
- Proteste in piazza, crisi sociale e una longa manus iraniana attraverso Hezbollah. Il Libano ha un nuovo esecutivo e vive un clima rovente: Beirut è stato teatro di scontri pesantissimi (300 feriti) e il governo guidato da Hassan Diab non gode del favore popolare.
- Città antiche, rovine di epoca romana e lussuose località sciistiche attirano un numero sempre maggiori di turisti. E sempre più compagnie aeree servono la città di Beirut.
- Dalla grotta di Jeida alla Vergine di Hanassa, cinque luoghi da non perdere durante il vostro viaggio.
- Le Gray è il primo hotel creato dal rinomato albergatore Gordon Campbell Gray in Medio Oriente. Il design classico e moderno seduce sia chi viaggia per affari che per piacere.
- Le Royal Hotel Beirut è un vero e proprio resort con ristoranti d'eccezione, un parco acquatico e la sontuosa spa affacciata sul Mediterraneo.
Lo speciale contiene cinque articoli e gallery fotografiche.
Un nuovo governo, ma con i problemi di sempre, anzi pesantemente aggravati: una crisi sociale ed economica ormai molto grave, e la longa manus iraniana attraverso Hezbollah.
Il Libano ha un nuovo esecutivo, che ha ottenuto la fiducia in Parlamento (63 voti su 84), ed è guidato da Hassan Diab, già ministro dell'istruzione, chiamato però a pilotare un esecutivo tecnico, senza rappresentanti dei partiti. La crisi del precedente esecutivo era maturata in autunno, con una raffica di aumenti fiscali (dalle sigarette alle chat Whatsapp, nulla era stato risparmiato) che aveva scatenato la protesta di piazza. A seguito delle manifestazioni, alcune di quelle proposte erano state ridimensionate, ma la rabbia popolare non era scemata, fino alle dimissioni del premier uscente Saad Hariri.
Diab, ai blocchi di partenza, è già oggetto di spinte contrapposte. Da un lato, l'Isg (il gruppo di sostegno internazionale, Italia inclusa), che sollecita riforme economiche: Diab è stato infatti invitato a «intraprendere velocemente e in maniera decisa una serie di misure e riforme tangibili, credibili e onnicomprensive per fermare la profonda crisi e invertire la tendenza, e per rispondere ai bisogni e alle richieste dei libanesi». Dall'altro, una coalizione guidata dagli Hezbollah filoiraniani, e senza nemmeno il bilanciamento offerto dai rappresentanti dei partiti filo-occidentali, più vicini agli Usa e alla Francia, e per altro verso all'Arabia Saudita.
Tutto questo in un clima rovente: perfino in coincidenza del dibattito parlamentare, e proprio con lo scopo di impedire il voto di fiducia e addirittura l'accesso al Parlamento, il centro di Beirut è stato teatro di scontri pesantissimi (300 feriti). Non sarà facile per Diab, che a suo tempo alzò le tasse universitarie quasi del 300%, riguadagnare un minimo di favore popolare.
E soprattutto lo schema politico dominato dagli Hezbollah ripropone esattamente quella che è stata la vera fonte dei problemi del Libano: non gli Usa e Israele (colpevolizzati dalla pubblicistica antioccidentale), ma il legame con Teheran. Proprio Qassem Soleimani, eliminato in un'azione mirata alcune settimane fa, aveva fatto del Libano (e di molte altre aree di Iraq, Yemen, Siria, oltre ovviamente alla Striscia di Gaza) il terreno di una penetrante influenza iraniana, sostenendo il terrorismo internazionale e mettendo nel mirino target e interessi occidentali. In particolare, in Libano, Hezbollah, proxy iraniano per antonomasia, ha creato da anni un vero e proprio stato nello stato, con strutture militari di fatto parallele: la nascita di Hezbollah come partito (“partito di Dio") e come forza militare risale ai primi anni Ottanta. Morale: Hezbollah ignora le risoluzioni Onu che imporrebbero la consegna delle armi da parte di tutti i gruppi (tranne l'esercito regolare), serve gli interessi iraniani, e offre a Teheran uno sbocco verso il Mediterraneo.
La novità degli ultimi mesi è stata un taglio del sostegno economico iraniano a Hezbollah, proprio mentre la crisi sociale mordeva, e mentre si faceva sentire il costo del coinvolgimento di Hezbollah nel conflitto in Siria. Tutto ciò ha contribuito all'avvitamento di una spirale di disperazione sociale.
Non è chiaro, nella compagine che si trova a guidare, come Diab possa uscire da questo vicolo cieco.
Informazioni utili
Città antiche, rovine di epoca romana e lussuose località sciistiche sono solo alcune delle meraviglie che il Libano offre ai suoi visitatori. Un tempo conosciuto come la Francia del Medio Oriente, questo paese è sempre più amato dai turisti di tutto il mondo. Raggiungerlo non è mai stato così facile. Sono sempre di più le compagnie aeree che servono Beirut, collegando la capitale con l'Europa, l'Africa, l'Asia e il resto del Medio Oriente.
La nostra compagnia di bandiera, ma anche low cost come Ryanair e Pegasus offrono voli - tendenzialmente con uno scalo - a meno di 200 euro. Ai viaggiatori di nazionalità italiana, cosi come a tutti i visitatori stranieri, viene richiesto un visto d'ingresso che è possibile ottenere all'arrivo direttamente in aeroporto oppure ai confini terrestri presentando il proprio passaporto. Attenzione però che questo non abbia un timbro di Israele. Questi visti consentono una permanenza di 15 giorni e sono rinnovabili. Il visto può essere ottenuto anche anticipatamente presso l'ambasciata del Libano in Italia e consente una permanenza di 90 giorni.
L'aeroporto di Beirut si trova a soli 5 km dal centro cittadino ed è facilmente raggiungibile in autobus o in taxi. Il Libano è un paese piccolo e per percorrerlo nella sua interezza ci vogliono tre ore circa. I taxi collettivi - che effettuano percorsi prestabiliti come gli autobus - sono il metodo più economico e sicuro per spostarsi da un capo all'altro del Libano. Noleggiare un'automobile non è solo molto costoso, ma poco sicuro viste le cattive condizioni delle strade e la guida spericolata degli autisti locali (in Libano non esiste un codice stradale). Ogni giorno ci sono anche pullman che partono dalla stazione Charles Helou di Beirut diretti in Siria oltre a collegamenti per Damasco, Aleppo e Lattakia.
Cosa vedere
Il palazzo di Beiteddine
Questo palazzo - uno dei tesori del Libano - è stato costruito nel corso di 30 anni a partire dal 1788. Casa di Bashir Shihab II, le leggende narrano che l'emiro fece amputare la mani dell'architetto che costruì Beiteddin Palace perché non duplicasse mai il suo lavoro. Il palazzo è organizzato intorno a tre diversi cortili. L'ampio cortile esterno di forma rettangolare allungata, era destinato agli incontri pubblici e agli eventi. Lo affiancano gli appartamenti destinati agli ospiti. Sul fondo del cortile c'è una doppia scalinata che sale all'ingresso del cortile centrale. Su questo si affacciano curiosi balconi di legno con i vetri schermati che consentivano agli abitanti di osservare gli arrivi senza essere visti. L'accesso all'appartamento privato e all'harem di famiglia è segnalato dai rilievi di un volto stilizzato e due mani che coprono gli occhi: un invito alla discrezione. La porta monumentale d'ingresso, con i suoi intarsi di marmo colorato è uno dei punti più affascinanti del palazzo, come i mosaici e le sculture dalla sala ricevimenti.
La grotta di Jeita
Situata a 20 chilometri da Beirut, questa grotta è costituita da due grotte calcaree, gallerie superiori e una caverna inferiore attraverso la quale scorre un fiume. Geologicamente la grotta fornisce una galleria o via di fuga per il fiume sotterraneo. In questa grotta l'azione dell'acqua nella roccia calcarea ha creato una cattedrale, con volte piene di stalattiti e stalagmiti di forme, dimensioni e colori diversi, maestose cortine e fantastiche formazioni rocciose. La lunghezza totale della grotta è più di 9000 m e contiene una tra le più grandi stalattiti al mondo, di 8,20 m.
Torre di Claudio
Alle porte della città di Faraya sei possono ammirare le rovine di una torre monumentale, nel cuore delle montagne libanesi. L'edificio ora è parzialmente crollato, si trova sul lato occidentale del Monte Libano, su una cima chiamata Faqra e si presenta come un cubo di circa 16 per 16 metri, alto poco più di 10 metri. Ma considerando la sua ampia base e il numero di pietre impiegate, era probabilmente molto più alto quando fu costruito nel 43 d.C. Sono ancora visibili solo i resti di due iscrizioni sopra e a destra della porta e dedicano l'altare all'imperatore romano Claudio e al dio Beelgalasos.
Tempio di Bacco
Il santuario dedicato al dio del vino (il cui culto era molto diffuso nel Vicino Oriente antico) è il tempio romano meglio conservato al mondo. Realizzato durante l'impero di Antonino Pio, su progetto di un architetto rimasto sconosciuto, presenta un perimetro delimitato da quarantadue colonne corinzie, diciannove delle quali sono ancora in piedi, a reggere la trabeazione riccamente decorata. Nella cella interna ci sono molte rappresentazioni della nascita e della vita di Bacco.
Nostra Signora del Libano
Questa statua è un importante luogo di pellegrinaggio cristiano maronita e si trova nel santuario si Harissa, a 20 chilometri di Beirut. Il complesso della Madonna del Libano ad Harissa attira milioni di musulmani e cristiani da tutto il mondo e nel 1997 è stata anche visitata da Papa Giovanni Paolo II. Anche per i meno religiosi, la gigantesca statua della Vergine, bianca figura che troneggia dall'alto della collina con le braccia aperte e rivolta verso il mare, dà un effetto di grande suggestione.














Le Gray
Le Gray ha da poco aperto nel rinato centro storico di Beirut. L'hotel del gruppo The Leading Hotel of the World è la prima struttura creata dal rinomato albergatore Gordon Campbell Gray in Medio Oriente. Il design classico e moderno, opera dell'architetto Kevin Dash, con interni ariosi e raffinati disegnati da Mary Fox Linton e dallo stesso Campbell Gray, offre un lusso raffinato e ampie camere e suite per chi viaggia per affari o per piacere.
Altrettanto eleganti sono i bar e i ristoranti, che propongono salutare cucina mediterranea, cocktail favolosi serviti nelle terrazze sull'attico e un bar che dà sulla strada. Inoltre, la posizione è ottima, a pochi passi da tutte le principali attrazioni e luoghi di interesse della città. Le Gray si trova infatti sulla storica Piazza dei Martiri, a pochi passi dal quartiere degli affari e dallo shopping di lusso.
La spa PureGray offre diversi trattamenti ristorativi, creati in collaborazione con il brand di skincare spagnolo Natura Bissé, per un'esperienza olistica capace di unire le filosofie occidentali e orientali. Fiore all'occhiello è la palestra, dove una serie di personal trainer vi aiuteranno a raggiungere i vostri obiettivi di fitness.
Le Royal Hotel Beirut
Le Royal Hotel Beirut sorge su una collina in posizione dominante sul Mediterraneo. L'hotel - che andrebbe definito un vero e proprio resort - ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le eccellenti strutture per la ristorazione, il benessere e il divertimento. Il complesso del gruppo Lhw vanta una vista strepitosa del Mediterraneo, e, durante i mesi estivi, l'apertura dell'adiacente parco acquatico WaterGate (il più grande del Medio Oriente).
I ristoranti, tra cui il raffinato Titanic e lo Shahrayar, che serve piatti tipici libanesi, offrono intrattenimento dal vivo durante il fine settimana e una cucina superlativa. Gli ospiti in viaggio per affari trarranno vantaggio dall'ufficio a disposizione, l'accesso Internet WiFi e il piano Club con lounge privata. Tra le attrazioni imperdibili nei dintorni si annoverano il vivace centro cittadino, la Grotta di Jeita e l'antica Biblo. Nei dintorni, gli impianti sciistici, i centri commerciali, le chiese storiche e le avventure di eco turismo accrescono il fascino di questa destinazione.
La The Royal Spa è rinomata per offrire prodotti e trattamenti all'avanguardia. Un'enorme vetrata che affaccia sul mare Mediterraneo fa da sfondo a un complesso a più piani, dove è possibile godere di una piscina coperta, due jacuzzi, una sauna, un bagno di fango e un hammam dall'autentica tradizione turca.

















































