2018-10-13
Leila, la bambina mai riconosciuta ha trovato un padre ma non un papà
Joseph è un ragazzino di origine nigeriana che dopo molte peripezie arriva in Italia e finisce nelle mani sbagliate, in quelle dei trafficanti di uomini. È lui il protagonista di Io mi chiamo Joseph, il nuovo libro della firma della Verità, di cui per gentile concessione dell'editore Ares pubblichiamo il quarto capitolo. Il libro parla del dolore degli sradicati, dello strazio dei sopravvissuti e del loro senso di colpa per non essere riusciti a salvare le persone che si amano. Un senso di colpa che può dilaniare una persona. Ma per fortuna un gruppo di persone di buon cuore riescono a «salvare» Joseph.Leila è una di quelle persone magiche che ha avuto la vita divisa a metà: 50% e 50%. Nella prima metà è vissuta in una baracca, era l'amata figlia di una disperata madre con i capelli negli occhi, sempre parecchio stanca, sempre parecchio fuori casa, sempre parecchio sull'orlo di annaspare, di non mettere insieme l'ultimo centesimo per la bolletta, e aveva amici poveri che stavano in una palude, ai bordi di una città che va dalla cima di una rocca al mare, con una struttura verticale che si alza sull'orizzontalità della paludi e che, per loro delle paludi, ha sempre avuto uno sguardo distratto e incurante. Ora Leila vive in una casa color albicocca matura all'ombra di un ippocastano, è l'amata figlia di una signora che va dal parrucchiere e tra non molto avrà un bimbo da un marito che fa il veterinario Ai suoi amici, quelli delle orizzontali paludi, Leila ne ha aggiunti altri che stanno nella città verticale: i due gruppi si sono incontrati, hanno fatto qualche scintilla, poi si sono cortesemente ignorati.Anche il suo nome è cambiato. Ora si chiama Leila Rossi: è questo il nome che ha orgogliosamente scritto sui quaderni e libri di seconda media.Il suo più grande desiderio sarebbe stato avere un padre. Era il 100% dei suoi desideri. Ora ce l'ha, quindi tutto va bene. Ha avuto il 100% di quello che voleva.Veramente no.Manca ancora un pezzo.In realtà è come un gioco di birilli, messi in fila indiana, uno dopo l'altro, così che se ne veda sempre solo il primo. Per anni altri problemi più grandi hanno occupato la visuale e ora che si sono tutti dissolti resta l'ultimo. Il dottor Rossi le fa da padre, ma non è suo padre. Chi sia l'uomo da cui lei ha preso la statura e il colore degli occhi e perché non sia lì con lei, resta una casella vuota. Niccolò sta per nascere e la sua stanza è pronta, con la culla e le vele bianche e gialle dipinte a stencil sulle pareti azzurre. Leila fa parte della schiera di esseri umani accidentali la cui esistenza sul pianeta è stata salutata da un «ma porca miseria», più o meno. Il dottor Rossi le fa da padre perché lui è una brava persona, un uomo onesto, un uomo perbene. Colui al quale lei deve il colore degli occhi, però, resta disperso, uno che di lei non ne ha voluto sapere. Leila per la prima volta vede sua madre seduta in poltrona a non fare nulla di pratico, a non spostare, non pulire, non fare niente di niente salvo leggere, scrivere e guardare videodocumentari comprati in edicola grazie ai quali si fa una cultura frammentaria e commovente: chi era Enrico VIII e quante mogli ha avuto, come quando e perché è caduta Costantinopoli: il 29 maggio del 1453, ed era martedì, da cui un famoso detto che di Venere e di Marte meglio non fare niente perché i due giorni portano iella. La sua mamma sta imparando l'inglese. Il gatto è sotto la tavola e la penna sopra. The cat is under the table, the pen is on the table, ogni tanto la mamma fa un po' di confusione con le preposizioni, il gatto finisce sopra il tavolo e la penna sotto. Per fortuna arriva Fiamma, e il pomeriggio della domenica si riempie. Faranno insieme le percentuali. Avere il 10% di sconto: si paga il 90%. Avere il 9% di tristezza, ma tutto il resto va bene, è il 91% di cose che vanno bene. La madre di Fiamma non c'è perché è a un congresso: studiano le malattie ereditarie e la loro prevenzione, le magagne che si trasmettono perché incollate ai cromosomi, i custodi della vita e della biochimica, il diabete, malattia che si cura non mangiando dolci, o l'ambliopia, mitico difetto visivo che si cura mettendo una benda sull'occhio come un pirata. Fiamma lo dice di getto, è un discorso normale, non le viene in mente che invece per Leila quel discorso è un macigno. Normalmente la gente normale sa da chi ha preso il colore degli occhi e se ci sono delle ammaccature sui cromosomi, perché normalmente convive con i fornitori di quei cromosomi. Leila ha metà della sua genealogia dispersa: i suoi cromosomi paterni potrebbero arrivare da un serial killer o da un premio Nobel, per quello che ne sa, potrebbero essere ammaccati, infangati o scintillare come braccialettini di brillantini Swarovski. Leila pensa che forse dovrebbe smettere già di mangiare dolci, visto che non può sapere qual è l'eredità portata dal 50% ignoto della sua genealogia. Se un giorno dovrà mettersi una benda su un occhio come un pirata, le farebbe piacere saperlo per tempo, così da procurarsi una bandana in tinta. Dice a Fiamma che uno dei cuccioli di Favola è sparito, the little dog is not in the garden, ed è buffo perché tutta la storia di Leila e della mamma di Leila e del dottor Rossi che sposa la mamma di Leila è cominciata proprio così, un cucciolo disperso che Leila ha ritrovato. Leila è la bambina creata dall'amore di una mamma molto giovane e di un papà che se ne è andato per i fatti suoi, quindi il titolo di papà forse non gli tocca. La mamma di Leila è la persona descritta come ragazza madre, oppure madre nubile oppure genitore singolo a seconda del livello di politicamente corretto. La sostanza non cambia. Una ragazzina che si è innamorata di un uomo che all'annuncio «avremo un bambino», ha preferito scomparire e nella fretta ha dimenticato di lasciare l'indirizzo, il numero di telefono, qualsiasi cosa che rendesse possibile rintracciarlo. Ha anche dimenticato di dare il proprio cognome alla figlia. Ha anche dimenticato di assumersi la responsabilità della sua esistenza pagando gli alimenti. Uno distratto parecchio. La mamma di Leila ha mantenuto la sua bambina da sola. E per mantenerla ha fatto qualsiasi lavoro, ha fatto le pulizie, spesso assunta «in nero» che non vuol dire che lavava i bagni degli altri vestita a lutto, ma che non le pagavano la quota di soldi grazie ai quali prima o poi avrà la pensione. Per spendere meno, per non sottrarre un affitto sia pure miserrimo ai suoi risicati guadagni, la mamma di Leila ha occupato abusivamente una baracca abbandonata nelle paludi, tra il campo nomadi e gli insediamenti degli immigrati dal corno d'Africa. Leila è stata l'unica ragazzina di origine italiana ad andare alla scuola elementare «Santorre di Santarosa», la scuola dei bambini immigrati, cosiddetta scuola multietnica, dove i cinque anni delle elementari sono sfruttati per insegnare l'italiano a tutti e solo di tanto in tanto si riesce a fare altro.Alla «Santorre di Santarosa», peraltro, Leila era stata una specie di principessa, di cittadinanza italiana, figlia di madre nubile fin che si vuole, ma con impeccabili documenti, era quella brava della scuola, visto che lei l'italiano lo sapeva già. Prima e unica tra gli utenti della «Santorre di Santarosa», Leila era sbarcata alle medie, dove si era trovata nel bizzarro ruolo dell'ultima della classe: tutto quello che sapeva si limitava a una discreta conoscenza della lingua italiana e poco altro, e poi era quella che veniva dalla «Santorre di Santarosa», dalle paludi. Ce l'ha fatta lo stesso, grazie a Fiamma, la stratosferica prima della classe, che ha diviso con lei tempo, materiale da disegno, quaderni, informazioni di matematica, libri, tenerezza.Leila ha un padre perché un giorno ha trovato un cane: il più bello dei cuccioli del dottor Rossi disperso nelle paludi. Leila lo ha trovato, poi il dottor Rossi ha trovato lei e insieme a lei ha trovato la sua mamma, e poi è successo come nei film che finiscono bene, perché qualche volta la vita è ancora più carina dei film che finiscono bene. È successo che la sua mamma è diventata la signora Rossi, la moglie del veterinario e lei è diventata Leila Rossi, la figlia del veterinario e della moglie del veterinario. E dopo Leila, con l'aiuto della madre di Fiamma e del dottor Rossi anche Maryam, la bambina venuta dall'Etiopia, la migliore amica di Leila alle elementari è arrivata alle medie, in una lunga catena di cose che vanno per il verso giusto, come una collana di perline.Ora Leila ha una casa, un padre, ed è in arrivo un fratellino, Niccolò. Niccolò, come ha spiegato il dottor Rossi che ha fatto il classico, deriva dalla parola greca nike che vuol dire vittoria. Niccolò ha già vinto un bel po' di cose. Niccolò, lui, saprà da dove vengono tutti i suoi cromosomi. Lui non avrà bisogno di salvare cani dispersi per avere un padre, ce lo avrà gratis, incluso nel pacchetto «venire al mondo». Alla fine del pomeriggio il cagnolino che è una cagnolina è tornato a casa e in compenso è sparita la bici di Fiamma. The dog is in the garden, but the bicycle is not in front of the house.Fiamma si dispera.Leila per un istante pensa che chi sa chi è il proprio padre non dovrebbe preoccuparsi troppo di una bici. Il suo nuovo padre dottor Rossi accompagna Fiamma a casa e la consola, e mentre lui riaccompagna Fiamma da sua madre, Leila va a rincantucciarsi contro la propria. Ne sente l'odore, il corpo grande e tiepido, la grossa pancia che contiene un bimbo regolarmente fornito di padre. «Tutto bene, pulcino?» chiede la mamma. «Certo», risponde Leila. Va tutto bene. È anche tornato il cucciolo, lo ha rubato un mezzo deficiente per scroccare 100 euro. The dog is in the garden. And who is my dad?Forse la mamma non è ancora arrivata alle forme interrogative. Meglio rimandare.9% di tristezza, ma per il resto tutto bene. Anzi, così, con la sua mamma che le passa le mani sui capelli, lo sconforto per il suo 50% di cromosomi che ancora risulta di origine non identificata crolla allo 0,03%. Non conosce suo padre. So what? E allora? C'è il dottor Rossi che è suo padre. Lo chiama Massimo invece che papà, ma è la stessa cosa. Ha un papà, una mamma, un aspirante fratello e una cucciolata di cagnolini. «Tutto bene, mamma, tutto bene al 100%», risponde.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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