2019-05-02
L'antiguida turistica della City: tra Londonistan e accoltellamenti (130 all'anno)
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Basta qualche numero per inquadrare quella che è un'emergenza. Il cosiddetto «crimine da coltello» sulla rete metropolitana della città è aumentato del 43% negli ultimi tre anni.Westminster, Tower Hamlet e Newham: la classifica dei quartieri più pericolosi per furti o aggressioni. Nonostante questo abbiamo stilato una lista di monumenti e attrazioni da visitare.Whitechapel il palcoscenico su cui si sarebbero consumati gli omicidi di Jack lo Squartatore. Al tramonto, tra tombini fumanti e vecchi pub, potrete seguire le orme di «the ripper» in uno dei molteplici tour guidati dell'area. Pancake con banana e bacon, ciotole di cereali strani e graffiti di Bansky: l'anima hipster di Shoreditch ospita numerosi locali che offrono esperienze uniche in città. Tra queste spopola a Boxpark «Get a grip» un bar dove invece di ordinare il solito cocktail, si può richiedere una flebo di vitamine.Lo speciale comprende quattro articoli, approfondimenti su dove dormire e cosa visitare, gallery fotografiche e video.Vuoi perché la vittoria della campagna pro Brexit nel giugno 2016 è stata il primo segnale di vita del nazionalismo. Vuoi perché Londra è sempre stata vista come la terra del multiculturalismo e delle opportunità. Vuoi perché la capitale britannica è da sempre il centro della finanza internazionale. Fatto sta che la City è sempre più percepita come un'enclave elitaria nel Regno Unito. Lo dimostrano i risultati delle ultime consultazioni politiche: a partire dal referendum sull'Unione europea del 2016 che ha riproposto la spaccatura città-periferia, con la prima a favore del Remain e la seconda del Leave, fino alle elezioni politiche del 2017 che hanno ribadito il concetto con l'affermazione del Partito laburista, che pur spostatosi molto a sinistra sotto la guida di Jeremy Corbyn, è stato considerato dagli elettori l'unico in grado di difendere gli interessi europeisti della capitale.Come si suol dire, però, non è tutto oro quel che luccica. Se fino a qualche anno fa andava di moda parlare di Londonistan riferendosi alla grande comunità islamica presente nella capitale (sono oltre i 3 milioni i musulmani nel Regno Unito, numero raddoppiato in poco più di un decennio a causa dell'impennata dell'immigrazione e degli alti tassi di natalità), con l'avvento del primo sindaco musulmano, il laburista Sadiq Khan, in carica dal 2016, questa connotazione un po' dispregiativa è tramontata. Ma in alcune zone di Londra quasi la metà della popolazione è musulmana. In sostanza si conta un musulmano ogni 20 persone. Molti vivono nella zona Est di Londra, ma anche a Manchester e Birmingham se ne possono contare diversi. Se questa tendenza si confermerà o addirittura peggiorerà, come è probabile che sia, entro 10 anni queste zone potrebbero diventare a maggioranza musulmana.E così, scacciata la minaccia dell'Ira (che pur sembra stia tornando usando come pretesto la Brexit), la capitale del Regno Unito è finita nel mirino del terrorismo islamista. Era il 7 luglio 2005 quando quattro attentatori si fecero esplodere uccidendo 52 persone e ferendone circa 700. Fu considerato l'11 settembre europeo. Sei anni più tardi, il 22 maggio 2013, due islamisti hanno sgozzato con un machete il soldato Lee Rigby, 25 anni, reduce dall'Afghanistan. Poi il 2017, con l'attacco a maggio di Khalid Masood sul ponte di Westminster (sei morti) e quello il 3 giugno di tre islamisti sul London Bridge e a Borough Market (otto morti). Soltanto 16 giorni dopo quest'ultimo attentato, il 19 giugno, Darren Osborne, un britannico di 47 anni, ha utilizzato una tecnica cara all'estremismo islamico, quella dal camion contro la folla, nei dintorni della moschea di Finsbury Park uccidendo un uomo.E c'è un'altra modalità d'attacco tipica del terrorismo che tristemente spopola a Londra: i crimini da coltello. Una trentina gli attacchi da inizia anno, 135 il record nel 2018. Anche in questo caso Londra, che ha ormai superato New York per omicidi mensili, è seguita a ruota da Manchester e Birmingham, città dove la presenza islamica è più forte.Basta qualche numero per inquadrare quella che è un'emergenza. Il cosiddetto «crimine da coltello» sulla rete metropolitana di Londra è aumentato del 43% negli ultimi tre anni. Il numero di accoltellamenti mortali in Inghilterra e Galles dello scorso anno è stato il più alto da quando esistono le statistiche, cioè dal 1946. Inoltre, secondo l'Ufficio nazionale di statistica, una vittima su quattro ha età compresa tra i 18 e i 24 anni.Mentre la politica litiga sulle cause, con chi punta il dito contro i tagli alla polizia e chi accusa le comunità islamiche, un ente benefico, Street Doctos, ha deciso di provare a correre ai ripari dopo l'accoltellamento di Yousef Makkie e Jodie Chesney, due diciassettenni uccisi nella zona Est di Londra. Quest'organizzazione, attiva in sedici città del Regno Unito tra cui la capitale, da marzo organizza nelle scuole programmi di primo soccorso alle vittime di accoltellamenti. Ciò che più colpisce è la fascia d'età a cui questi corsi sono rivolti: adolescenziale e poco oltre. Perché è tra i più giovani che la sindrome da accoltellamento è scoppiata.