadini, avevano assistito l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, insieme alle più alte cariche istituzionali. Le orazioni furono tenute da Oscar Luigi Scalfaro, Livia Turco, Tina Anselmi, l’allora presidente della Camera Luciano Violante, l’allora europarlamentare Giorgio Napolitano e da Walter Veltroni.
Pietro Ingrao, scomparso nel 2015, ha avuto anche lui funerali di Stato in piazza Montecitorio. Presenziarono il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quello del Consiglio Matteo Renzi, i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.
Per il resto, i funerali di Stato di Napolitano seguiranno tutte le principali tradizioni imposte dal cerimoniale che, in base alla legge del 1987 e alla circolare emessa nel 2002, non vieta esplicitamente la cerimonia laica. Il feretro sarà trasportato a spalla da ufficiali inferiori delle Forze armate e dell’ordine e contornato da sei corazzieri; previsti onori militari al feretro all’ingresso del luogo della cerimonia e all’uscita, nonché la presenza di un rappresentante del governo. Infine, ci sarà un’orazione commemorativa ufficiale. Lutto nazionale, bandiere degli edifici pubblici a mezz’asta.
La camera ardente sarà aperta oggi e domani. E se per i funerali è stata scelta piazza Montecitorio a causa della sua ampiezza e sicurezza, nonostante l’ultimo ruolo di Napolitano fosse quello di senatore a vita, sarà invece proprio il Senato ad ospitare la salma prima dei funerali. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ieri pomeriggio si è recato a Palazzo Madama per verificare i preparativi della camera ardente che sarà allestita in sala Nassirya. La sala sarà aperta da oggi alle 10, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di La Russa e dalle 11 l’accesso sarà consentito a tutti fino alle 18. Domani, invece, resterà aperta dalle 10 alle 16.
Non tutti, tra gli ex presidenti della Repubblica hanno voluto funerali di Stato, alcuni hanno preferito le esequie private. Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi e Antonio Segni sono stati salutati pubblicamente nella chiesa di santa Maria degli Angeli, Giuseppe Saragat con una messa a Santa Chiara e poi con una cerimonia pubblica a piazza Navona; Giovanni Leone a Santa Maria in Vallicella. Riservatissimi e solo per i familiari, nel paese natale di Stella, i funerali di Sandro Pertini. Così come furono privati, in Sardegna, i funerali di Francesco Cossiga, che aveva addirittura messo per iscritto di non volere funerali di Stato. Esequie in forma privata, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere, anche per Oscar Luigi Scalfaro. Basso profilo anche per Carlo Azeglio Ciampi, che fu salutato in forma privata nella chiesa del quartiere Trieste, a Roma, dove aveva abitato per decenni. Ai numerosissimi saluti all’ex capo dello Stato Napolitano, si sono aggiunti anche quelli del presidente russo, Vladimir Putin, che lo ha ricordato così: «Un grande servitore dello Stato e un vero patriota italiano: nella sua gioventù, Giorgio Napolitano ha coraggiosamente combattuto il fascismo nella Resistenza e ha servito fedelmente il suo Paese per molti anni, in alte cariche di governo e alla presidenza».






