2019-02-22
«Manovre dei renziani sulle liste». Il Pd arriva alle primarie in frantumi
Gli uomini del Rottamatore hanno occupato i posti, in un audio Matteo Richetti si sfoga contro Maurizio Martina: «Non ci vado in Toscana a dire di votarlo». E pure in Sicilia «Lotti ha fatto come gli pareva». Nicola Zingaretti ringrazia e allunga. Ormai manca solo Wanda Nara a mettere zizzania nel Pd con vista sulle primarie. Nonostante la colorita assenza, in avvicinamento al 3 marzo la campagna dem si trasforma naturalmente in rissa da cortile. Nei programmi e soprattutto nei toni, come dimostra una voce dal sen fuggita a Matteo Richetti, potente senatore braccio destro di Maurizio Martina, che martedì ha scosso dalle fondamenta il partito con un audio Whatsapp ai suoi fedelissimi. «Per me la mozione è finita, ci sono territori in cui siamo stati letteralmente ignorati, umiliati, cancellati. Non ci vado in Toscana a dire di votare Martina, anzi vi invito a fare i c... vostri», consiglia i destinatari con incedere oxfordiano. Poi spiega la decisione nella sostanza: «Non ci vado in Sicilia dove hanno consegnato Raciti a Faraone o dove Lotti ha fatto quello che gli pareva. Allora Martina può andare a ca...re domani mattina. Si è dimostrato che ha preferito i Lotti, i De Luca e compagnia, non vedrà una parola di sostegno da parte mia su questo». Il tutto perché uno dei primi rottamatori - poi parzialmente pentito - ha notato un dettaglio non marginale: i renziani hanno occupato ogni posto utile, si sono spalmati come un blob verde dentro le liste. Mentre il loro numero uno discettava di arte in tv e twittava che sarebbe stato a guardare con i popcorn, il suo Lothar (Luca Lotti) apparecchiava il trappolone, tessendo e filando alleanze per blindare il potere attorno all'ex premier. Una strategia avvolgente, silenziosa, così da circondare Martina e preparare una segreteria-fantoccio gestita ancora una volta dal giglio magico. Scoppiata la bomba e sollevato un polverone da paura per la felicità di Nicola Zingaretti (il candidato della vecchia guardia rossa Massimo D'Alema e Pierluigi Bersani, ora con la strada spianata), il Richetti ha frenato l'impeto precisando: «È stato uno sfogo in ambito privato, voglio restare al fianco di Martina, con tutti i problemi del Paese evitiamo di mettere al centro del dibattito un audio sulle liste». Sostenere tutto e il suo contrario è una specialità piddina, ma poiché quell'audio rivelatore delle fritture di pesce (come il governatore Vincenzo De Luca chiamò l'operazione raccolta voti) è proprio suo, l'ex portavoce non può smentire. E allora prova ad approfondire, portando alla luce le magmatiche pratiche renziane. Di fatto lancia un altro candelotto di dinamite in platea: «Il senso politico di quel messaggio lo rivendico, non si fa politica per i posti. Il mio era un messaggio fatto in chiusura delle liste, che in alcune regioni non mi piacciono neanche un po', e rivolto ai nostri comitati. La presenza dei nostri ragazzi in alcune regioni è stata ignorata e mortificata: Sicilia, Toscana, Calabria e Campania dove le liste sono state appaltate a De Luca, compresa la presenza del Frittura. Non se ne può più di ragazzi che vengono allontanati dalla politica perché non hanno soldi per comprarsi le tessere come fanno gli altri». Poi una bordata contro Renzi a Un giorno da pecora: «Quando porto centinaia di ragazzi all'impegno e dico in tutta la Toscana chi è disponibile, scoprendo che non c'è spazio per nessuno perché questa regione è “il" feudo, per me c'è un problema».Il blues del Frittura, vale a dire Franco Alfieri, ex sindaco di Agropoli, immagine metaforica del maneggio levantino, l'ultimo che il braccio destro di Martina avrebbe voluto vedere in lista, piazzato dal Gran Visir De Luca con la benedizione di Renzi e Lotti. Richetti è ferito nell'orgoglio, ha la lingua fuori per il giro d'Italia a caccia di voti ma quando si guarda le mani vede sabbia che scivola fra le dita. «Sto girando come una trottola, ho fatto 170 comitati, a Roma eravamo in 400 a sentire Martina e Calenda, non è possibile ignorare una presenza di questo tipo». Fa persino tenerezza. È come se cercasse un conforto dopo la batosta delle liste e quel vaffa in stile grillino sparato a fil d'orecchio ai leader. Martina, bergamasco curiale comprensivo ed ecumenico, lo ha già perdonato: «È un audio di qualche giorno fa. Per me quando si fa questo lavoro è ovvio che ci siano momenti di tensione, per fortuna superati».Lo show-down è formidabile e nel retropalco De Luca si sta muovendo come mai in passato. Non solo per le primarie, ma anche per incassare i 130 milioni destinati a Pomigliano d'Arco dalla Leonardo-Finmeccanica di Alessandro Profumo. Il governatore non intende farseli sfilare ed è pronto anche a un accordo contronatura, quello con il personaggetto (il copyright è suo) Luigi Di Maio, bersaglio numero uno dei suoi lazzi televisivi che sta per diventare statista. Non si è ancora spenta l'eco dell'ultima invettiva («Di Maio dice “fatto" ma forse si è fatto lui»), che una nuova stagione di amorosi sensi sembra alle porte. C'è il tesoro per rilanciare Pomigliano e c'è il finanziamento per le Universiadi Napoli 2019 da parte del governo. Anche qui il denaro non ha odore né colore politico.Nel caos dem manca solo Wanda Nara, ma a guardare bene c'è. Perché proprio ieri in un'intervista al Foglio, Maria Elena Boschi ha annunciato il sostegno a Roberto Giachetti come segretario, facendo sussultare Martina una volta di più. «È l'unico in questa fase che difende il lavoro e il progetto politico che abbiamo portato avanti in questi anni. Non che non mi fidi di Zingaretti, che dice che non farà parti con il M5s, però penso che ci siano fasi in cui tocca ad altri, e questa è una di quelle fasi». A differenza della moglie di Mauro Icardi, nessuna lacrima con cipolla in tasca. Anche perché in questa partita la fascia di capitano è ben salda sul solito braccio. Quello dell'uomo con i popcorn king-size che finge di guardare altrove.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)