2019-04-15
Licia Ronzulli:«Stufi del wrestling Salvini-Di Maio»
L'eurodeputata: «Se qualcuno lascia il Cav per “vincere facile" con la Lega, allora è preferibile perderlo. Giovanni Toti si fa pubblicità parlando male del suo partito. Però è vero che abbiamo bisogno di svecchiamento».«Basta con i finti litigi al governo, se qualcuno in Forza Italia vuol passare alla Lega, meglio perderlo». A parlare è Licia Ronzulli, la fedelissima di Silvio Berlusconi, occhi e orecchie del Cavaliere, alle prese con la chiusura delle liste elettorali del voto europeo.Intanto che ne pensa della fotografia di Berlusconi pubblicata sul sito 5 stelle?«Una vergogna. Deridere qualcuno, chiunque egli sia, sullo stato di salute, è disumano. Questa non è dialettica politica, è sciacallaggio. Nella foto, tra l'altro, c'era anche l'allora medico personale del presidente, Umberto Scapagnini, deceduto 6 anni fa. Pensano di poter sbeffeggiare anche i defunti?».Che giudizio dà sul Def?«Panna montata, un foglio bianco, scelga lei la metafora: ci sono proposte vaghe non supportate da numeri e coperture. Al momento non hanno ancora trovato il modo di fermare l'aumento dell'Iva, che colpirebbe inevitabilmente le famiglie e i consumi dimezzando il carrello della spesa. È come uno che sta pagando un mutuo e pensa di aprirne un secondo…».Insomma, i problemi veri non vengono sfiorati?«Il Def non pone rimedio, e nemmeno ci prova, ai bisogni drammatici che oggi ha il Paese. Che non sono l'acqua pubblica o queste cose propagandistiche che piacciono ai 5 stelle, ma l'aumento della disoccupazione stimato nello stesso Def. Ministri pentastellati parlavano di crescita di due punti percentuali, di anni bellissimi, di povertà abolita e dignità restituita ai lavoratori: la crescita è dello 0,2%, la disoccupazione aumenterà per due anni. Ne azzeccava di più il Mago Otelma».Un quadro fosco.«Noi siamo all'opposizione, dovrei forse essere felice di questo momento di difficoltà del governo, che non riesce a governare la politica economica? Non lo sono e non lo sarò mai. Il presidente Berlusconi ci ha insegnato che fare opposizione non significa essere anti italiani. E in questo caso è l'Italia che perde».La flat tax di Matteo Salvini, se si farà, incontrerà il vostro favore?«Non è “di Matteo Salvini", ma del programma del centrodestra alle ultime elezioni. Se fosse quella la voteremmo eccome: purtroppo i 5 stelle, che sono l'azionista di maggioranza del governo, dicono di non volerla e il governo annuncia un “accenno di flat tax". Cosa vorrà dire? Non vorrei che questa “tassa piatta" fosse così piatta che neppure si vede».L'Ocse dice che il 40% dei redditi se ne va in tasse e contributi.«Forza Italia ha abbassato le tasse quando era al governo e si è opposta - e continuerà a farlo - all'aumento delle tasse quando è stata all'opposizione. La nostra cura per il Paese prevedeva di abbattere le tasse sulle imprese, sulle famiglie e sul lavoro per far ripartire il mercato: i 5 stelle hanno deviato sul reddito di cittadinanza, una misura che ha assorbito tutte le poche risorse disponibili, non risolve strutturalmente il problema della povertà e non creerà aumento dell'occupazione».Che opinione ha degli innumerevoli scontri tra Salvini e Luigi Di Maio?«Sembra un incontro di wrestling: molti colpi che si tirano sono finti, per fare spettacolo, per dare l'idea che siano sia maggioranza di governo sia opposizione. Altri colpi, però, sono veri: l'alleanza fra Lega e M5S è innaturale, hanno ideali e programmi contrastanti, come si è visto. Chi paga lo spettacolo però sono sempre gli italiani».Quanto durerà?«Noi ci auguriamo che il governo si dimetta il prima possibile. Qualcuno dice che lo decideranno Salvini e Di Maio. Io, invece, penso che lo decideranno gli italiani, con il loro voto. Matteo Renzi insegna. Sullo storytelling ha costruito la sua vittoria alle europee e quando gli italiani si sono accorti del bluff lo hanno punito».Quali saranno i volti delle liste per le europee?«Sinceramente le liste non le ho viste. So che ci saranno i nostri europarlamentari uscenti accanto a personalità nuove, competenti, capaci e radicate sul territorio».Con quale spirito Berlusconi si candida in quasi tutte le circoscrizioni e si prepara ad affrontare la campagna elettorale?«Con il senso di responsabilità che lo ha sempre contraddistinto. Vede un pericolo per il Paese e per l'Europa e generosamente prova ad affrontarlo. Lo fa con ancora maggiore determinazione rispetto al passato perché i grillini sono più pericolosi dei comunisti».È vero che Berlusconi ha chiesto ai suoi parlamentari di non attaccare direttamente la Lega, ma il governo nel suo complesso o i 5 stelle?«Mai. Se la Lega fa cose contrarie al programma di centrodestra, quindi contrarie agli interessi dell'Italia e degli italiani, sbaglia. Lo diciamo e lo diremo sempre chiaramente. Senza sconti».È vero che Angelino Alfano è stato consultato per l'individuazione di alcuni candidati?«Lo escludo». Su quali basi è possibile immaginare un'alleanza europea tra popolari e sovranisti, come sostiene Berlusconi?«Io sono stata parlamentare europea e le dico con assoluta certezza che i popolari vinceranno le elezioni europee e saranno il primo gruppo. Noi proponiamo che il Ppe apra un dialogo e ragioni attorno a un programma con i cosiddetti sovranisti, archiviando la stagione degli accordi con la sinistra europea. Possiamo farlo noi italiani perché abbiamo inventato e sperimentato questo modello con il centrodestra che ha governato per molti anni il Paese e governa la maggioranza delle Regioni italiane».Qual è l'obiettivo in termini percentuali che Forza Italia si pone alle prossime europee?«Avremo un risultato sopra le aspettative perché gli italiani stanno aprendo gli occhi. Hanno compreso quali danni possono fare gli incompetenti dei 5 stelle, rimpiangono i governi Berlusconi, quando l'Italia cresceva più della media europea e la nostra disoccupazione era inferiore alla media europea, l'Italia era rispettata nel mondo».Se la Lega crescesse sensibilmente nei consensi, teme una fuga di parlamentari da Forza Italia al partito di Salvini?«Una fuga verso cosa e per quale ragione? Per garantirsi la rielezione? Io non credo che la Lega o Fratelli d'Italia si prestino a questo gioco, a fare da taxi per chi si è affezionato alla poltrona e vuole vincere facile. Ma se dovesse accadere, quel qualcuno avrà scelto la poltrona al posto della difesa della libertà e democrazia, quindi meglio perderlo».Giorgia Meloni dice che punta a diventare il secondo partito del centrodestra.«In bocca al lupo. Anche se si gareggia contro gli avversari di solito: i nostri competitor non sono nel centrodestra, ma sono i grillini e la sinistra».Lei pensa a un ritorno del centrodestra unito alle prossime politiche? Chi si candiderebbe a premier: Salvini o Antonio Tajani?«Il centrodestra è la maggioranza naturale. Viene premiata a ogni singola elezione. Non vedo altre alternative al centrodestra unito, anche perché - evidentemente- nessuno è autosufficiente. Si ricordi come è finito l'ultimo che voleva fare il Partito della nazione».Elisabetta Gardini parla di «agonia» e lascia il partito?«Elisabetta era una risorsa, deputata capace e stimata e capogruppo. Per me anche un'amica. Con lei ho parlato diverse volte in questi giorni. Si è confrontata con il presidente ancora martedì, aveva dato la sua disponibilità a candidarsi in due circoscrizioni. Nessuno pensa che sarà una partita facile, ma ha scelto di abbandonare il gioco quando si fa duro. E di farlo sbattendo la porta».Giovanni Toti continua a lanciare dichiarazioni forti. «In Forza Italia si fa finta di nulla di fronte al calo dei consensi», «la ricreazione è finita», ripete di essere pronto a un nuovo partito.«È così falso che in Forza Italia facciamo finta di nulla, che in queste elezioni così difficili si è candidato nientemeno che il presidente Berlusconi. Gliel'ho detto anche di persona: perché non prova a dare il suo contributo? Dia una mano al partito che gli ha consentito di diventare prima europarlamentare e poi governatore di una importante Regione, così sarà ancora più credibile».Che intendeva dire Berlusconi quando, alludendo al governatore ligure, è sbottato: «La pazienza è finita»?«Non ha mai apprezzato chi si guadagna spazio sui giornali parlando male del partito. Facile così».Dopo le europee pensa ci saranno primarie e un'assemblea costituente nel partito?«Le europee non sono l'Armageddon. Mi preoccupo più di cosa dobbiamo fare qui e ora piuttosto che di cosa dovremo fare tra due mesi. Se ci rimbocchiamo tutti le maniche, consumiamo le suole in giro per strade e mercati, possiamo raggiungere un buon risultato. Riaffermeremo la nostra assoluta centralità. Se ora salissi su un palco e dicessi “cambiamo tutto, ripartiamo da zero!", come hanno fatto certi maestrini e maestrine della penna rossa, prenderei applausi facili, ma non è tempo di lezioni o di carezze per il proprio ego».Un cambiamento dovrà pur esserci.«Qualcuno pensa di sfilarsi? A me il partito del “dopo il 27" non mi interessa. Non si dimentichino che se vinciamo, vinciamo tutti, ma se perdiamo saremo tutti più deboli».Qualche dirigente storico dovrebbe farsi da parte?«Tutti i partiti dovrebbero sempre e continuamente essere svecchiati. Il nostro si rinnova a ogni elezione. I militanti della mia generazione avrebbero certamente qualche buon argomento polemico nei confronti dei dirigenti hanno portato il partito dal 30% a dove siamo ora. Non diciamo nulla non perché non vediamo gli errori, ma per rispetto. Invece sento parlare male di Forza Italia da parte di chi per 25 anni da questo partito ha avuto moltissime chance. La politica dello scaricabarile non è mai buona politica».
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