2022-05-07
L’utile di Intesa verso i 5 miliardi malgrado la guerra
Carlo Messina (Imagoeconomica)
I conti del primo trimestre chiusi a +10,2% rispetto al 2021. Carlo Messina: «Priorità: forte creazione di valore e la sua distribuzione».Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre del 2022 con un utile netto pari a 1,67 miliardi di euro, in crescita del 10,2% rispetto agli 1,51 miliardi del primo trimestre 2021. Si tratta di un valore a cui vanno aggiunti 0,8 miliardi di euro di rettifiche di valore per Russia e Ucraina, «pienamente in linea» con l’obiettivo di oltre 5 miliardi per l’anno in corso. Le commissioni nette del gruppo sono state pari a 2,28 miliardi di euro, in diminuzione del 9,7% rispetto ai 2,5 miliardi del quarto trimestre 2021. In calo anche i costi operativi, a quota 2,5 miliardi (giù del 17,3% rispetto ai 3 miliardi del quarto trimestre 2021. Il risultato della gestione operativa è stato pari a 2,9 miliardi di euro, in crescita del 46% rispetto ai 1,9 miliardi del quarto trimestre 2021 e dello 0,2% rispetto ai 2,9 miliardi del primo trimestre 2021.Il gruppo si dimostra con le spalle solide. I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2022, calcolati tenendo in considerazione i criteri transitori in vigore per il 2022 e deducendo dal capitale 717 milioni di euro di dividendi maturati nel primo trimestre, risultano pari a: 13,8% per il Common Equity Tier 1 ratio (14,5% a fine 2021), 16% per il Tier 1 ratio (16,4% a fine 2021), 18,6% per il coefficiente patrimoniale totale (19,1% a fine 2021).La banca ha anche portato avanti il programma di riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, pari a circa 4,8 miliardi di euro da fine 2021 - equivalente all’esposizione verso Russia e Ucraina. Questo risultato è stato calcolato considerando il perfezionamento nello scorso aprile della cessione di 3,9 miliardi di euro di Npl già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021, pari a 54 miliardi dal picco di settembre 2015.Per il 2022 il gruppo prevede un utile netto di oltre quattro miliardi di euro, fermo restando che non intervengano cambiamenti critici nell’offerta di materie prime (rispetto a una stima di oltre 5 miliardi di euro fornita all’inizio di febbraio prima dell’invasione russa dell’Ucraina). In più, Ca’ de Sass spera in utile netto ben superiore a tre miliardi di euro anche con l’ipotesi (molto conservativa) di una copertura di circa il 40% dell’esposizione verso Russia e Ucraina.Quanto alla distribuzione agli azionisti, Intesa Sanpaolo conferma un payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa, un’ulteriore distribuzione ai soci di 3,4 miliardi di euro tramite buyback con l’approvazione preventiva della Banca centrale europea. A questo si dovrebbe aggiungere «un’eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023». Le prospettive per il 2022 sono soggette ad «affinamento nei prossimi mesi in base all’evoluzione degli eventi riguardanti Russia e Ucraina.«La forte creazione di valore e la distribuzione del valore continueranno a essere la nostra priorità», ha detto l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, commentando i risultati del primo trimestre. Messina ha notato che «la crisi internazionale causata dal conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina ha segnato l’inizio di quest’anno e colpisce tutti noi», ricordando le iniziative a sostegno dei colleghi della controllata ucraina Pravex Bank. «Come Intesa Sanpaolo», ha ricordato, «abbiamo da subito attivato un’unità di crisi dedicata interamente alla valutazione delle nostre attività in Russia, decidendo l’immediata interruzione di tutti i nuovi finanziamenti nel Paese, in aggiunta alla stretta osservanza delle sanzioni sin qui imposte».