2019-05-27
Mamme e papà, non siate mai democratici
Una famiglia funziona se ci sono gerarchie: non bisogna lasciare che i piccoli insultino chi dovrebbe educarli. Invece la società di oggi li convince che hanno il diritto di essere resi felici. L'obbedienza? Un'utopia, nell'era in cui sono fluidi persino i generi.Il compito di essere genitore è già abbastanza difficile. Non deve diventare una dannazione. Esiste un'etica, o almeno dovrebbe. Se non hai commesso colpe non puoi essere criminalizzato, non puoi essere aggredito. Le colpe sono far soffrire al proprio figlio la fame, il freddo facendolo apposta, la colpa è l'abuso sessuale, la colpa è picchiarlo con ferocia, la colpa è la trascuratezza sistematica e grave.Il Sessantotto ha creato il mito idiota della felicità in terra: la felicità in terra è possibile, anzi è la norma, quindi se non sei felice è colpa di qualcuno, principalmente di padre e madre, poi di altri: Stato, istituzioni, scuola, datori di lavoro, poste e ferrovie. Un esercito di psicologi ha rilanciato questa teoria, una teoria che potremmo definire del contratto. Moltissimi adolescenti sono convinti di essere nati con un contratto: che in cambio del fatto che ci hanno concesso l'onore di venire al mondo gli siano dovuti un mondo perfetto e la felicità permanente. Se non sono felici, è perché qualcuno ha commesso colpe contro di loro, e quindi è sacrosanta la loro collera feroce verso la vita e i colpevoli. Non tutti gli psicologi, certo, molti sani di mente che risolvono problemi invece di crearne ce ne sono, ma quelli che creano e ingigantiscono i problemi sono un esercito, e fanno danni sempre più gravi.Il diritto di un figlio è essere accudito e amato, non reso felice. Essere freddo e riservato, per un genitore, non è una colpa: è una maniera di essere. Essere molto ordinata e un po' perfezionista per una madre è una maniera di essere, non una colpa.Inoltre, pedagogisti e psicologi hanno creato il mito folle del genitore che fa fare ai figli le cose giuste mediante esempio e dialogo, solo esempio e dialogo, il narcisismo di non usare l'autorità. Il bambino, come ogni essere vivente, tende a prevaricare e deve essere contenuto. La frustrazione è fondamentale per non sviluppare un delirio di onnipotenza. Che l'esempio da solo serva è un'idiozia. I genitori delle Ss non avevano mai ammazzato bambini ebrei, i genitori di Erika (del delitto di Novi Ligure) non avevano mai ammazzato nessuno, la mamma della terribile giovane donna che ha sfigurato due uomini con l'acido per il piacere di farlo non lo aveva mai fatto. L'esempio non basta.Il dialogo continuo è una fesseria: i nostri figli hanno una dialettica infinita, e il solo fatto che si discuta su cose che dovrebbero essere assolute è una sconfitta.La famiglia non è una democrazia, come non è una democrazia una classe o una sala operatoria. In una famiglia ci deve essere una gerarchia: gerarchia vuol dire qualcuno che dà ordini, non consigli, non suggestioni, non argomenti per l'ordine del giorno: ordini. I figli di famiglie troppo rigide e autoritarie tendono a diventare adulti rispettosi delle regole, con autostima bassa, e alto livello di depressione; sono però funzionali, in grado di vivere.I figli di famiglie dove non ci siano principi di autorità vanno verso il caos, verso il disturbo border line di personalità. Chi può latrare insulti in faccia a papà e mamma l'autostima ce l'ha a zero, è sempre più in balìa dell'emotività più assoluta e ridicola. Il ragazzo e la ragazza che minacciano il ricatto del suicidio sono stati ridotti a due sciocchini che calcolano la propria vita così poco da buttarla via per dispetto.La via è la giusta autorevolezza, ma nel caso meglio sbagliare verso l'eccesso che verso la mancanza. Mai un figlio deve poter insultare un genitore. Quando lo fa sta distruggendo anche sé stesso.A Mosè, mentre per 40 anni girava in tondo facendo Suez-Eilat-Sharm el Sheikh e, nell'altro senso, Sharm el Sheikh-Eilat-Suez, è stata data la Legge; fossero andati sempre nella stessa direzione, gli ebrei sarebbero arrivati in Siberia, se poi imbroccavano il passaggio a Nord Est sarebbero arrivati nelle Americhe e avrebbero scoperto le Montagne Rocciose. In questi 40 anni necessari perché un popolo che è stato schiavo possa arrivare nella terra dei liberi, a ogni nuova giornata il Nord e il Sud si confondono, la mente non ricorda dove c'è l'Est e dove l'Ovest, quale è la parte dove il sole sorge, in che direzione hanno camminato ieri.Perché Mosè ha girato 40 anni nel deserto? Un vero uomo non chiede mai la strada. I maschi competono per il ruolo di capobranco/capotribù. Nel momento in cui chiede la strada, l'uomo abdica al suo ruolo di capo, cosa che odia fare. Un maschio che perda ruolo gerarchico nel branco, che perda potere, che perda drammaticamente territorio (o il suo omologo nel cervello umano, il denaro) perde la sua capacità di conquistare una femmina.È stato coniato un termine volgare e violento per indicare chi ha perso potere e senso gerarchico. È un termine brutale, ma che contiene una verità etologica, essendo l'etologia la scienza che ricostruisce la motivazione del comportamento umano basandosi sull'osservazione di quello animale e sulla biologia comune dei cervelli arcaici. Questa parola è «sfigato»: colui che non ha accesso ai genitali femminili, accesso che è vietato nei branchi gerarchicamente strutturati ai più bassi in grado.Il capo tribù, colui che cammina davanti alla tribù e la guida, ha come simbolo il bastone. Nella Bibbia il bastone dei patriarchi, a cominciare da quello di Mosè, entra spesso nella narrazione. Quando le tribù smisero di essere nomadi e divennero stanziali, il capotribù smise di camminare, divenne re e si sedette su un trono; il bastone si accorciò e divenne lo scettro. La maniera di guidare di maschi e femmine è diversissima, siamo maschi o femmine anche quando scegliamo la forma di una bottiglia, come ben sanno assicuratori e pubblicitari. La media delle donne ha senso dell'orientamento meno brillante di quella della maggioranza degli uomini (ma non è possibile che ti sei persa, ci siamo andati dieci volte, ancora non sai la strada?), che hanno minore capacità di trovare gli oggetti in uno spazio ristretto (nel cassetto non c'è. Non è vero, c'è, sei tu che non lo vedi). La differenza abissale è la libido. Il testosterone. Non desiderare la donna d'altri. Perché Dio lo dice ai maschi? Loro hanno il testosterone. Noi, gli estroprogestinici, una potenza per l'istinto materno, meno per la libido. Il testosterone è dinamite. Gli estroprogestinici vanno bene per l'istinto materno.Una donna normale pensa al sesso più o meno due volte al giorno quando ha 20 anni, una volta al giorno quando ne ha 30, dai 50 in poi una volta su due ha mal di testa. Quando una donna ha un po' più di testosterone ha una bella muscolatura, un clitoride un po' più lungo, una peluria più accentuata e soprattutto una maggiore libido. Non ha mai mal di testa. Questo è il motivo del detto «donna baffuta sempre piaciuta». In altri tempi, nessuno aveva convinto il cervello corticale dei maschi (e delle femmine) della teoria che una donna spelata è più carina di una donna che ha i peli dove madre natura li ha messi. Se cercate su Google troverete la splendida foto di Sofia Loren con i conturbanti peli dell'ascella che non si era sognata di togliersi e che nessuno trovava brutti. Un maschio normale pensa al sesso tre volte l'ora, quindi è la sessualità maschile che andava imbrigliata. Perché la sessualità maschile è qualcosa di meraviglioso ed è la cosa più bella del mondo quando un uomo e una donna si uniscono. E una donna vuole che si uniscano per la vita: perché il suo istinto materno vuole dei figli e un uomo che dia la sua vita per loro. La micidiale propaganda del postfeminismo ha imposto alle donne una sessualità usa e getta: il sesso ridotto a strofinio, l'aborto a compensare lo sbaglio se, per caso, lo strofinio non è stato senza scopo, ma la vita è nata.Ora siamo arrivati all'ultima fase la distruzione dell'uomo: raccontare che le enormi, strutturali, fondamentali differenze tra maschi e femmina sono costruzioni sociali, che ruoli sono intercambiabili. Due uomini per esempio possono tirare su un bambino senza nessun problema. Dal punto di vista del bambino, una madre e un padre sono intercambiabili, cioè una femmina e un maschio sono intercambiabili. Ma se femmina maschio sono intercambiabili, l'uomo gay che vuole assurdamente diventare padre faccia una cosa semplice: mettere il suo pene dentro la vagina della donna, tanto è la stessa cosa, e fecondi dentro lei suo figlio, come fece Oscar Wilde ai suoi bei tempi, così il bambino nascerà con una madre e un padre come deve essere.
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