Numeri in ribasso nelle terapie intensive, anche l'andamento delle nuove infezioni continua a rallentare. I morti ieri sono stati 636, fra cui 8 medici (87 in tutto). Multati alcuni surfisti e una pizzeria rimasta aperta.
Numeri in ribasso nelle terapie intensive, anche l'andamento delle nuove infezioni continua a rallentare. I morti ieri sono stati 636, fra cui 8 medici (87 in tutto). Multati alcuni surfisti e una pizzeria rimasta aperta. Calano i malati, cresce la speranza. Le statistiche della Protezione civile di ieri aprono a uno spiraglio di ottimismo sull'andamento del morbo cinese nel nostro Paese. Sono 22.837 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.022 in più dell'altro ieri. Domenica l'aumento dei guariti era stato di 819 ma, nello stesso giorno, il numero delle vittime era stato di 525 a differenza di ieri, quando i deceduti hanno toccato quota 636 (unica cifra in controtendenza). In totale, sono 16.523 gli italiani uccisi dall'epidemia di Wuhan. Calano però i pazienti delle terapie intensive, trincee ultime nella lotta al coronavirus: sono 3.898 nei reparti, 79 in meno rispetto a 48 ore fa. Di questi, ben 1.343 sono in Lombardia. Dei 93.187 malati complessivi, 28.976 sono poi ricoverati con sintomi - 27 in più rispetto a domenica - e 60.313 sono quelli in isolamento domiciliare. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - è di 132.547. I tamponi complessivi sono invece 721.732, dei quali oltre 373.000 in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.A macchia di leopardo i territori. I malati in Lombardia sono 28.469 con un +345 in più rispetto a domenica. Mentre in Emilia-Romagna sono 13.051 (+214), e 9.722 in Veneto (+313). In Piemonte, dove la criticità ha toccato livelli allarmanti, ci sono 10.545 casi (+368). Nel Lazio 114 nuovi casi che portano il totale a 3.300. Spostandoci al Sud, registriamo 2.698 pazienti in Campania (+77), 2.115 in Puglia (+93), 1.815 in Sicilia (+41) e 722 in Calabria (+16). Da segnalare, in chiave positiva, i casi della Valle d'Aosta e dell'Umbria che registrano - uniche regioni - regressioni di 26 e 9 unità rispetto al totale degli infettati. Sale invece a 87 il numero dei medici morti per l'epidemia di Covid-19. Alla lista dei decessi dei giorni scorsi, resa nota dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), si aggiungono 8 nuove croci: i medici Giovanni Battista Tommasino (medico di famiglia), Riccardo Zucco (Neurologo), Ghvont Mrad (medico termale), Gianbattista Bertolasi (medico di famiglia), Silvio Lussana (internista), Giuseppe Aldo Spinazzola (cardiologo), Vincenzo Emmi (rianimatore) e Carlo Amodio (radiologo). La domanda è sempre e solo una: quando finirà tutto questo? Secondo lo statistico dell'Istat, Livio Fenga, che ha pubblicato la propria ricerca sul sito MeRxiv, i casi di coronavirus in Italia potrebbero essere oltre 640.000, in pratica l'1% della popolazione, esclusi deceduti e guariti. La stima si basa sui dati ufficiali forniti domenica scorsa dalla Protezione civile e riguarda «sia il totale dei casi a livello nazionale, sia quelli relativi a ciascuna regione, con i relativi intervalli di confidenza». Nella proiezione di Fenga, tra le regioni la Lombardia è al primo posto con oltre 202.000 casi, seguita da Emilia Romagna (oltre 89.000) e Piemonte (oltre 71.000). Le stime - ha spiegato il matematico - «possono ritenersi robuste poiché l'inevitabile ammontare di incertezza annidato nei dati viene mitigato dall'uso di tecniche di ricampionamento di tipo bootstrap», ha proseguito Fenga riferendosi allo strumento statistico, validato da anni dalla comunità scientifica, che partendo da un set di dati ne genera una serie in modo artificiale, in una sorta di replicazione. È emerso così che i casi positivi in Italia, al netto di deceduti e guariti, potrebbero essere 643.716 (da un minimo di 628.985 a un massimo di 672.560).Non c'è invece alcun calcolo che possa predire il numero di denunciati e multati che, in queste settimane, sono stati sorpresi dalle forze dell'ordine mentre violavano le disposizioni della quarantena. Da segnalare a Portoferraio (Livorno) e a Termoli (Campobasso) le evoluzioni surfistiche di due fratelli e di un cinquantenne bloccati mentre danzavano tra le onde. A Pavia, invece, è costata 2.400 euro la scelta di un gruppo di amici di festeggiare in casa il compleanno di uno di loro: la musica a palla e gli schiamazzi hanno allertato i vicini che hanno poi chiamato la polizia. Competenza dei carabinieri è stato invece l'inseguimento, modello videogioco tra le strade deserte, che ha portato alla denuncia e alla multa di un quarantenne a Chieti che, furtivamente, era andato a tagliare i capelli e la barba ad alcuni clienti. Nell'auto nascondeva pettine e forbici ancora umidi. Attività commerciale fuorilegge anche a Salemi dove, nel silenzio generale, pizzaiolo e camerieri continuavano a sfornare margherite e quattro stagioni per furtivi clienti che le divoravano ai tavoli o le portavano a casa. Chiude la carrellata un ragazzo di Pistoia che, di sera, è stato sorpreso da una gazzella dei militari dell'Arma mentre camminava tranquillamente in strada. Ai carabinieri il giovane ha candidamente ammesso di essere uscito di casa per «andare a comprare un po' di cocaina». Aveva anche il modulo con sé, ma i carabinieri lo hanno multato credendogli sulla parola.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.