2019-05-16
Lega all’attacco: «La Rai deve togliere il patrocinio al festival delle Ong»
Gli esponenti del Carroccio scrivono alla Commissione di vigilanza: «Evento contro di noi e i sovranisti europei».«La Rai sta con il cronometro in mano, durante la par condicio, a misurare lo spazio concesso alle varie forze politiche. Ma allora come può patrocinare un evento dove si fa dichiaratamente campagna elettorale contro la Lega e i movimenti sovranisti europei?». Daniele Belotti, deputato della Lega, a distanza di dodici mesi torna a rivolgersi al Consiglio di vigilanza della televisione pubblica, e lo fa assieme alla collega di partito Simona Pergreffi (che della commissione fa parte dal 2018). «Come l'anno scorso torniamo a ribadire l'inopportunità di questo patrocinio e lo facciamo ancora con più forza, visto che siamo in piena campagna elettorale per le europee». Il bersaglio è il patrocinio che l'emittente di Stato ha concesso - per l'ennesima volta - al Festival Sabir, che si terrà a Lecce da oggi fino a domenica. Come il nostro giornale ha raccontato ieri, si tratta di una kermesse il cui obiettivo evidente è quello di propagandare l'immigrazione di massa e l'accoglienza senza limiti. Non per nulla la organizzano associazioni e movimenti piuttosto ostili a questo governo (o, almeno, a una parte). A mettere in piedi il festival è l'Arci, assieme alla Caritas italiana e alla Cgil. Collaborazione associazioni come la sorosiana Asgi e Carta di Roma. Il programma è bello denso, e a senso unico. Sarà proiettato il documentario Libero, che celebra l'attivista francese Cédric Herrou, l'agricoltore che si è messo a trasportare illegalmente migranti oltre il confine. Ci saranno laboratori dedicati ai professionisti dell'accoglienza, corsi per giornalisti e attività di «formazione giuridica». L'Arci ha allestito incontri in cui si spiega come «esercitare il proprio lecito diritto di resistenza» a governi che emanano «leggi sempre più restrittive e lesive nei confronti dei diritti umani». Insomma, sarà una fiera dell'opposizione all'attuale esecutivo in nome dell'invasione. Con il bollino della Rai bene in vista sui manifesti. Già nel 2018 la Lega chiese che il supporto della tv pubblica venisse revocato. «Ci risposero che il patrocinio veniva già concesso negli anni precedenti e non c'era la volontà di toglierlo», spiega Belotti. «Penso che anche questa volta sarà difficile riuscire a revocarlo, ma è importante comunque denunciare la disparità di trattamento. Ci sono festival che cacciano gli editori non graditi anche se hanno regolarmente pagato gli stand. Poi la Rai patrocina un festival in cui si dichiara che “la società civile in tutta Europa è pronta a lottare" e si invoca il “diritto alla resistenza", come se vivessimo sotto una dittatura o peggio. Lo scorso anno», continua l'esponente leghista, «a quel festival avevano organizzato un corso su come opporsi e denunciare il governo. Quest'anno abbiamo un altro corso di formazione in cui si parla di contrasto alle politiche di “erosione del diritto di asilo". Hanno cambiato i titoli e le parole, ma la sostanza è la stessa». Belotti cita un incontro organizzato dalla Caritas nella cui presentazione si legge: «Le prossime elezioni europee saranno un banco di prova importante. Il progetto di una casa comune sembra vacillare sotto i colpi di tensioni sovraniste che ormai si registrano diffusamente in vari Paesi del vecchio continente». Il deputato sbotta: «Questa è campagna elettorale contro la Lega. La Rai è l'emblema della par condicio, non dovrebbe sponsorizzare eventi di questo tipo. Intendiamoci: nessuno vuole censurare il festival o vietarne l'organizzazione, ci mancherebbe. Contestiamo il fatto che sia patrocinato dalla Rai, tanto più a una settimana dal voto». Quella del patrocinio potrebbe persino sembrare una questione oziosa: in fondo che cosa cambia se su un manifesto c'è il logo dell'emittente di Stato oppure no? Beh, a dirla tutta cambia, e non poco. Vale la pena di ricordare, a questo proposito, quanto accaduto con il Congresso mondiale delle famiglie di Verona. In quel caso, gli organizzatori esibirono il logo della presidenza del Consiglio e il patrocinio fu concesso dal ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana. Immediatamente ci fu una levata di scudi. I senatori del Pd subito produssero un'interrogazione per chiedere che il governo negasse l'appoggio alla manifestazione, furono organizzati cortei e proteste di piazza. E in quel caso si trattava semplicemente di un grande convegno dedicato a genitori e figli. A Lecce, invece, si assisterà alla santificazione dei taxisti del mare e degli attivisti pronti ad combattere i sovranisti con ogni mezzo necessario. In più, come giustamente notano gli esponenti della Lega, siamo nel momento più caldo della campagna elettorale, e di fatto il Festival Sabir è un colossale spot rivolto ai cittadini italiani per convincerli a non votare a destra. Si è parlato molto di cambiamento, nei mesi scorsi. Ecco: sarebbe bello se tale cambiamento influisse anche sull'egemonia mediatica e culturale.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 17 settembre con Carlo Cambi