2020-03-24
L’Olanda smaschera la balla sul Mes: «Vigileremo sulle condizionalità»
Mark Rutte e Angela Merkel (Ansa)
Pronta la trappola perfetta: per aderire al quantitative easing della Bce, prima dobbiamo rivolgerci al Fondo salvastati, aprendo alla Troika. La Lega chiede al premier di dire no: tutto dipende dal M5s.Pure gli osannati eurobond sono un cappio. Via Nazionale comprerà 1.000 miliardi di obbligazioni: meglio emettere Btp.Lo speciale comprende due articoli. Le parole segnaletiche dell'approssimazione e della superficialità, nella migliore delle ipotesi, con cui stiamo andando a infilare la testa nella garrota del Mes sono quelle pronunciate ieri dal vicesegretario del Pd, Andrea Orlando. «Dall'Europa l'Italia ha bisogno di un piano di investimenti. Fino a qui abbiamo avuto la copertura della Bce, è stato superato il Patto di stabilità, ma noi non possiamo indebitarci oltre un certo segno, abbiamo bisogno di altre risorse. Discutiamo da dove prenderle, se dal Mes o con dei bond».Parole che destano ancora più perplessità se pronunciate nel giorno in cui la Fed decide di acquistare in «misura illimitata» titoli di Stato Usa e altre obbligazioni private di varia natura. La liquidità immessa nell'economia Usa nel solo mese di marzo è già pari a 1.500 miliardi di dollari. Destano anche impressione i dati settimanali appena usciti relativi agli acquisti di titoli pubblici da parte della Bce, nell'ambito del Qe. Solo nella scorsa settimana Francoforte ha acquistato, creando moneta, 17 miliardi di titoli e obbligazioni, di cui ben 13 miliardi di titoli pubblici. Ecco come è stata frenata la salita del rendimento dei Btp di mercoledì 18. La Bce non resterà mai senza denaro. Inoltre, l'Eurotower si è impegnata ad acquistare titoli italiani per un ammontare di circa 130/150 miliardi fino a dicembre. Christine Lagarde sostiene che, evocando il «whatever it takes» di Mario Draghi, «there are no limits». Invece i limiti ci sono. Olanda e Germania non nascondono il loro scetticismo (con la prima nei panni del poliziotto cattivo), e vogliono che l'intervento della Bce avvenga sotto condizioni che consentano di avere un «pieno controllo politico dell'Italia» da parte dei creditori, come sottolineato da Stefano Fassina. La nota del ministro delle Finanze olandese di ieri è perfetta nella sua involontaria sincerità, che smantella le pietose bugie sul Mes «senza condizionalità»: «Insisteremo su una adeguata condizionalità nell'utilizzo del fondo».Ecco il patto col diavolo che ci chiedono di siglare: la protezione offerta dagli acquisti della Bce a patto di aderire al Mes. Chiedere un prestito al Fondo salvastati comporta l'adesione a un programma di aggiustamento contenente condizioni che, ancorché non stringenti nella prima fase dell'emergenza da Covid-19, saranno poi modificabili dal Consiglio Ue.Una trappola perfetta. Una volta ricevuto il prestito dal Mes si spalancherebbero infatti le porte del programma di acquisto illimitato di titoli da parte della Bce. Ma si spalancherebbero anche le porte di una totale subalternità per qualsiasi scelta di politica economica. La Troika, che ad Atene dettava perfino i tempi entro cui procedere alla vendita all'asta delle case dei debitori insolventi, potrebbe, prima o poi, imporre gli stessi metodi anche al nostro Paese. Per questo perfino Pier Carlo Padoan ha detto ieri al Financial Times che «Il Mes è velenoso, chi lo tocca muore», riferendosi agli attacchi provenienti dall'opposizione. La reazione dei mercati potrebbe essere disastrosa, come già intravisto settimana scorsa. Come giudicare positivamente un Paese che, anziché emettere Btp, sostenuto dalla Banca centrale, fa sapere ai mercati di aver bisogno di un prestito, emesso da un soggetto che non ha una disponibilità illimitata di risorse? Quale investitore accetterebbe di vedersi subordinato a un creditore privilegiato?Come riferito ieri su queste colonne, sono tutti al lavoro ormai da almeno dieci giorni su questo progetto. Nell'Ecofin di ieri sera, conclusosi con esito interlocutorio e, soprattutto, nell'Eurogruppo di questa sera in teleconferenza, si definiranno i dettagli per la decisione dei capi di governo nel Consiglio di giovedì. E non è un caso che l'ordine del giorno dell'Eurogruppo preveda un solo punto (preparazione della prossima videoconferenza dei capi di governo sulla risposta alla crisi da Covid-19). Giovedì 26, sempre in teleconferenza, tutti i nodi verranno al pettine. Il clima nella maggioranza italiana sarebbe a questo proposito pessimo, e secondo Dagospia l'ex capo politico del M5s e ministro degli Esteri Luigi Di Maio avrebbe minacciato Conte di far saltare tutto qualora ci fosse l'intenzione di intraprendere la strada del Mes. Interlocutorio il colloquio telefonico di ieri tra lo stesso Conte e Vito Crimi, reggente grillino.Pare assurdo piegarsi a un simile ricatto, come ieri sera l'opposizione ha detto direttamente al premier (Matteo Salvini lo ha definito un «trattato infernale che mette a rischio gli italiani»). Tanto più quando stanno cadendo tutti i tabù con cui ci hanno terrorizzato per anni. Anche il capo economista dell'Ocse, Laurence Boone, dalle colonne del Financial Times, si è spinta ad affermare che il finanziamento monetario del deficit di uno Stato da parte della Banca centrale è una soluzione fattibile, non essendoci pericoli di aumento dell'inflazione. La Germania spenderà fino al 10% del Pil e l'Italia dovrà presto prendere atto di dover impiegare un importo simile in proporzione (170 miliardi circa). La dimensione degli interventi statali richiesta da questa crisi non può restare sui bilanci nazionali e deve trovare una risposta condivisa a livello europeo, in cui l'Italia partecipa da pari a pari, non come un debitore sotto tutela.Perché piegarsi alla Troika quando i carri del generale Zukov sono già alle porte di Berlino e il generale Eisenhower sta attraversando l'Elba?<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/lolanda-smaschera-la-balla-sul-mes-vigileremo-sulle-condizionalita-2645572081.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="pure-gli-osannati-eurobond-sono-un-cappio" data-post-id="2645572081" data-published-at="1757550869" data-use-pagination="False"> Pure gli osannati eurobond sono un cappio Parto dal presupposto che non abbiate voglia di leggere tutto l'articolo. Tempo invece sì, perché molto probabilmente ne avrete in abbondanza. Quindi parto con la sintesi: «Gli eurobond sono una truffa». Il coronavirus ha infatti ucciso i due mantra su cui si è retta l'Unione europea fino a oggi: la scarsità della moneta e i conti in ordine. «Non ci sono limiti alla nostra azione quando si tratta di adempiere al nostro mandato», ha detto ieri Ignazio Visco in un'intervista alla Stampa. «Porteremo gli acquisti di obbligazioni pubbliche e private oltre i 1.000 miliardi quest'anno e forniremo alle banche tutta la liquidità necessaria». In pratica Bankitalia ci sta dicendo ciò che già sappiamo, ma che - detto da loro -fa tutto un altro effetto. La Banca centrale crea moneta con un clic e non potrà mai rimanerne senza. Così come il vostro computer non potrà mai rimanere a corto di numeri o lettere con cui scrivere documenti. Il numero uno di Via Nazionale conclude dicendo: «Faremo tutto quello che serve per assicurare il buon funzionamento dei mercati finanziari e la trasmissione della politica monetaria in tutta l'area dell'euro». Quindi il problema spread non esiste più. Le Banche centrali faranno ciò che serve per contenere i rendimenti dei Bond, e se domani si ripresentasse il tormentone dello spread saprete che in quel momento Via Nazionale sta volutamente dormendo e non c'entreranno nulla le dichiarazioni di un Matteo Salvini qualsiasi. L'Ecofin di ieri ha invece sospeso l'efficacia del Patto di stabilità. Tenetelo a mente un domani quando e se sentirete sproloquiare sulla necessità di ridurre debito e deficit secondo «programmati percorsi di risanamento dei conti pubblici». Nel 1990 avevamo sette posti letto ogni 1.000 abitanti. Oggi, tre. La Germania è invece scesa da dieci a otto. Quindi sta meglio di noi e chissà perché non ha i nostri oltre 6.000 morti. Come ha mostrato La Verità diversi giorni fa, la Corea del Sud, il Paese al mondo che ha meglio gestito l'epidemia di Covid-19, è passata da due posti letto ogni 1.000 abitanti a 12. Nel nome dell'austerità abbiamo distrutto la sanità. E nel nome della lotta al coronavirus stiamo distruggendo l'economia bloccando un Paese intero. Poiché però per fare il pane serve la farina, ecco che per ripartire serviranno soldi. E poiché la Bce stampa tutto il denaro che serve, ovvero, per dirla alla Visco, «1.000 miliardi […] e se necessario siamo pronti a fare di più», e visto che Germania, Francia e noi, come tutti, possiamo fare tutto il deficit necessario, ecco che abbiamo tutto ciò che serve per fare il pane. Emettiamo i titoli di Stato, raccogliamo il denaro e lo spendiamo in ciò che serve: ospedali, unità di terapia intensiva, mascherine, indennizzi a lavoratori e imprese, abbattimenti di imposte, eccetera. Quindi cari presidente Sergio Mattarella e Giuseppe Conte, caro governatore Visco, cari Paolo Gentiloni e Roberto Gualtieri, perché diavolo il Paese dovrebbe chiedere soldi al Mes che invece risorse a disposizione non ne ha a meno che non ce le metta pure l'Italia in misura pari al 18% del totale? Per riavere indietro grosso modo quanto speso? E al prezzo di sottomettere il Paese al controllo del fondo che non può non concedere prestiti senza condizionalità? Oppure perché chiedere che un qualcuno raccolga per noi in Europa i soldi (che ci sono già) tramite debito, anzi tramite eurobond (da garantire pro quota) che detti così fanno più figo e nascondono la parola Mes di cui sembrate vergognarvi pure voi? E che sarebbero sicuramente emessi in legislazione estera? E in caso di implosione dell'Eurozona, non sarebbero ridenominabili in lire come invece i nostri Btp esponendo quindi il Paese al rischio di default visto che non si potrebbero emettere gli euro necessari attraverso la Banca d'Italia? Insomma se ci sono tutti i soldi che servono che possiamo spendere come vogliamo perché dovremmo «farci spezzare i mignolini»?
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