2018-10-11
L’immunoterapia premiata con il Nobel ha fatto 613 morti per effetti collaterali
Questa cura contro i tumori ha un tasso di complicazioni relativamente basso, ma che non deve essere sottovalutato. I pazienti che hanno ricevuto una combinazione di farmaci immunoterapici avevano più probabilità di avere più eventi avversi concomitanti rispetto a quelli che hanno ricevuto una monoterapia.Anche se il premio Nobel ha portato alla ribalta le grandi novità positive dell'immunoterapia nel cancro, gli effetti collaterali severi e alle volte, pur raramente fatali, degli immunoterapici sono presenti e i medici devono esserne consapevoli, anche perché il loro utilizzo sta rapidamente aumentando. Gli autori di uno studio americano pubblicato su Jama oncology qualche giorno fa, guidati da Daniel Wang del Vanderbilt university medical center di Nashville, Tennessee, hanno scritto che «gli effetti tossici associati all'immunoterapia possono interessare qualsiasi organo e derivare dall'attivazione di cellule T autoreattive che danneggiano i tessuti dell'ospite». Questa è l'analisi più ampia e completa, a nostra conoscenza, degli effetti tossici severi e raramente fatali, associati alla immunoterapia pubblicati fino a oggi. Questi eventi si verificano generalmente molto presto dopo l'inizio della terapia e con marcate distinzioni tra i regimi di immunoterapia. «L'aumento globale dell'uso dell'immunoterapia nei vari tipi di cancro evidenzia l'importanza di definire gli effetti tossici più gravi e lo sviluppo della consapevolezza tra oncologi, medici del pronto soccorso, e altri specialisti», osservano gli investigatori. Una fonte chiave dei dati rilevati è stato il Vigilyze Vigibase dell'Organizzazione mondiale della sanità, che contiene oltre 16 milioni di segnalazioni di singoli episodi di reazioni avverse al farmaco. Dopo aver esaminato 31.059 segnalazioni di casi specifici di eventi tossici correlati alle immunoterapie, i ricercatori hanno identificato 613 eventi fatali. «La maggior parte dei pazienti ha avuto un singolo effetto tossico che ha causato la morte», osservano gli «investigatori». I pazienti che hanno ricevuto una combinazione di farmaci immunoterapici avevano più probabilità di avere più eventi avversi concomitanti rispetto a quelli che hanno ricevuto una monoterapia, aggiungono. È importante sottolineare che i tipi di eventi tossici fatali erano altamente variabili, a seconda del regime utilizzato. Ad esempio, colite e diarrea erano prominenti quando veniva utilizzata la monoterapia, mentre la polmonite, l'epatite, la colite, gli eventi neurologici e la miocardite sono stati osservati quando le terapie erano un'associazione di più farmaci. La colite era l'evento tossico fatale più comune, seguito da miocardite, epatite, polmonite e miosite, hanno osservato gli autori dello studio. Gli autori notano anche che il numero di eventi tossici fatali è aumentato notevolmente nel tempo; più del 65% di tutti i decessi si è verificato nel 2017 e nel gennaio 2018. Gli investigatori hanno anche esaminato tutti i pazienti trattati con immunoterapia in sette centri accademici. In questa coorte di 3.545 pazienti, il tasso di mortalità a causa degli eventi avversi della immunoterapia era dello 0,59%. Gli autori sottolineano che sebbene il database Vigilyze abbia rivelato più di 600 eventi tossici fatali collegati all'uso di immunoterapici, «il rischio di eventi avversi fatali rimane molto basso per i singoli pazienti con cancro avanzato e non deve dissuadere l'uso di queste terapie potenzialmente curative». Lo studio ha confrontato «il rischio di eventi avversi fatali associati con immunoterapia con rischi di mortalità associati ad altri agenti oncologici comunemente usati. Ad esempio, l'uso della chemioterapia a base di cisplatino è associato a un tasso di fatalità dello 0,9% e il tasso di mortalità associato all'uso di terapia mirata con farmaci biologici come gli anti angiogenesi o gli inibitori della tirosin chinasi variava dallo 0 al 4%». «Un tasso di mortalità correlato al trattamento che va dallo 0,36% all'1,23% è drammaticamente inferiore al tasso di mortalità quasi del 100% per i tumori solidi metastatici», sottolineano gli autori. «Riconoscere la tempistica e lo spettro degli eventi è un nuovo importante insieme di concetti che devono essere diffusi alla comunità oncologica», concludono. Pertanto l'immunoterapia, oltre a portare grandi vantaggi, in particolare nel melanoma, deve essere ben valutata per gli effetti collaterali severi e alle volte mortali che può provocare e può essere prematuro usarla come terapia standard dei tumori, e comunque deve essere applicata in centri con grande esperienza.www.umbertotirelli.it