2022-04-26
Uccisi in Ucraina i primi 10 mercenari della legione araba di Putin
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L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria stima che da metà marzo a oggi circa 40.000 mercenari siriani si sarebbero arruolati con le forze russe. Il Cremlino ne avrebbe reclutati direttamente circa 22.000 mentre altri 18.000 sarebbero stati incorporati nel Wagner Group. I mercenari libici invece sono arrivati in Ucraina grazie all’accordo stretto direttamente da Putin con Khalifa Haftar.Lo scorso 18 aprile 2022, negli scontri armati avvenuti nei dintorni di Popasnaya (distretto di Luhansk), i soldati ucraini hanno ucciso 10 mercenari provenienti dalla Libia. Due giornalisti ucraini Anatoliy Stirlitz e Yuriy Butusov hanno documentato anche con delle fotografie, alcune iscrizioni in arabo. Una in particolare ha colpito gli esperti del Center for Strategic Studies: questi hanno rilevato che tra il 22 marzo e il 1 aprile 2022, sul muro di una casa privata di Dymer c’èra un'iscrizione araba, presumibilmente riferita alla «Tiger Force» (anche nota come 25a Divisione per Scopi speciali) una Unità d'attacco fondata nel 2013 dal comandante siriano Suheil al-Hassan, che presiedeva l'intelligence aerea della Siria, e che è considerata come la più potente e brutale dei quattro rami dei servizi segreti del Paese. Suhel al-Hasan è stato insignito della Medaglia per la Liberazione di Palmira, dell'Ordine dell'Amicizia, dell'Ordine di Suvorov e di un'arma premio ricevuto dal Ministro della Difesa Šojgu.È noto che le «Tigri» sono strettamente associate alle Forze speciali della Federazione Russa, inoltre al-Hassan è uno dei principali rappresentanti del partito filo-russo, che si contende l'influenza sul regime di Bashar al-Assad e il gruppo filo-iraniano. I proprietari della casa e i loro vicini non hanno visto gli arabi a Dymer perché a causa dell'occupazione russa, hanno temporaneamente lasciato il villaggio, quindi non hanno saputo indicare se Suheil al-Hassan fosse sul posto. Secondo Rami Abdul-Rahman, presidente dell'Osservatorio siriano per i Diritti umani (Regno Unito), sarebbero circa 700 i mercenari della Tiger Force che hanno lasciato la Siria ad aprile per unirsi ai combattimenti in Ucraina. Tuttavia, questo numero non può essere confermato da altre fonti almeno per il momento.Per sferrare l’offensiva nel Donbass, che nei piani di Vladimir Putin dovrebbe essere quella definitiva, la Russia ha mobilitato tra diecimila e ventimila mercenari provenienti dalla Siria, Libia, Afghanistan e Cecenia, mentre il reclutamento di mercenari in Iraq incontra ostacoli messi fino ad oggi dal Governo; mancano le conferme sul fatto che siano arrivati in Ucraina un migliaio di militanti dalla Siria dell'organizzazione libanese terroristica Hezbollah come dichiarato il 17 marzo 2022 dallo Stato Maggiore ucraino che scrisse che il requisito principale per questi mercenari era «l'esperienza delle battaglie urbane».Secondo il The Guardian tutti questi «volontari» sarebbero molto scontenti a causa del fatto che sarebbero stati inviati al fronte come «carne da cannone» ovvero «senza equipaggiamento pesante né veicoli corazzati» ma anche per le diversità di trattamento economico visto che ai siriani sarebbero stati offerti stipendi mensili tra i 600 e i 3.000 dollari, a seconda del grado e dell'esperienza, mentre gli altri, per esempio i libici, guadagnerebbero molto di meno. Discorso diverso invece per i membri della Tiger Force, lo stipendio mensile per l’impegno in Ucraina è di 1.200 dollari al mese per sei mesi e un bonus di 3.000 dollari al ritorno in Siria. Alle famiglie delle vittime viene promesso un pagamento una tantum di 2.800 e 600 dollari al mese per un anno. In Siria, questi soldati vengono normalmente pagati 100 dollari mentre i soldati delle unità semplici solo 50 dollari al mese. Degli stipendi dei ceceni non si sa ancora nulla. A proposito del numero di mercenari, l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria stima che da metà marzo a oggi circa 40.000 mercenari siriani si sarebbero arruolati con le forze russe. I reclutatori del Cremlino ne avrebbero reclutati direttamente circa 22.000 mentre altri 18.000 sarebbero stati incorporati nel Wagner Group notoriamente la milizia privata del Cremlino di proprietà dell’oligarca Yevgeny Prigozhin, soprannominato «il cuoco di Putin». I mercenari libici invece sono arrivati in Ucraina grazie all’accordo stretto direttamente da Putin con il suo protégé, il Feldmaresciallo Khalifa Haftar. Questi è stato uno degli uomini chiave nella guerra civile libica (2014-2020), nella quale i russi sono intervenuti sostenendolo massicciamente. L'idea di coinvolgere mercenari arabi nella guerra con l'Ucraina è stata espressa pubblicamente per la prima volta dal ministro della Difesa russo, Sergej Kužugetovič Šojgu, durante la riunione del Consiglio di sicurezza russo dello scorso l'11 marzo anche e se a onore del vero il Wall Street Journal parlò di questa eventualità già lo scorso 6 marzo 2022. L’informazione venne confermata il giorno dopo dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Il Generale Šojgu durante il colloquio affermò «più di 16.000 volontari dal Medio Oriente hanno già presentato domanda», al che Putin rispose: «Dobbiamo incontrarli e aiutarli a trasferirsi nella zona di guerra». Da quel momento, le foto di Popasnaya sono diventate la prima e finora l'unica prova affidabile che i militanti mediorientali stanno combattendo dalla parte degli invasori russi. I forum siriani e le chat raccontano durissime condizioni in che i mercenari siriani incontrano in Ucraina: le temperature, la scarsità del cibo, e il trattamento descritto come «crudele» riservato dai soldati ucraini nei confronti dei mercenari stranieri. In ogni caso viste le enormi perdite russe in Ucraina stimate in circa 22.000 uomini compresi 17 alti ufficiali, i russi non vanno troppo per il sottile per quanto riguarda l’arruolamento e nella Siria così come in Libia entrambe devastate dalla guerra civile, non si contano più gli uomini con esperienza di combattimento pronti a combattere ovunque per denaro e meglio se per i russi del generale Alexander Dvornikov che ha guidato le forze russe in Siria durante i più intensi combattimenti ad Aleppo nel 2015-2016, per i quali è stato soprannominato il «macellaio siriano». Infine non va dimenticato che tutti questi «volontari» vedono nel viaggio in Ucraina l’occasione giusta per fuggire in Europa, per esempio dalla Siria distrutta da Assad e da Putin, magari con nuovo passaporto. È questo l’ulteriore frutto avvelenato regalato da Vladimir Putin all’Europa.