2022-08-21
Liste di centrodestra in chiusura ma scoppia la grana Casellati
Maria Elisabetta Alberti Casellati (Imagoeconomica)
La presidente del Senato spostata dal Veneto in Molise, ma né lei né i territori gradiscono.Stretta finale del centrodestra nella composizione delle liste elettorali che sicuramente oggi saranno definite per essere consegnate domattina agli uffici della Corte d’Appello. Se la Lega ha già chiuso, mancano all’appello gli alleati, Fdi e Forza Italia. I nodi ancora da sciogliere sono in casa degli azzurri e tra i «centristi» di Noi moderati. Nel partito di Silvio Berlusconi i problemi riguarderebbero soprattutto le faide interne al partito, ma anche gli incroci uomo-donna e le varie caselle da riempire, oltre naturalmente alla scelta dei nomi da schierare, considerato che, come aveva anticipato il numero due Antonio Tajani, in corsa come capolista alla Camera in varie circoscrizioni oltre alla Campania, «andranno fatti sacrifici. Il taglio dei parlamentari pesa per tutti». Paolo Barelli, capogruppo alla Camera, impegnato nel risiko candidature, rassicura sul rispetto dei tempi e sminuisce sulle voci di tensioni interne: «È chiaro che ora tutti i partiti hanno qualche problema con liste e candidature ma sono fiducioso, la fiducia è l’ultima a morire». Eppure, proprio la partita del proporzionale viene considerata da molti un vero e proprio bagno di sangue come i ruoli di capolista delle donne. Alcune esclusioni eccellenti, poi, hanno creato forti malumori interni, come nel Lazio e in Basilicata. «Dopo quasi 25 anni di impegno politico diretto, nelle istituzioni e fra la gente, a Roma e nel Lazio, è giunto il momento anche per me di fare un passo indietro. Ringrazio innanzitutto Berlusconi, un leader carismatico ha fondato una nuova politica. A lui devo tutto» così il senatore Francesco Giro con doppia tessera Forza Italia-Lega ha annunciato il suo ritiro. Proprio in Lucania, invece la contesa delicata riguarda Elisabetta Casellati, presidente di Palazzo Madama. Scontata la sua ricandidatura, ma potrebbe non essere presentata nel suo Veneto, come invece lei vorrebbe, ma in Basilicata, al posto del senatore lucano Giuseppe Moles. «Massimo rispetto per la seconda carica dello Stato» ha detto il consigliere regionale azzurro Gerardo Bellettieri, «ma Moles, che ha portato il partito dal 4% al 12,5%, merita riconoscimento per il lavoro svolto da anni sul territorio». In Veneto andrebbe la bolognese Anna Maria Bernini, capogruppo forzista al Senato, nel collegio uninominale di Venezia (circoscrizione Veneto 1) o, più probabilmente, di Padova (Veneto 2). Quasi certa la ricandidatura di Licia Ronzulli come quella di Maurizio Gasparri. Posto sicuro a Siracusa per Stefania Prestigiacomo come per Gianfranco Miccichè. Ha fatto rumore invece il caso di Annaelsa Tartaglione, classe 1989, che ha scalato Fi Molise ma sarebbe finita in disgrazia perché non gradita ai vertici femminili del partito: il collegio uninominale nella sua Regione sarà occupato dal leader Udc Lorenzo Cesa, a lei rimane la corsa nel proporzionale. Infine, farà da frontman il leader Silvio Berlusconi: capolista al Senato in più circoscrizioni (sicuro in Lombardia e in Campania) e nell’uninominale di Monza, dove si scontrerà con Matteo Renzi. La sua compagna, Marta Fascina, avrà un seggio blindato in Campania o Lombardia nel proporzionale a Montecitorio. E se l’ex Cav ieri ha lanciato «i boschi circolari», Giorgia Meloni ha difeso l’agricoltura: «Tuteliamo il Made in Italy, impedendo che vengano introdotti sistemi di classificazione come il Nutriscore, discriminatori e penalizzanti del nostro agroalimentare e contrastando le frodi e la concorrenza sleale come quella dell’italian sounding, che ci ruba decine di miliardi di euro ogni anno». Guardando alle liste per Fdi, confermati pressoché tutti gli uscenti mentre appare certa la candidatura di Raffaele Fitto, nella sua Puglia. Confermati anche gli ex ministri Giulio Tremonti e Giulio Terzi di Sant’Agata, passando per il responsabile del dipartimento economico del partito Maurizio Leo fino all’ambasciatore Stefano Pontecorvo. Promossi giovani come Chiara Colosimo.Liste definite per la Lega con Matteo Salvini capolista per il Senato in Basilicata, Umberto Bossi, a Varese per la Camera e, oltre ai riconfermati, le new entry Simonetta Matone, nel Lazio, e Andrea Paganella, vicinissimo a Salvini. Per i centristi, si registra un’altra rinuncia: quella di Marco Marin di Italia al centro di Toti, mentre è confermata la corsa di Michela Vittoria Brambilla in Sicilia da indipendente.