2025-02-28
L’ultima «furbata» di John Elkann: pur di far cassa affossa la Ferrari
Il Cavallino cede quasi l’8% dopo che Exor ha ceduto parte della sua quota per 3 miliardi.La famiglia Agnelli-Elkann è sempre meno interessata al mercato automobilistico. Tanto da aver ceduto circa 7 milioni di azioni Ferrari, a tutti gli effetti il gioiello del gruppo Stellantis, che equivalgono a circa il 4% del Cavallino Rampante. Come tutta risposta il mercato pare non aver apprezzato questa mossa, visto che il titolo Ferrari ieri a Piazza Affari ha ceduto il 7,91%. Con questa mossa Exor, la cassaforte della famiglia più famosa d’Italia, è passata dal 24,84% 20,8% del Cavallino portando a casa circa 3 miliardi di euro. Certo, va detto che le redini dell’azienda restano sempre saldamente in mano agli eredi dell’Avvocato insieme alle quote detenute da Piero Ferrari (che ha il 10,5%). Grazie al sistema di azioni a voto multiplo permesso in Olanda (sede di Ferrari N.V, società che controlla Ferrari Spa), John Elkann, ad di Exor, mantiene il 30% dei diritti di voto, legando indissolubilmente il Cavallino al perimetro Agnelli-Elkann.Il punto è che gli appassionati storcono il naso perché gli Elkann hanno scelto di cedere un pezzo dei gioielli di famiglia per avere più liquidità. Va detto, però, che la vendita delle azioni Ferrari non equivale a un disimpegno definitivo. Exor ha infatti stabilito un lock-up (blocco in termine tecnico) di 360 giorni sulle azioni residue, impedendo ulteriori cessioni a breve termine. Allo stesso tempo, la holding ha avviato un buy-back (riacquisto di azioni proprie) del valore di un miliardo di euro per sostenere il titolo e tranquillizzare gli investitori, mentre il resto del capitale sarà destinato a una grande acquisizione, al momento ancora segretissima. Quello che è noto è che si tratta dunque di una manovra strategica e che in parte servirà a ridefinire il portafoglio e a proiettare Exor verso nuovi settori.Secondo quanto emerso, parte del capitale raccolto probabilmente verrà impiegato per espandere il portafoglio in tre ambiti chiave, già tanto favoriti da Elkann: sanità, tecnologia e lusso. Sul fronte della sanità, Exor ha già realizzato investimenti significativi, come in Institut Mérieux o Philips, puntando sul biotech e sulla ricerca avanzata in ambito medtech. Anche la tecnologia rappresenta un pilastro fondamentale, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale - esemplificata dalla partnership con OpenAI - e all’innovazione digitale. Infine, il lusso, con partecipazioni in realtà come Christian Louboutin o Shang Xia, continua a essere un settore strategico, con un crescente interesse per i brand premium.Certo è che John Elkann ha scelto di muoversi proprio ora in virtù di un contesto geopolitico molto instabile. Il primo problema è rappresentato dagli Stati Uniti che minacciano di imporre dazi del 25% sulle auto europee, un rischio molto importante per Ferrari, che mette a segno circa un quarto del suo fatturato in Nord America. Detto in parole povere, Exor si sta orientando per liberarsi dal peso dell’automotive e puntare a un futuro di innovazione, con minore dipendenza dai motori (la battaglia ai motori termici da parte dell’Ue e l’obbligo di ricorrere all’elettrico senza che questa tecnologia sia matura di certo non aiuta) e una maggiore focalizzazione su settori ad alto potenziale di redditività.«Negli ultimi dieci anni, la performance di Ferrari è stata un fattore determinante nella triplicazione del Nav (valore netto degli attivi, ndr) di Exor», ha detto John Elkann. «Grazie al suo successo, la quota di Ferrari sul Nav è passata dal 15% a circa il 50%. Questa operazione ci permetterà di ridurre la concentrazione e di migliorare la diversificazione attraverso una nuova significativa acquisizione, in linea con il nostro obiettivo di costruire grandi società. Il nostro supporto a Ferrari e la nostra fiducia nel suo solido futuro rimangono invariati. Il nostro impegno a rimanere il suo maggiore azionista nel lungo termine è più forte che mai», ha concluso.Goldman Sachs Bank Europe e Jp Morgan hanno agito come coordinatori globali congiunti e joint bookrunner e Bnp Paribas, Imi–Intesa Sanpaolo, Société Générale Cib e UniCredit come joint bookrunner per l’offerta.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.