La carta di credito di Joseph Mifsud e diverse fonti permettono di ricostruire l'itinerario del testimone chiave del Russiagate. A fine 2017 è nelle Marche, poi raggiunge Malta. Prima di iniziare una vera e propria «vita randagia» tra il Lazio e la Toscana.Il «Mif-tour», ovvero il viaggio in Italia centrale di Joseph Mifsud. Il giro - appunto - che uno degli uomini più ricercati al mondo, testimone chiave del Russiagate e depositario di segreti che stanno rischiando di minare alle fondamenta la democrazia americana, ha realizzato nel 2018 con in tasca una carta di credito inglese emessa dalla Debenhams, una catena della grande distribuzione, dal plafond di sole 1.000 sterline. Soldi che, come i sassolini di Pollicino, hanno lasciato il segno. Consentendo di ricostruire il misterioso itinerario di quest'altrettanto misterioso docente maltese con un piede (e più) nella Link campus university e rapporti con le agenzie di intelligence di mezzo mondo. Nei giorni scorsi, La Verità ha rivelato che, da fine ottobre 2017 a dicembre dello stesso anno, Mifsud avrebbe trovato riparo in un paesino di 10.000 anime: Matelica, in provincia di Macerata, nelle Marche. A ospitarlo un dentista amico di una dirigente dall'ateneo presieduto dall'ex ministro dc, Vincenzo Scotti. A Matelica, Mifsud è arrivato subito dopo l'intervista con Repubblica , che aveva fatto drizzare le antenne ad alcuni alti papaveri dei nostri servizi segreti. «Venne prelevato e messo su un'auto», ha spiegato il suo avvocato, Stephan Claus Roh, «senza nemmeno poter prelevare i suoi effetti personali. È stato spedito lì e basta». Nel piccolo comune, il docente maltese aveva il divieto di parlare di sé e di muoversi. «Era un prigioniero libero», ha aggiunto il legale. «A Matelica, la signora Vanna Fadini (amministratore della Gem, la cassaforte della Link campus university, ndr) e Pasquale Russo (direttore generale dell'ateneo, ndr) in un secondo momento gli portarono vestiti e cibo». I massimi vertici dell'ateneo romano sapevano quindi dov'era. Dopo otto settimane, agli inizi del nuovo anno, Mifsud ottiene dalla Link l'autorizzazione di lasciare le Marche e di tornare a Malta dagli anziani genitori. «L'8 gennaio 2018 mi trovavo a Roma», ha sottolineato al nostro giornale Roh, «e incontrai Vanna Fadini. Fu lei a darmi il numero di telefono di Malta di Mifsud». Il legale lo chiama e gli parla «per ore», anche perché ha già in mente di scrivere il libro The faking of Russiagate. «L'ho contattato prima sul cellulare e poi su un'utenza fissa dei familiari. Così ho avuto la conferma che si trovasse davvero a Malta». Lasciata La Valletta, il professore inizia la sua stagione di «vita randagia» che contempla anche un passaggio per il Sud della Francia. A maggio 2018 è a Zurigo, dove per tre giorni è a colloquio con Roh per registrare una deposizione che sarà successivamente affidata al procuratore Usa, John Durham, che sta conducendo una controinchiesta sul Russiagate. Oggi però possiamo ricostruire, attraverso gli estratti conto della carta di credito, che cosa ha fatto e dov'è andato Mifsud dopo la tappa svizzera. Il periodo di riferimento è quello che va da luglio a ottobre 2018. A luglio, Mifsud viaggia parecchio per la Toscana. A inizio mese, è nel campeggio Il gabbiano ad Albinia, in provincia di Grosseto. Lo ritroviamo sulla statale Reggello-Valdarno. Due giorni dopo (il 4) è ancora al volante sulla Roma Nord-Firenze Sud. Passa per Torrimpietra (Fiumicino) e imbocca la direzione per Tavecchia Sabina. Mifsud guida molto, in quelle settimane. Deve sentirsi al sicuro per non temere controlli o posti di blocco, considerato che da almeno sei mesi il suo nome è sulla stampa nazionale e internazionale. Il 16 luglio è a Roma mentre il 18 si sposta in un albergo prenotato sul sito online Booking. Il 19 è sull'autostrada per Magliano de' Marsi, comune di 3.579 abitanti della provincia dell'Aquila. Nel pomeriggio è sulla Roma Est-Tagliacozzo. I giorni seguenti lo vedono trottare come un cavallo. Il 21 è al ristorante Il Trovatore di San Gimignano, «locale rustico con terrazza e musica lirica in sottofondo» famoso per la «pasta fatta in casa e carne alla griglia». Un bicchierino di liquore, e via ancora sull'asfalto. Prima la Cocullo-Valdichiana e poi in rapida successione Siena (21), Cecina, Bracciano e Trevignano Romano (22). Il 23 sosta in un albergo prenotato online, e il 24 spunta sulla Maccarese-Fregene. Il 28 ritorna al volante e punta sulla Roma Nord-Orvieto. Da quel momento scompare dai radar per riapparire solo il 24 agosto a Roma. Nella Capitale usa la carta di credito per gli acquisti al supermercato, per ricaricare il cellulare e per ottenere anticipi contante. Settembre è un mese di giri che sembrano senza senso, tra il Lazio e l'Abruzzo. Dopo una sortita sulla Maccarese-Fregene, il docente di Malta ritorna nella Capitale (5). Il giorno seguente paga un parcheggio in un garage di Fiumicino. E, dopo poche ore, il pedaggio sulla Maccarese-Fregene. Il 19 e il 22 settembre è a Roma, e il 29 di nuovo a Fiumicino. Nella medesima data viene registrata la sua presenza presso la Vecchia Pineta di Ostia. Ristorante dalle «grandi vetrate» all'interno di un «lido degli anni Trenta», si legge su Tripadvisor, specializzato in «piatti di mare». Il 30 è una giornata dedicata alla guida: prima sull'autostrada Assergi-Teramo e poi su quella Città di Sant'Angelo-Roma Est, infine sulla Giulianova-Città di Sant'Angelo e sulla Roma Est-L'Aquila Est. Altre tappe settembrine sono a Tivoli e a Orbetello.A ottobre, il primo del mese è a Roma, e il 18 sulle autostrade Bussi Popoli-Città di Sant'Angelo, e Città di Sant'Angelo-Roma Est. Una delle ultime uscite di Mifsud è a Bomarzo, a visitare il Sacro Bosco, un parco di statue di basalto del 1500 che ritraggono animali mitologici, divinità e mostri. All'ingresso, c'è questa iscrizione che sembra perfetta in questo labirinto di agenti segreti, inganni e travestimenti: «Tu, ch'entri qua, pon mente parte a parte, et dimmi poi se tante maraviglie sien fatte per inganno o pur per arte».
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».





