Un weekend in Libano costa meno di 350 euro

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Un weekend in Libano costa meno di 350 euro
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  • Proteste in piazza, crisi sociale e una longa manus iraniana attraverso Hezbollah. Il Libano ha un nuovo esecutivo e vive un clima rovente: Beirut è stato teatro di scontri pesantissimi (300 feriti) e il governo guidato da Hassan Diab non gode del favore popolare.
  • Città antiche, rovine di epoca romana e lussuose località sciistiche attirano un numero sempre maggiori di turisti. E sempre più compagnie aeree servono la città di Beirut.
  • Dalla grotta di Jeida alla Vergine di Hanassa, cinque luoghi da non perdere durante il vostro viaggio.
  • Le Gray è il primo hotel creato dal rinomato albergatore Gordon Campbell Gray in Medio Oriente. Il design classico e moderno seduce sia chi viaggia per affari che per piacere.
  • Le Royal Hotel Beirut è un vero e proprio resort con ristoranti d'eccezione, un parco acquatico e la sontuosa spa affacciata sul Mediterraneo.

Lo speciale contiene cinque articoli e gallery fotografiche.

Carmen Dell'Orefice edita da Skira
Avenue Magazine © Fadil Berisha

Si intitola Carmen Dell’Orefice. The Ultimate Role Model l’elegante volume edito da Skira che racchiude oltre 130 scatti della celebre modella statunitense immortalata dall’ obiettivo del suo fotografo prediletto, Fadil Berisha, che la ritrae nel pieno della sua maturità.

L’inquisitore via Skype che giudica dal tinello
Tomaso Montanari (Ansa)
Il rettore dell’ateneo dei saccenti è il «Collegato disposto» dei talk di La7. Storico dell’arte, Tomaso Montanari viene considerato uno Sgarbi che non ce l’ha fatta, in smart working perenne. Da toscano si crede parente di Dante, ma la sua arroganza lo rende il gemello diverso di Matteo Renzi.
Massimo Nicolazzi: «La Cina teme più il dollaro che le sanzioni»
Massimo Nicolazzi (Imagoeconomica)
Il docente e manager spiega perché Xi e Modi sono pronti a ridurre l’import di greggio da Mosca: «Il 70% dell’export dell’area asiatica è fatturato in valuta americana. Di fatto Trump può sottrarre agli operatori commerciali e alle banche la possibilità di operare».
Grasso si autoassolve: «Nessuna notizia del guanto marrone». Ma era nel fascicolo
Pietro Grasso (Ansa)
L’ex capo del Senato, all’epoca pm dell’inchiesta, nega che la «prova regina» fosse agli atti. Le carte dicono il contrario.
Le Firme

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