2025-11-06
Leonardo a un passo dai 50 miliardi di ordini
L'ad di Leonardo Roberto Cingolani
L’ad Cingolani: «Volumi in costante crescita e solida redditività supportano il nostro posizionamento competitivo». Nel terzo trimestre +23,4% delle commesse. Il risultato netto ordinario segna +28%. Oltre due anni e mezzo di produzione assicurata.C’è una sensazione particolare nelle parole che Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, indirizza alla comunità finanziaria presentando i conti dei primi nove mesi. È la soddisfazione di chi sa di avere un futuro già delineato con obiettivi ambiziosi. La geopolitica con tutte le turbolenze che ha scatenato gioca a favore della guerra. Armarsi come deterrenza per evitare di aggressioni. I primi nove mesi del 2025 si chiudono con un portafoglio ordini di 47,3 miliardi di euro, più di due anni e mezzo di produzione già assicurata. Non è solo un dato contabile, è una fotografia della forza industriale e tecnologica dell’industria italiana: Leonardo chiude il trimestre con ricavi in aumento e un risultato operativo in crescita, mentre gli ordini registrano un +23,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto tocca i 735 milioni, ma è il risultato netto ordinario, al netto delle plusvalenze una tantum , a raccontare la vera performance: 466 milioni, con una crescita del 28%.La forza è nei contratti che cambieranno il volto della difesa italiana. La joint venture italo-tedesca Leonardo Rheinmetall Military Vehicles è il primo esempio. Il contratto iniziale per 21 veicoli corazzati cingolati per la fanteria rappresenta l’avvio di un programma da 23 miliardi in dieci anni: una prospettiva che riguarda il rinnovamento della flotta di Ariete e Dardo, con 280 carri armati pesanti e oltre 1.000 veicoli leggeri. Cinque Lynx KF-41 con torretta Lance, seguiti da 16 mezzi con configurazione aggiornata e torretta Hitfist 30mm di Leonardo: ogni veicolo consegnato non è solo un prodotto, ma un pezzo di futuro, un passo verso la modernizzazione completa del nostro sistema difesa.Il programma A2CS - Army Armoured Combat System, con 1.050 veicoli previsti, è già in cammino. I primi cinque saranno consegnati entro l’anno, mentre il Main Battle Tank si prepara a rinnovare anche la componente pesante, un segnale chiaro che Leonardo non guarda solo ai numeri ma anche alla sostanza, costruendo capacità e autonomia strategica per il Paese.E a raccontare tutto questo è Roberto Cingolani: «Volumi in costante crescita e una solida redditività supportano il nostro posizionamento competitivo», commenta, sottolineando stime sfidanti ma realistiche, che confermano ordini, ricavi, flussi di cassa e indebitamento netto in linea con le aspettative. Ma Cingolani va oltre i numeri: annuncia l’arrivo, il 27 novembre, del programma di difesa integrato Michelangelo, un progetto che promette di collegare terra, mare, aria e spazio in un’unica rete di piattaforme e sistemi elettronici. Leonardo diventa così una cabina di regia capace di far dialogare radar, droni, piattaforme terrestri e navali, contribuendo ai caccia di sesta generazione e agli scenari più avanzati della difesa globale. L’apertura internazionale è altrettanto chiara: «C’è completa disponibilità a discutere ogni scenario», spiega Cingolani, citando possibili partnership come quella con Hensoldt in Germania. E non si ferma qui: il programma Gcap, il caccia del futuro tra Italia, Regno Unito e Giappone, si prepara a firmare il primo contratto internazionale, coprendo le attività del 2026-2027. Leonardo non vende solo tecnologia: costruisce alleanze, intreccia relazioni industriali, proietta l’Italia nel cuore dei programmi più avanzati a livello globale. Ogni veicolo consegnato, ogni piattaforma sviluppata, ogni radar messo in funzione è un tassello di un mosaico che racconta la storia di un’Italia capace di competere ai massimi livelli dell’industria. Leonardo nel 2025 non è solo una grande azienda italiana: è un racconto di successo, di capacità e lungimiranza. È la conferma che la strategia paga, che la qualità vince, che la tecnologia italiana è pronta a sfidare il mondo. E mentre i primi veicoli lasciano le linee di produzione e i contratti prendono forma, nelle parole di Cingolani si respira un senso di soddisfazione, quello stesso senso che nasce quando si vede concretizzarsi un sogno industriale e strategico, costruito con pazienza e competenza.
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