2019-09-03
Ma quali migranti, serve il ministero per gli italiani
Tutti sanno che fare lo spazzino non è un'occupazione di gran prestigio. È un modo onesto per portare a casa uno stipendio, ma nella percezione comune, ripulire le strade dall'immondizia è un lavoro povero, poco qualificato e ancor meno pagato. Per questo, per dargli un po' di prestigio, forse si è preferito chiamare chi fa questo servizio in modo politicamente corretto, definendolo operatore ecologico. Ecologia è un sostantivo che contiene in sé una valenza positiva, di pulizia. Mentre spazzatura, da cui deriva spazzino, richiama ovviamente lo sporco e i rifiuti. Vi chiedete perché, con tutti i guai che abbiamo, la crisi, lo spread e il governo che non c'è, all'inizio di settembre mi metta a scrivere di persone che vanno a scopare le strade? La risposta è semplice: perché ne ho seguiti due. Li guardavo dalla finestra del mio ufficio mentre ripulivano piazza Duca d'Aosta, (...) (...) lo slargo che accoglie turisti e viaggiatori davanti alla stazione centrale di Milano. Quello è un punto di passaggio obbligato per chiunque arrivi in città ed è considerato un po' un biglietto da visita del capoluogo lombardo. Da lì si gode la prospettiva di via Vittor Pisani e poi di piazza della Repubblica da cui, proseguendo, si arriva fino in via Manzoni, nelle strade della moda e poi in piazza della Scala. Da tempo piazza Duca d'Aosta è però occupata da centinaia di extracomunitari, che bivaccano giorno e notte tra portici e giardini. C'è chi si è portato il materasso per dormire, arredando una specie di monolocale virtuale. C'è chi ha aperto un'attività commerciale, vendendo all'aperto ogni genere di mercanzia. C'è chi ha eletto la zona a luogo preferito per lo spaccio, rifornendo la clientela di qualsiasi tipo di stupefacenti. Ogni tanto scoppia qualche rissa e quotidianamente ci sono viaggiatori e turisti che vengono scippati e derubati. I militari e gli agenti che presidiano la piazza fanno quello che possono, ma quello che possono, anche con una presenza fissa di camionette dell'esercito e auto di servizio della polizia che vanno avanti e indietro, può poco contro la kasbah allestita davanti alla stazione centrale.Tornando ai nostri due spazzini, l'altro giorno li ho seguiti per un po'. Erano un uomo e una donna, a bordo di uno di quegli automezzi con le spazzole che servono per rimuovere cartacce e spazzatura. Si aggiravano con quella specie di bruco dai baffi rotanti davanti alle uscite della metropolitana, cercando di rimuovere l'immondizia dal marciapiede. Ma per spazzar via tutto ciò che era stato abbandonato, il millepiedi non bastava e alla fine la donna e il suo collega si sono dovuti armare di ramazza per radunare lattine di birra, piatti di carta sporchi, avanzi di cibo e altri rifiuti. Embé, direte voi, hanno fatto ciò che abitualmente fanno tutti gli spazzini del mondo: ripuliscono le strade. Sì, è vero. Ma ciò che mi ha colpito è altro. Mentre la signora ci dava dentro con la scopa, una ventina di ragazzotti in t-shirt, jeans e sneaker se ne stavano bellamente a guardare, appollaiati sulle ringhiere delle uscite della metropolitana. I piatti, le lattine e il cibo erano gli scarti di un pasto consumato in piazza: rifiuti gettati sul marciapiede invece che dentro i bidoni della spazzatura che pure erano a uno o due metri. La donna era costretta a spazzare via gli avanzi tra i loro piedi, mentre loro guardavano la scena beffardi, alcuni con in mano una lattina, che molto probabilmente avrebbe poco dopo fatto la fine di quelle che i due spazzini cercavano di rimuovere. Erano tutti giovani quegli spettatori che con un'aria di sarcasmo e di disprezzo osservavano la coppia rimuovere il pattume. Tutti extracomunitari.Ecco, ho pensato. A Roma vogliono fare un ministero per l'Immigrazione. Anzi, vogliono abolire, con il nuovo governo, il decreto Sicurezza, per agevolare gli sbarchi e riaprire i porti. Proprio sabato, Nicola Zingaretti, capo di un partito che gli italiani appena un anno fa hanno mandato a casa e che una manovra di Palazzo vuole riportare al governo, ha chiesto al presidente del Consiglio di far scendere dalle navi altri immigrati, dopo quelli appena arrivati. E così, mentre guardavo la scena di quella donna - probabilmente una madre di famiglia - che puliva là dove dei presunti profughi avevano sporcato, mi sono chiesto: si farà mai un ministero per gli spazzini? Anzi, ci sarà mai qualcuno che deciderà di creare un ministero per gli italiani? Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, Matteo Renzi e Sergio Mattarella da giorni discutono di poltrone e alleanze che evitino le elezioni, cioè di ridare la parola agli italiani. Ma qualcuno che discuta di come restituire dignità a chi lavora, magari duramente e umilmente, e non chiede sussidi, non viola la legge, non spaccia per strada, ma le strade le pulisce, ci sarà mai?Il nuovo governo nasce sotto i migliori auspici, quelli di Angela Merkel e di tutto l'establishment di Bruxelles, ma verrà un giorno in cui gli auspici saranno quelli degli italiani e verranno esplicitati su una scheda elettorale. E allora si capirà se il Paese reale è quello che si respira davanti a Palazzo Chigi e al Quirinale o sul marciapiede sporco di piazza Duca d'Aosta. Io aspetto quel giorno.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)