Il settore è in ripresa grazie al calo dei tassi, però permangono le difficoltà in Asia. Lo smart working lascia sfitti gli edifici non residenziali. Salgono i prezzi delle case in Usa e Portogallo. Interessanti i resort di lusso.Dopo un periodo di forti ribassi, il settore immobiliare quotato in Borsa ha mostrato segni di ripresa, supportato dalla politica di riduzione dei tassi di interesse da parte delle Banche centrali. Questa inversione di tendenza ha alleviato il peso degli oneri finanziari che aveva messo in crisi molte società immobiliari, portando anche a fallimenti importanti. Da inizio anno, l’immobiliare globale è in crescita di circa il 10%, sebbene il segmento legato all’Asia stia ancora faticando.Tuttavia, il segmento degli immobili per uffici resta critico. Dopo la pandemia, i tassi di occupazione non sono tornati ai livelli pre Covid, lasciando molti spazi vuoti, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa. Mentre altri settori, come le case e gli edifici industriali, mostrano segnali di ripresa, gli edifici adibiti a uffici affrontano ancora sfide significative. Anche con l’abbassamento dei tassi d’interesse da parte della Federal reserve, le difficoltà legate agli immobili per uffici persistono. «Nei nostri portafogli consigliati da diverso tempo non è presente il comparto immobiliare tramite fondi o Etf seppure da qualche mese qualche singola società quotata ha meritato la nostra attenzione come società di consulenza finanziaria indipendente», dice Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf. In America, molte società e privati che avevano accumulato mutui a tasso fisso prima della pandemia si sono protetti dall’aumento dei tassi, ma la domanda di nuovi spazi per uffici rimane bassa. Al contrario, i mercati residenziali in molte aree, come gli Stati Uniti e Portogallo, stanno vivendo una crescita significativa dei prezzi. In Germania la crisi immobiliare si è fatta sentire con prezzi in discesa anche di oltre il 20%. Se si considera una delle principali società immobiliari europee, la francese Covivio, di proprietà degli eredi di Luxottica, si osserva che i prezzi in Borsa (seppure in buon recupero nell’ultimo anno) si aggirano intorno al 50% in meno rispetto a quelli pre pandemia. Il patrimonio di questa società immobiliare ha certo il vantaggio di essere diversificato. Ma tutto questo non ha consentito al titolo in questi anni di risalire di molto la china a dimostrazione di come l’immobiliare quotato abbia ancora delle criticità da valutare, caso per caso. «Quando si alloggia in un hotel Marriott, il pensiero è che la proprietà di quell’hotel sia del gruppo Marriott. In realtà, c’è una società che gestisce le attività di hotellerie e un’altra società che ha, a tutti gli effetti, la proprietà della struttura», spiega Jeppe Kirk Bonde, investitore esperto di eToro. «Il vantaggio, in questo senso, è che si tratta di edifici in località estremamente esclusive e ricercate, in cui non vi è più possibilità di costruire nuovi immobili che possano competere con i precedenti. Un esempio sono le strutture di lusso costruite sull’acqua in posti come il Messico, la Giamaica o la Repubblica Domenicana».
Mucche (iStock)
In Danimarca è obbligatorio per legge un additivo al mangime che riduce la CO2. Allevatori furiosi perché si munge di meno, la qualità cala e i capi stanno morendo.
«L’errore? Il delirio di onnipotenza per avere tutto e subito: lo dico mentre a Belém aprono la Cop30, ma gli effetti sul clima partendo dalle stalle non si bloccano per decreto». Chi parla è il professor Giuseppe Pulina, uno dei massimi scienziati sulle produzioni animali, presidente di Carni sostenibili. Il caso scoppia in Danimarca; gli allevatori sono sul piede di guerra - per dirla con la famosissima lettera di Totò e Peppino - «specie quest’anno che c’è stata la grande moria delle vacche». Come voi ben sapete, hanno aggiunto al loro governo (primo al mondo a inventarsi una tassa sui «peti» di bovini e maiali), che gli impone per legge di alimentare le vacche con un additivo, il Bovaer del colosso chimico svizzero-olandese Dsm-Firmenich (13 miliardi di fatturato 30.000 dipendenti), capace di ridurre le flatulenze animali del 40%.
Matteo Bassetti (Imagoeconomica)
L’infettivologo Matteo Bassetti «premiato» dal governo che lui aveva contestato dopo la cancellazione delle multe ai non vaccinati. Presiederà un gruppo che gestirà i bandi sui finanziamenti alla ricerca, supportando il ministro Anna Maria Bernini. Sarà aperto al confronto?
L’avversione per chi non si vaccinava contro il Covid ha dato i suoi frutti. L’infettivologo Matteo Bassetti è stato nominato presidente del nuovo gruppo di lavoro istituito presso il ministero dell’Università e della Ricerca, con la funzione di offrire un supporto nella «individuazione ed elaborazione di procedure di gestione e valutazione dei bandi pubblici di ricerca competitivi».
Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
- La trasmissione lancia nuove accuse: «Agostino Ghiglia avvisò Giorgia Meloni della bocciatura del dl Riaperture». Ma l’attuale premier non ebbe alcun vantaggio. Giovanni Donzelli: «Il cronista spiava l’allora leader dell’opposizione?». La replica: «Sms diffusi dal capo dell’autorità».
- Federica Corsini: «Contro di me il programma ha compiuto un atto di violenza che non riconosce. Per difendersi usa la Rai».
Lo speciale contiene due articoli
La Philarmonie (Getty). Nel riquadro, l'assalto dei pro Pal
A Parigi i pro Pal interrompono con i fumogeni il concerto alla Philarmonie e creano il caos. Boicottato un cantante pop per lo stesso motivo. E l’estrema sinistra applaude.
In Francia l’avanzata dell’antisemitismo non si ferma. Giovedì sera un concerto di musica classica è stato interrotto da militanti pro Pal e, quasi nello stesso momento, un altro concerto, quello di un celebre cantante di origine ebraica, è stato minacciato di boicottaggio. In entrambi i casi, il partito di estrema sinistra La France Insoumise (Lfi) ha svolto un ruolo non indifferente.






