2018-04-13
«L’Occidente vuole distruggere la famiglia»
La sociologa Gabriele Kuby arriva in Italia per parlare del pericolo gender: «È in atto un attacco globale per cancellare i valori tradizionali e creare un nuovo totalitarismo. Serve un movimento di resistenza, dobbiamo proteggere i nostri figli dall'indottrinamento».Papa Benedetto XVI la definisce «una coraggiosa guerriera contro le ideologie, che alla fine sfoceranno nella distruzione dell'uomo». Gabriele Kuby, sociologa e saggista tedesca, una delle voci più autorevoli antigender, pro life e pro family del panorama internazionale, sarà nei prossimi giorni in Italia, protagonista di tre conferenze di grande interesse per le tematiche che saranno affrontate. Autrice di una dozzina di libri, tra i quali Gender revolution. Il relativismo in azione e La rivoluzione sessuale globale. Distruzione della libertà in nome della libertà (quest'ultimo tradotto in undici lingue), la Kuby parlerà di Diritti civili, una questione antropologica domani mattina a Rovigo (Aula magna Seminario San Pio X, alle 10); domani sera parteciperà all'incontro L'uomo nuovo globale in programma a Bolzano (Teatro Rainerum institut, alle 20.45) e domenica prossima sarà a Verona per trattare il tema Dal Sessantotto alla dissoluzione della famiglia attraverso l'ideologia del gender (Circolo ufficiali di Castelvecchio, alle 17). Le conferenze, organizzate da Provita in collaborazione con altre associazione pro family, saranno l'occasione per discutere di sessualizzazione precoce dei bambini e dell'ideologia che mira a costruire «una società globale in cui le persone siano poche e completamente manipolabili». Gabriele Kuby, classe 1944, originaria di Costanza, conosce bene il Sessantotto («a quel movimento ho partecipato attivamente», ha dichiarato) e racconta di aver compreso i pericoli della rivoluzione sessuale dopo la sua conversione alla fede cattolica, avvenuta nel 1997. «Come sociologa», spiega, «osservo gli sviluppi della nostra società; come madre sono impegnata nel futuro delle prossime generazioni; come cattolica, cerco di vivere ciò in cui credo». Alla Verità anticipa le questioni che affronterà negli incontri dei prossimi giorni, rivelando che cosa si nasconde sotto i cambiamenti linguistici, le mode pedagogiche e accademiche del gender.Signora Kuby, siamo maschi e femmine o lo abbiamo scelto?«Le rispondo con una domanda. Che cosa sorge spontaneo chiedere, quando sappiamo che è nato un bimbo? “È un bambino o una bambina?". L'essere umano che viene al mondo non ha scelto il suo sesso, non lo hanno scelto i suoi genitori, il sesso non viene assegnato da qualcuno, né l'individuo può mai cambiare il suo. Essere maschio o femmina è la condizione fondamentale dell'esistenza umana. Tertium non datur (non è ammessa una terza possibilità, ndr)».Eppure, secondo alcuni moderni pensatori, l'identità di genere percepito sembra prevalere sul sesso biologico. L'omosessualità sarebbe normale quanto l'eterosessualità?«È molto strano che possa essere insegnata nelle università una teoria sull'essere umano, che nega che la mascolinità e la femminilità costituiscono l'identità di base, immodificabile, dell'essere umano. Le mutevoli preferenze sessuali dei singoli individui sono proclamate come un'identità, ma non c'è “fluidità" tra i poli uomo e donna. Se una persona soffre di disforia di genere e vuole cambiare il proprio sesso, tutto quello che può fare è prendere ormoni dannosi per la sua salute per il resto della sua vita, e mutilare il proprio corpo. Il fatto che il rischio di suicidi, prima e dopo la transizione di sesso, sia venti volte superiore alla media, dimostra che i problemi psicologici che portano alla disforia di genere non sono risolti con il cambio di sesso».La risoluzione del Parlamento europeo del 2016 «ritiene che i diritti fondamentali delle persone Lgbt possano essere salvaguardati dando loro accesso a istituti giuridici quali la convivenza, le unioni registrate e il matrimonio». «L'Unione europea è diventata un'istituzione che promuove i cosiddetti diritti delle minoranze sessuali e non il bene comune della maggioranza. Nella storia dell'umanità, il matrimonio non è mai stato altro che l'unione tra un uomo e una donna, con la volontà di mettere al mondo dei figli. Se si ridefinisce il matrimonio come un contratto tra due persone dello stesso sesso, che non possono procreare, si genera confusione e turbamento soprattutto nelle nuove generazioni. Questo è esattamente ciò che vuole fare la battaglia per i privilegi delle minoranze sessuali: distruggere il matrimonio e la famiglia. Se alle persone transgender viene riconosciuto il diritto di sposarsi, la confusione diventa ancor più grande. Purtroppo a nessuno sembra interessare il destino dei bambini, privati del loro diritto di avere genitori biologici».Anche Amnesty international promuove da anni le tesi più radicali della teoria gender.«L'elenco di chi la promuove è lungo. Fanno così le Nazioni Unite, con le sue agenzie come l'Unesco e l'Organizzazione mondiale della sanità; l'Unione europea, attraverso agenzie come quella per i diritti fondamentali -diretta dall'attivista Lgbt, Michael O'Flaherty -; tutte le società globali, come Google, Facebook, Apple; fondazioni private miliardarie come George Soros, Rockefeller, Bill e Melinda Gates; organizzazioni non governative globali come Planned parenthood federation e l'International lesbian, gay, bisessual, trans and intersex association».Con la scusa di educare al rispetto delle diversità, contro il bullismo e le discriminazioni, la teoria gender si è infiltrata all'interno del nostro sistema scolastico: strategie nazionali, progetti, materiale didattico, fiabe per bambini.«Ogni movimento rivoluzionario mette le mani sui bambini per formarli secondo la propria ideologia. In Occidente, la cosiddetta educazione sessuale globale diventa sempre più radicalizzata, dalla scuola materna in poi, usando la forza coercitiva dello Stato. La nuova Guida tecnica internazionale sull'educazione sessuale, pubblicata da Unicef, Unaids, Unfpa, Donne Onu, Oms nel 2018, indottrina i bambini ad avere un atteggiamento positivo nei confronti dell'aborto, dell'omosessualità, del transgenderismo, della fornicazione, della masturbazione e di ogni altro tipo di attività sessuale. È un attacco molto pericoloso ai diritti dei genitori, che non saranno più in grado di trasmettere quei valori che possano preparare i figli al matrimonio e alla famiglia. Eppure, come tutti i sondaggi mostrano, ciò che i giovani vogliono è amore, fedeltà e famiglia».Che cosa si può fare per preservare la libertà di religione, di opinione e la libertà dei genitori di educare i figli secondo le proprie convinzioni?«Prima di tutto dobbiamo mettere ordine nella nostra vita sessuale, contenendola all'interno del matrimonio. Solo così potremo superare la cecità del nostro tempo, solo allora saremo in grado di agire. Dobbiamo sconfiggere l'opprimente obbligatorietà del politicamente corretto. Dobbiamo vincere la codardia e avere il coraggio di aprire la bocca, anche se rischiamo di essere respinti per quello che diciamo. Se una persona parla, molti altri lo faranno. È in atto un attacco mondiale all'ordine della creazione e all'intera umanità, per questo serve un movimento di resistenza. Abbiamo bisogno di uomini che prendano posizione e proteggano le loro famiglie e i loro figli, a qualsiasi costo».Sa che in Italia almeno una sessantina di Comuni stanno adottando normative antifasciste e contro l'omofobia, che in realtà impediranno a molte associazioni pro life di manifestare contro l'insegnamento del gender nelle scuole?«Si sta sviluppando un nuovo tipo di totalitarismo che applica norme sessuali edonistiche. Siamo ridicolizzati, ostracizzati e criminalizzati se sosteniamo la morale sessuale cristiana, all'interno del matrimonio tra uomo e donna, che è il fondamento della famiglia. Tutto questo viene distrutto deliberatamente dalle forze del potere politico e finanziario per un nuovo ordine. Il sottotitolo del mio libro La rivoluzione sessuale globale è proprio per questo motivo: Distruzione della libertà nel nome della libertà».Nell'introduzione al testo che ha citato, il cardinale Carlo Caffarra parlava di «libertà impazzita [...] la strategia è chiara: dominare l'uomo facendosi alleato un suo istinto di base». La libertà impazzita diventa «eutanasia della libertà».«Non è forse follia che una società scelga di definire l'identità dell'essere umano mediante i suoi sentimenti e istinti -instabili e mutevoli- invece che secondo la sua biologia? L'ideologia del genere si basa sulle menzogne, quindi deve eliminare la libertà per poter essere applicata. La buona notizia è che nessuno può impedire a una persona di vivere una vita retta, e di intraprendere una battaglia per difendere la libertà d'espressione, in nome della famiglia e delle generazioni future».
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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