
L'ecologismo glamour della giovane scandinava ha galvanizzato la folla di militanti ambientalisti del movimento radicale Extinction rebellion che da oltre una settimana blocca la capitale britannica. Più di mille arresti. E lei fa discorsi minacciosi.Greta Thunberg spiega in Senato che bisogna scendere in piazza per fermare i gas serra e non per perdere tempo con i selfie. Dice, tra gli scroscianti applausi dell'aula, che dobbiamo rimpossessarci dei nostri sogni e delle nostre speranze. Talmente banale, che è impossibile astenersi dall'osannarla. Greta Thunberg stringe la mano a papa Francesco, che la esorta a proseguire la sua santa crociata a difesa del clima. Greta Thunberg sale sul palco di Piazza del Popolo allestito in occasione di #Fridaysforfuture, e viene accolta dal pubblico in delirio come una rockstar. Greta Thunberg lancia un appello perché si vada tutti, ma proprio tutti, a votare per le elezioni europee: «È fondamentale partecipare, io non potrò. È importante, per quanti possono farlo, esprimersi per persone come me…». Ancora lodi sperticate, soprattutto da parte dei politici nostrani desiderosi di saltare sul carrozzone dell'ecologismo glamour della giovane scandinava e di raccoglierne i consensi. Greta Thunberg insignita della tessera onoraria della Cgil dal segretario Maurizio Landini in persona. Le ha anche consegnato un pacco regalo di dubbio gusto: una grande scatola rossa con un cappello, una sciarpa e una felpa tutto rigorosamente rosso Cgil. «Questo perché», spiega Landini, «siamo un'organizzazione sindacale che ha oltre cent'anni, ha combattuto contro il fascismo per la libertà e democrazia. Ma oggi c'è una nuova battaglia».Insomma, il tour di Greta è un successo senza precedenti. Possiamo affermare che questa adolescente, sicuramente con qualità fuori dal comune, sia riuscita dove hanno fallito generazioni di ecologisti, climatologi e scienziati catastrofisti che da anni mettono in guardia contro il global warming. Nessuno li ha mai presi davvero sul serio, doveva arrivare lei con i suoi scioperi a scuola per mettere l'argomento al centro del dibattito mondiale. Bene, brava.Tuttavia, senza accodarsi a dietrologi e denigratori, pare davvero difficile che una ragazzina, per quanto intelligente e determinata, possa avere fatto e continui a fare tutto da sola. Sono in molti a porsi la domanda: qualcuno manovra Greta? Può essere stata scelta appositamente da una «green lobby» per portare avanti gli interessi dell'economia alternativa? Non ci sono prove ma solo sospetti, comunque è assai probabile che qualcuno, anche se non avesse «lanciato» Greta, sia interessato a sfruttarne il successo. In altre parole, a mettere il proprio cappello sulla protesta. Per esempio l'Ingmar Rentzhog, già citato dalla Verità e fondatore di una startup che si chiama We don't have time. Ebbene in questi ultimi giorni Greta ha sconfessato il pr svedese che aveva usato la sua immagine per fare pubblicità alla sua società di consulenza e racimolare finanziamenti. Rentzhog, nell'ottobre del 2018, quando Greta era diventata famosa per il suo sciopero da scuola davanti al parlamento di Stoccolma, l'aveva invitata a far parte del Comitato consultivo giovanile della sua fondazione ambientalista no profit. Contemporaneamente però, aveva cominciato ad usare la foto di Greta per raccogliere fondi su internet per la sua nuova società di consulenze su temi ambientali. Insomma, secondo alcuni sarebbe lui il burattinaio che sta dietro alla genesi del fenomeno Thunberg. Ma c'è un altro fatto che lascia perplessi e riguarda quello che sta succedendo a Londra, dove la paladina dei diritti green si è presentata sul palco senza le treccine d'ordinanza. Con il suo discorso ha galvanizzato la folla di militanti ambientalisti, soprattutto del movimento radicale Extinction rebellion, che da oltre una settimana ha preso in ostaggio la capitale britannica. Una manifestazione che non si può definire pacifica, infatti gli arrestati sono già 1.065 e, secondo il quotidiano The Guardian, avrebbero già saturato le carceri londinesi. Gli attivisti di Extinction rebellion, vale a dire ribellarsi per non estinguersi, paralizzano traffico e trasporti pubblici con ogni mezzo. Occupano diversi punti della City: il ponte di Waterloo, Marble Arch, Oxford Circus e Parliament Square. Dicono di ispirarsi alla disobbedienza civile del Mahatma Gandhi, alle suffragette, ai movimenti per i diritti civili. Con un obiettivo: denunciare il disinteresse della classe politica nei confronti della tutela del pianeta. Ebbene le parole di Greta altro non fanno che infuocare ancora di più il clima e alimentare le tensioni per i blocchi a stazioni e aeroporti. Tanto che il sindaco Sadiq Khan ha chiesto per motivi di ordine pubblico la fine della protesta, che «causa forti disagi alla popolazione» e «mette in grossa difficoltà Scotland Yard».Un appello ignorato da Greta Thunberg che ha parlato a una folla di migliaia di persone radunate a Marble Arch, all'angolo nord-est di Hyde Park: «Per troppo tempo i politici e le persone al potere se la sono cavata senza fare nulla di nulla per combattere la crisi climatica e la crisi ambientale», ha tuonato la giovane svedese, «ma faremo in modo che d'ora in poi non se la cavino più». Un discorso minaccioso, che non sembra scritto da una ragazzina della sua età e che, comunque, contribuisce a innescare nuovi disordini.
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».
Maria Rita Parsi (Imagoeconomica)
La celebre psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi: «È mancata la gradualità nell’allontanamento, invece è necessaria Il loro stile di vita non era così contestabile da determinare quanto accaduto. E c’era tanto amore per i figli».
Maria Rita Parsi, celebre psicologa e psicoterapeuta, è stata tra le prime esperte a prendere la parola sulla vicenda della famiglia del bosco.
La sede di Bankitalia. Nel riquadro, Claudio Borghi (Imagoeconomica)
Il senatore leghista torna sulle riserve auree custodite presso Bankitalia: «L’istituto detiene e gestisce il metallo prezioso in nome dei cittadini, ma non ne è il proprietario. Se Fdi riformula l’emendamento...»
«Mentre nessuno solleva il problema che le riserve auree della Bundesbank siano di proprietà dei cittadini tedeschi, e quindi dello Stato, come quelle della Banca di Francia siano di proprietà dei cittadini d’Oltralpe, non si capisce perché la Banca d’Italia rivendichi il possesso del nostro oro. L’obiettivo dell’emendamento presentato in Senato da Fratelli d’Italia, e che si ricollega a una mia proposta di legge del 2018, punta esclusivamente a stabilire il principio che anche Bankitalia, al pari delle altre Banche centrali, detiene e gestisce le riserve in oro ma non ne è la proprietaria». Continua il dibattito su misure ed emendamenti della legge di Bilancio e in particolare su quello che riguarda le riserve in oro.






