2024-03-12
Marsilio scaccia gli incubi nel centrodestra e infierisce: «Ha vinto il campo lungo»
Il governatore si riconferma sbancando nei grossi centri: «Riesumare zio Bersani e nonno Vendola? Inutile». Poi ringrazia Giorgia Meloni: «L’ho mandata a dormire presto».«Elly Schlein ha perso completamente la partita. È stato curioso assistere alla calata in massa delle vecchie glorie, zio Bersani, nonno Vendola, non so chi altro potessero riesumare per galvanizzare l’elettorato con l’effetto simpatia e pacche sulle spalle ma hanno perso in maniera anche abbastanza netta». Marco Marsilio, riconfermato alla guida dell’Abruzzo, può finalmente togliersi qualche sassolino dalle scarpe, al termine di una campagna elettorale tirata, alla quale la sinistra aveva voluto attribuire una valenza politica nazionale, dopo averlo fatto anche in Sardegna all’indomani della vittoria risicata di Alessandra Todde, autrice della famigerata frase secondo cui i «manganelli» del centrodestra erano stati sconfitti dalle «matite» del centrosinistra. Se le elezioni abruzzesi hanno voluto dire qualcosa sul governo della nazione, dunque, il responso è stato perentorio: con il centrodestra che ha staccato il campo larghissimo di sette punti (53,5% per Marsilio contro il 46,5% di Luciano D’Amico). Per quanto riguarda le liste, la musica non cambia, anche in virtù del fatto che stavolta, a differenza di quanto accaduto nell’isola, il voto disgiunto non era possibile: lo spoglio rapido e ineccepibile di tutte e 1.634 le sezioni ha detto che Fratelli d’Italia è il primo partito della coalizione e in assoluto della Regione, con il 24,1%, facendo registrare uno straordinario incremento rispetto al 6,5% di cinque anni fa. Nel perimetro del centrodestra brilla Forza Italia, al 13,44%, contro il 9% del 2019, mentre la Lega tiene rispetto alla performance nella regione alle ultime Politiche ma paga molto rispetto alle precedenti regionali (dove aveva il 27,5%), attestandosi sul 7,6%. Bene anche il fronte centrista della maggioranza, con Noi moderati al 2,7% e l’Udc all’1,2%. Dall’altra parte resiste il Pd, primo partito dell’opposizione con il 20,3% (nel 2019 aveva preso l’11,1%) beneficiando del crollo del M5s, che si ferma al 7% dopo aver raggiunto quasi il 20% cinque anni fa. Flop della sinistra rossoverde (3,6%), scavalcata anche da Azione, che prende il 4%. A completare il quadro, il 5,7% della lista Marsilio presidente, il 7,7% di Abruzzo insieme - D’Amico presidente e il 2,8% dei Riformisti e civici per D’Amico. Andando nel dettaglio delle province, non ha retto la narrazione del centrosinistra, secondo la quale nelle città ci sarebbe stato un testa a testa o una prevalenza di D’Amico: a L’Aquila Marsilio ha preso il 61,3% contro il 38,7% del suo avversario, mentre a Pescara è finita 51,5% contro 48,3%. Vittoria del centrodestra anche a Chieti, dove Marsilio ha preso il 51,5%, con Teramo unica circoscrizione che ha premiato il centrosinistra per 500 voti, con il 50,2%. Per quanto riguarda l’affluenza, è risultata leggermente in calo rispetto al 2019: 52,19% domenica, 53,11% cinque anni fa. In Consiglio regionale il centrodestra manda 17 eletti, otto di Fdi, quattro di Fi, due della Lega e due della lista Marsilio presidente, uno di Noi moderati, mentre 12 sono i consiglieri del centrosinistra: sei del Pd, due di Abruzzo insieme e due del M5s, uno di Azione e uno di Avs. Tornando alle reazioni e ai commenti dei protagonisti, quando la vittoria è apparsa certa Marsilio, poco dopo l’una e mezza di notte, dopo essersi sentito più volte al telefono con Giorgia Meloni, si è recato nel suo quartier generale accolto dai militanti che hanno intonato dei cori per lui, e ha fatto un brindisi con i presenti. Qualche ora dopo è tornato per rilasciare una serie di considerazioni, partendo dalla sottolineatura dell’impegno profuso dal presidente del Consiglio: «L’ho mandata a dormire presto», ha detto, «c’è stata un po’ di ansia fino agli exit poll, ma eravamo certi della vittoria, e la premier è andata a letto contenta e fiera del lavoro che abbiamo fatto». «La ringrazio», ha aggiunto, «per le attenzioni che ha riservato all’Abruzzo. Oggi si può dire che il campo lungo ha battuto il campo largo e ha stravinto». Per il governatore la politicizzazione della tornata abruzzese si è rivelata un boomerang per il «campo larghissimo». Una campagna definita «poco commendevole», con personaggi non meglio definiti che si sono resi protagonisti di «comizi sotto le Asl, le intimidazioni ai direttori generali, le telefonate registrate e qualcuno vedrà chi è che le ha fatte e chi le diffonde». «L’esito del voto», ha detto ancora, «ha smentito la narrazione mediatica sul vento sardo, la rimonta, i sondaggi finti diffusi a spregio della legge. I cittadini hanno capito la proposta schizofrenica e contraddittoria dei nostri avversari». Poi, un’ultima frecciata rivolta a chi «parlava di tre mari, a cui io gliene ho fatto trovare uno solo, il Mar Silio...». Il presidente, non ha mancato di riconoscere il fair play dell’avversario, «sempre gentile e cordiale, non come certi personaggi che gli erano intorno», e a questo proposito D’Amico si è assunto la responsabilità di non essere riuscito a «spiegare bene le ragioni del centrosinistra».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.