2023-09-28
Macron vuol condonare i clandestini
L’Eliseo spinge per la regolarizzazione degli stranieri impiegati nei settori a caccia di manovalanza. E cerca la sponda nella Camera alta della destra dei Républicains.La regolarizzazione dei lavoratori impiegati nei cosiddetti «settori in tensione» torna a far discutere in Francia, a poco più di un mese dall’inizio del dibattito parlamentare sulla nuova legge sull’immigrazione. In più occasioni, Emmanuel Macron si è detto favorevole alla concessione di permessi di soggiorno agli immigrati clandestini già presenti sul territorio e impiegati in settori con carenze di manodopera, come le cucine dei ristoranti, gli hotel o i cantieri edili. Il presidente francese lo ha ribadito domenica scorsa in un’intervista concessa ai principali tg transalpini. Macron ha precisato anche che il «permesso di soggiorno per professioni in tensione» figurerà nel testo della futura legge immigrazione. Poi ha aggiunto che sarà necessario trovare un «compromesso intelligente». Questo perché, la maggioranza parlamentare di cui dispone l’inquilino dell’Eliseo è claudicante. All’Assemblea nazionale non dispone di abbastanza deputati per evitare di chiedere aiuto alle sinistre o alla destra moderata dei Républicains, il partito fondato da Nicolas Sarkozy. Questi ultimi sono invece in maggioranza al Senato, dove il partito macronista è all’opposizione. Certo, va ricordato che il Senato francese non ha gli stessi poteri di quello italiano perché, al di là delle Alpi, non vige un bicameralismo perfetto. E questo fa sì che siano i voti all’Assemblea nazionale a concludere le discussioni parlamentari. Tuttavia, l’appoggio del Senato resta importante anche perché, esattamente come in Italia, il presidente della Camera alta è la seconda carica dello Stato e può facilitare o complicare l’iter di una legge. Attualmente il presidente del Senato è Gérard Larcher, del partito sarkozista. In questo contesto, un eventuale appoggio dei Républicains risulta prezioso per Macron. Già, perché se la destra moderata votasse al Senato la nuova legge, magari anche i deputati di questa area potrebbero non opporsi, all’Assemblea nazionale. Certo, per ora gli esponenti dei Républicains alla Camera bassa si dicono contrari al nuovo testo. Ma basterebbe che alcuni di loro si astenessero per concretizzare i piani presidenziali. Sono queste le ragioni alla base delle trattative tra senatori macronisti e repubblicani. Lo sostiene Franceinfo, secondo il quale i contatti tra i due partiti non si sono interrotti nemmeno nel periodo delle elezioni del Senato, tenutesi domenica scorsa. Il voto (che non è a suffragio universale diretto, visto che i senatori sono eletti da grandi elettori) ha riconsegnato la maggioranza della Camera alta francese ai Républicains e ai loro alleati centristi. Secondo la testata, tra i senatori della maggioranza di centrodestra c’è chi pensa che la nuova legge permetterà sia ai macronisti che a loro di «uscire a testa alta» da questa situazione, aiutando anche gli imprenditori dei settori in cerca di manovalanza.La notizia pubblicata da Franceinfo è stata indirettamente contestata ieri dal capo dei senatori repubblicani, Bruno Retailleau. Il politico ha dichiarato su Cnews: «Non voteremo mai un testo che premia le frodi dei clandestini». Poi però Retailleau ha avuto una caduta di stile e, forse senza nemmeno rendersene conto, ha punzecchiato l’Italia e i suoi elettori. Retailleau ha dichiarato che «il caos migratorio condurrà a delle insurrezioni elettorali», come è avvenuto «in Italia», visto che «quando i popoli sono consultati possono anche scegliere soluzioni demagogiche». Parole non proprio gentili riferite al governo italiano di centrodestra, guidato da Giorgia Meloni, che è sostenuto anche da Forza Italia, uno dei principali alleati dei Républicains al Parlamento europeo.
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Nel libro postumo Nobody’s Girl, Virginia Giuffre descrive la rete di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e ripercorre gli incontri sessuali con il principe Andrea, confermando accuse già oggetto di cause e accordi extragiudiziali.