2019-07-06
Leonardo ancora in blacklist per l'India
True
Il ministero della Difesa indiano rinnova al nostro colosso della Difesa il divieto di fare offerte per programmi militari. Piazza Monte Grappa non potrà partecipare al bando di gara per il rinnovo degli elicotteri della Marina. Leonardo, ex Finmeccanica, il nostro gruppo più importante nel settore Difesa, è ancora nella lista nera del governo dell'India e non può presentare offerte per progetti militari. Nonostante le assoluzioni definitive in Cassazione di Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini, ex vertici di AgustaWestland, accusati di corruzione internazionale per la vendita di 12 elicotteri, Nuova Dehli non molla la presa. E il 3 luglio il ministero della Difesa dell'India ha rinnovato il divieto di Leonardo di partecipare a programmi di acquisizione per infrastrutture militari. Nello specifico il ministero, si legge in una nota, «ha deciso di prolungare ulteriormente il periodo di sospensione degli affari di Leonardo fino a novembre di quest'anno». Quindi prosegue il divieto di operare nel paese di Nerendra Modi per l'amministratore delegato Alessandro Profumo. Il motivo è sempre lo stesso. La blacklist dura ormai da 5 anni, dopo le accuse di corruzione che avevano investito appunto Orsi e Spagnolini sulla commessa da 560 milioni di euro per 12 elicotteri AW101. Il tema è delicato, perché in questo modo il nostro colosso della Difesa non potrà partecipare al bando di gara per un programma di elicotteri navali da 3,5 miliardi di dollari. Gli indiani stanno rinnovando la flotta in servizio con la marina, con mezzi risalenti agli anni '60. Per Leonardo sarebbe stata un'occasione per rientrare nel paese da anni ostile. D'altra parte uno degli intermediari della tangente da 50 milioni di euro, l'inglese Christian Michel, si trova ancora nelle carceri indiane. E' stato estradato da Dubai a dicembre e viene tenuto in custodia dal Cbi (Central Bureau of Investigation) che nel frattempo ha acceso i fari anche su Rajiv Saxena, altro possibile intermediario delle mazzette. In pratica il Cbi sostiene che Saxena abbia fornito le proprie agenzie di intermediazione per riciclare soldi e smistare parti della tangente a burocrati e funzionari indiani. Secondo India Today Saxena avrebbe rivelato anche i nomi di chi avrebbe ricevuto il denaro. Tre delle società di Saxena - Interstellar Technologies (Mauritius), Uhy Saxena (Dubai) e Matrix Holding (Dubai) - avrebbero ricevuto le bustarelle da Gordian Sarl (Tunisia) e da Ids Technologies (Tunisia), società che secondo il processo di Busto Arsizio sarebbero state collegate proprio a AgustaWestland. Non solo. Gli investigatori indiani avrebbero tracciato quindi parte dei soldi, trovando rilevanze sui ruoli di altri intermediari come Carlo Gerosa e Guido Haschke, quest'ultimo l'unico, insieme alla società, ad aver patteggiato 1 anno l'accusa di corruzione proprio nel processo che vedeva imputato Orsi. L'ex amministratore delegato di Finmeccanica è ora nel cda di Aerea, industria della difesa che fa capo a Silvano Mantovani. E' stato avvistato al salone di Le Bourget a fine giugno. Di lui si era parlato persino in un ritorno in Leonardo. Ma il processo indiano dove è ancora coinvolto continua a pesare.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».