2020-11-10
L’ex pm Emiliano capeggia la rivolta per imporre la didattica a distanza
Il governatore sfida il suo governo (e la legge): «Le famiglie pretendano le lezioni da casa, non mandino i figli a scuola».Regione che vai, caudillo (di sinistra) che trovi. Dopo le fiammeggianti esibizioni in Campania di Vincenzo De Luca, è ora il turno del governatore pugliese Michele Emiliano, che pure, per tutta la campagna elettorale regionale, fino al 20 settembre scorso, aveva tenuto a presentarsi come interlocutore privilegiato e arciamico del governo Conte bis. E invece, proprio sul terreno che già aveva visto contrapposti De Luca e il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, e cioè la scuola, è scoppiata la guerra di Puglia. Riassunto delle puntate precedenti: con un intervento quanto meno discutibile, Emiliano aveva varato un'ordinanza regionale disponendo la didattica a distanza in tutte le scuole, elementari incluse. Quindi, tutti a casa. Senonché, venerdì scorso, il Tar della Puglia ha sospeso questo provvedimento, di fatto imponendo alle scuole pugliesi, elementari e medie, di riaprire. E allora che ha fatto Emiliano (che, ricordiamo, è un ex magistrato)? Indisponibile e indisposto a farsi sconfessare da un Tar, ha varato una nuova ordinanza consentendo alle famiglie di scegliere tra didattica in presenza e a distanza. Non solo: con mossa altamente teatrale, il governatore si è appellato alle famiglie affinché optino per il modello a distanza: «Evitate di mandare i bambini a scuola in presenza, questo è più sicuro sia per i bambini che per la salute pubblica. Scegliete, se possibile, la didattica a distanza, e da casa, sia pure con tutti i limiti, cercate di fare il possibile, fino a quando i dati epidemiologici non scenderanno».Ieri, a Tg Norba, Emiliano ha rincarato la dose: «Noi dobbiamo tenere bassi i contagi. È quello che dicono i medici, ed è quello che dice lo stesso governo nel momento in cui manda a casa tutti gli studenti delle superiori», perché lo stesso governo «ritiene la didattica in presenza pericolosa, quindi ha deciso di tenere a casa gli studenti più grandi che possono fare un po' meglio la didattica a distanza». Poi un passaggio più confuso, dinanzi al caos e alle difficoltà che rischiano di crearsi: «La mia ordinanza dice solo questo: realizzate ovunque, anche dove non ci siete ancora riusciti, la didattica a distanza. Cercate di farla bene, potrebbe essere utile non solo in questo momento di terribile picco. Ma consideriamo anche che, oltre al fatto che ci sono in questo momento moltissimi bambini positivi al Covid, ci sono migliaia di altri bambini in quarantena che non possono andare a scuola. Se la Dad non funziona bene, è il diritto allo studio di quelli che sono in quarantena a non essere garantito. Quindi la Dad va realizzata, fare questa polemica significa polemizzare contro una scelta legittima che la stessa scuola ha fatto».Peccato che tutto ciò incida in modo devastante sui genitori, sulla loro possibilità di organizzare il proprio lavoro e seguire i bambini. Ma Emiliano, anziché rallentare, si è spostato in corsia di sorpasso, traendo nuova energia da una decisione del Tar campano che ha respinto la sospensione di un'ordinanza di De Luca analoga a quella varata in Puglia, il che, secondo Emiliano, potrebbe riverberarsi positivamente anche sulla sua regione: secondo l'ex pm, il Tar della Campania sostiene che la chiusura di tutte le scuole trovi fondamento «nella persistente emergenza sanitaria, nel verificato effetto moltiplicatore dei contagi connessi a positività nelle fasce di età scolare e nel prevedibile impatto sul sistema sanitario regionale». Ed ecco la conclusione che ne trae Emiliano: «Se così è, abbiamo ancora ottime possibilità di convincere il Tar della Puglia a restituire efficacia alla mia ordinanza. Non ci aspettavamo la sospensiva del Tar di Bari. Eravamo convinti che la nostra ordinanza fosse ineccepibile». Il nodo è destinato a essere sciolto nell'udienza di merito del 18 novembre prossimo («la attendiamo con fiducia», fa sapere Emiliano).Sta di fatto che Emiliano ha martellato sui social per tutto il giorno. Da un lato, elogiando la scuola Rina Durante di Melendugno (Lecce), dove tutti e 750 i ragazzi faranno la didattica a distanza («con una decisione dolce e collaborativa tra scuola, comune e famiglie», chiosa lirico il governatore). E dall'altro, con piglio sempre più barricadero («Sempre e comunque dalla vostra parte mi troverete», dice ai genitori), invitando le famiglie a una postura combattiva: «Rammento a tutte le famiglie pugliesi che nessuno può obbligarle ad accettare la didattica in presenza. Se la Dad non è immediatamente disponibile, potete pretenderla e la scuola in breve tempo deve garantirvela. È dunque legittima l'eventuale scelta di non mandare i vostri figli a scuola anche quando si eserciti su di voi un convincimento sostenendo che non è possibile assicurarvi la Dad. Non siate remissivi e fate valere le vostre ragioni con determinazione. Segnalatemi questi casi e io interverrò presso l'ufficio scolastico regionale o presso la prefettura». Resta un piccolo dettaglio: nei casi in cui la Dad non sia disponibile, invitare a tenere i figli a casa equivale a determinare un rischio oggettivo di violazione dell'obbligo scolastico. Non male, per un ex pm.
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