2023-08-27
La mannaia contro gli Euro 5 nasce dalla paura dei giudici. L’esecutivo corre ai ripari
All’origine dei provvedimenti draconiani presi in Piemonte c’è la spada di Damocle del reato di inquinamento colposo, per cui sono già indagati i passati amministratori. Lo stop alle auto Euro 5 in Piemonte dal 15 settembre a Torino e in altri Comuni individuati dalla Regione Piemonte non può reggere l’urto delle prevedibili proteste: non prendere provvedimenti prima della data fatidica sarebbe, più che un autogol, un suicidio politico della giunta di centrodestra, guidata da Alberto Cirio, a meno di un anno dalle prossime regionali. Si muove il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini: «Lunedì (domani, ndr) in Consiglio dei ministri», annuncia il leader della Lega, «porterò lo stop degli Euro 5 in Piemonte, che dovrebbe essere quantomeno rinviato, perché non è così che si aiuta l’ambiente: si danneggiano solo i lavoratori». Si tratterà di un provvedimento tampone, in attesa che il governo prenda provvedimenti adeguati per contrastare l’ennesima direttiva europea che ha ovviamente l’obiettivo di incentivare la vendita di auto elettriche, al di là di quelli che possono essere i benefici per l’ambiente. Naturalmente ci saranno delle eccezioni: potrebbe comunque circolare, se il provvedimento entrasse in vigore, chi usa l’auto per lavoro, chi assiste malati, chi trasporta persone sottoposte a terapie, interventi o dimesse da ospedali e case di cura in grado di esibire relativa certificazione medica, le macchine operatrici e agricole e un’altra serie di categorie che potranno usufruire di una deroga. Viene da chiedersi, ritornando al discorso in chiave politica, perché una giunta di centrodestra, i cui elettori sono per la stragrande maggioranza contrari al radicalismo ambientalista, abbia deciso di adottare un provvedimento che porterebbe, cumulato con gli altri divieti, al blocco della circolazione di 650.000 vetture dalle ore 8 alle 19 dal lunedì al venerdì per i veicoli Diesel adibiti al trasporto di persone e merci e per tutte con omologazione fino a Euro 5 compresa e per tutte le 24 ore di tutti i giorni, compresi i festivi, per i motoveicoli con classe d’inquinamento fino a Euro 1. La risposta, a quanto apprende La Verità, sta tutta nel timore degli amministratori regionali di finire in qualche guaio giudiziario. Lo scorso 21 luglio, infatti, la Procura di Torino ha notificato un avviso di chiusura indagini agli ex sindaci di Torino Chiara Appendino e Piero Fassino, all’ex governatore Sergio Chiamparino, agli ex assessori comunali torinesi Enzo La Volta, Stefania Giannuzzi e Alberto Unia e all’ex assessore regionale Alberto Varmaggia: il reato ipotizzato, per il quale rischiano il rinvio a giudizio, è inquinamento colposo. Secondo l’accusa, i destinatari dell’avviso non avrebbero preso i dovuti provvedimenti in materia di contenimento dell’inquinamento, in particolare dello smog. L’inchiesta parte dal 2015 e arriva fino al 2019, e quindi non vede coinvolto né Cirio né l’attuale assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marmati, che pure avevano ricevuto un invito a comparire, ma che poi non sono stati inseriti nell’avviso, poiché arrivati a ricoprire le loro cariche istituzionali dopo la data nella quale si conclude il periodo sul quale la Procura ha acceso i riflettori. Ciò non esclude, ovviamente, che in futuro possano esserci altri esposti come quello del Comitato Torino Respira dal quale è nata l’inchiesta. «La Regione Piemonte e il Comune di Torino», ha commentato il giorno della notifica dell’avviso di conclusione indagini Marino Careglia, legale che assiste il Comitato, «titolari di una posizione di garanzia in materia di tutela della qualità dell’aria, non hanno adottato negli anni misure adeguate a raggiungere il rispetto dei valori limite di concentrazione degli inquinanti nell’aria previsti dalla normativa vigente, peraltro molto meno rigorosi di quelli suggeriti sin dal 2005 dall’Organizzazione mondiale della sanità. Tale condotta, essenzialmente di carattere omissivo», ha aggiunto l’avvocato, «ha concorso a cagionare la grave situazione di inquinamento che affligge l’aria di Torino e può integrare, così come ora ipotizzato anche dalla Procura della Repubblica, il reato di inquinamento ambientale introdotto dal legislatore nel 2015, che prevede una responsabilità anche a titolo colposo», conclude il legale. Facile quindi presumere che, nel caso in cui Cirio e la giunta regionale non avessero adottato il provvedimento, sarebbero stati presi di mira da denunce ed esposti simili a quello del Comitato Torino Respira. L’aspetto giuridico, quindi, è determinante in questa vicenda, al di là delle polemiche politiche e dei battibecchi social: occorrerà ora capire, domani, quale tipo di provvedimento ha in mente di presentare Salvini in Consiglio dei ministri. Tra tante nubi (è il caso di dirlo) l’unica certezza è che la popolazione non è assolutamente in grado di assorbire un colpo del genere. Chi ha un’auto che non potrà circolare, cosa farà? Dovrebbe rottamarla e acquistarne una «in regola», ma con la crisi che morde e le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese si tratta di una vera e propria chimera. Ecco perché deve muoversi, e subito, il governo: alle promesse stavolta dovranno obbligatoriamente seguire i fatti, il rischio per il centrodestra è perdere una regione molto importante.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.