2022-06-19
Le vittime di effetti avversi riunite contro l’omertà di medici e istituzioni
Ieri a Milano il primo convegno di «Ascoltami», il comitato dei danneggiati da vaccino. All’evento, moderato da Mario Giordano, i racconti di chi ha sviluppato gravi patologie dopo l’iniezione, nell’indifferenza generale.«Non siamo pazzi, siamo malati». Le parole di Federica Angelini, fondatrice del comitato Ascoltami, sono il grido di tutti i danneggiati dal vaccino anti Covid che vogliono rompere un assurdo quanto crudele muro di silenzio dietro al quale medici e istituzioni li hanno confinati, subito dopo inoculazioni che hanno fatto male, non bene. Ieri a Milano si è svolto il loro convegno, moderato da Mario Giordano che nella trasmissione Fuori dal coro, di cui è conduttore su Rete4, è stato il primo a dare spazio a testimonianze di persone costrette a vivere in un inferno di sofferenze. «Le persone che stanno male sono tantissime», ha confermato Margherita Savini, il medico legale di Venezia che ha denunciato l’indifferenza dei colleghi davanti ai troppi casi di reazioni avverse post vaccino. «Ho visto aumentare del 30% le segnalazioni di forme cardiovascolari, cutanee, le reinfezioni in pazienti vaccinati che seguivo periodicamente», ha raccontato la dottoressa. «Correlazioni con il vaccino negate, ma che invece andrebbero indagate ascoltando la propria coscienza professionale». Ci sono state le testimonianze di donne che chiedono di aspettarsi «almeno un miglioramento», come domanda Silvia Lunardi, infermiera in prima linea durante il Covid e ora incapace di lavorare, di avere una vita normale perché allergica a una delle componenti del vaccino che continua a provocarle shock anafilattici. O come implora Barbara D’Ambrosio, ridotta a camminare con fatica e ad avere problemi di vista, di utero, di perdita di equilibrio quando ha solo 45 anni. Barbara, che ha letto lo straziante messaggio di una mamma, vaccinatasi mentre allattava e che ora vede la figlioletta patire gravi sofferenze, è una delle 340 persone che hanno segnalato problemi molto simili dopo essere state inoculate con alcuni lotti Pfizer. «Con il comitato Ascoltami abbiamo monitorato un numero di casi, segnalati da più parti d’Italia. I lotti sarebbero una decina, ma mentre con Astrazeneca si decise di sequestrarli, nessuna indagine è stata avviata», spiega Mariana Canè, giornalista Mediaset. «Un problema che è stato evidenziato pure negli Stati Uniti». Quindi negli eventi avversi, ci sarebbe una matrice comune riconducibile a lotti che hanno fatto star male centinaia di persone. «Servono diagnosi precise», altrimenti i danneggiati non vengono curati», ha sottolineato il biologo Mauro Mantovani. Invece, le persone vengono fatte passare per malati immaginari «quando non finiscono ridicolizzati. Una situazione devastante, perché se il corpo sta male e non sai a chi rivolgerti, allora sì che finisci in sofferenza psichiatrica», fa sapere Giada Maslovaric, psicologa e psicoterapeuta. Una strage soprattutto al femminile, e per la maggior parte di donne che si sono avvicinate con buona attitudine al vaccino, riportando poi da quella scelta solo sofferenza. «In giro ce n’è tantissima, troppe persone si sono sentite abbandonate e ora cercano di parlare, di ottenere risposte dalle istituzioni», afferma Federica Angelini. Purtroppo, ha dichiarato il chirurgo vascolare Attilio Cavezzi, «dati nazionali affidabili non ci sono, perché la farmacovigilanza è soprattutto passiva. Però si potrebbero prevedere molti fattori di rischio prima di vaccinare indiscriminatamente contro il Covid». Come accade con le donne in gravidanza «per le quali esistono zero studi clinici», ha ricordato l’endocrinologo Giovanni Frajese. L’enorme pressione dei governi sulle agenzie regolatorie ha portato ad approvazioni troppo rapide dei vaccini e in tutto il mondo crescono segnalazioni di eventi avversi «che Ema, Aifa, Fda non sanno come gestire», ha raccontato Serena Tinari, cofondatrice di Re-Check, un’organizzazione no profit specializzata nell’approfondire i temi legati alla salute e alla medicina. «Nel dicembre 2020, Pfizer aveva assunto 600 persone per studiare gli eventi avversi da vaccino, sostenendo che nel 2021 sarebbe arrivata a 1.800 nuovi analisti. Il colosso farmaceutico era consapevole di quante reazioni si sarebbero verificate». E che non andavano annullate con un semplice algoritmo, come fa l’Aifa. Si preferisce censurare quanti denunciano problemi post inoculazione, la strategia è demonizzare chi osa mettere in discussione il dio vaccino, ha ricordato Giordano. Tra i tanti interventi interessanti, le slide di Alberto Donzelli, specialista in medicina preventiva, hanno perfettamente illustrato come la protezione vaccinale si sia negativizzata, con la popolazione in fascia lavorativa che si contagia quattro volte di più dei non vaccinati e la perdita di protezione dei bambini. Non solo il vaccino non sta proteggendo e crea sempre più reazioni avverse che restano ignorate, senza cure e indennizzi per chi ne è stato colpito, ma provoca anche il long Covid. È la conclusione cui è giunto un gruppo di ricercatori di cui fa parte l’infettivologo Andrea Francesco De Maria, che ieri ha parlato anche dei danni nell’organismo della proteina Spike indotta dal vaccino.