2019-11-18
La De Micheli chiama a rapporto il capo di Anas per le spese estere
True
Il caso Anas International Enterprise (Aie) finisce sul tavolo del ministero delle Infrastrutture. Sono sotto accusa gli investimenti in Qatar e India durante il governo Renzi. Il ministro delle Infrastrutture chiede spiegazioni all'amministratore delegato Massimo Simonini. Gli articoli della Verità sui buchi nel bilancio di Anas International Enterprise (Aie), oltre a scatenare i deputati 5 stelle con interrogazioni parlamentari, hanno spinto il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli a chiedere conto alla controllante Anas della gestione degli ultimi due anni di questa controllata pubblica, spesso impegnata all'estero con poco successo. A grillini e dem non piace che il numero uno di via Monzambano si accompagni spesso con un vecchio dirigente di nome Giovanni Battista Papello, ex consigliere nonché titolare di due società di consulenza la Sefatec e la Blustar.Non solo. Il ministero ha acceso un faro su due dirigenti cresciuti a stretto contatto con Papello, ovvero Domenico Petruzzelli e Dino Vurro, entrambi in predicato di prendere il ruolo di Matteo Castiglioni Responsabile direzione operation e coordinamento territoriale di Anas. Non solo. Papello avrebbe già collaborato anche con il precedente governo gialloblu, insieme con la sottosegretaria Giuseppina Castiello, ora nella Lega di Matteo Salvini ma con un passato vicino all'ex deputato campano del Pdl Nicola Cosentino. L'inchiesta di Catania sulla Buche d'oro prosegue come le polemiche interne sul generale Roberto Massi (assunto prima che entrasse in vigore la legge Madia) e il suo vice Michele Sini, carabinieri in pensione che non sono riusciti ad arginare il malaffare all'interno dell'azienda. In Sicilia diversi dirigenti continuano a collaborare con i magistrati raccontando il giro d'appalti truccati, dove veniva penalizzata la manutenzione stradale a fronte del pagamento di tangenti. In sostanza sotto osservazione è tutta la gestione degli ultimi anni di Anas, in particolare le modifiche apportate dai governi Renzi e Gentiloni. Basti pensare che proprio Aie, voluta da Gianni Vittorio Armani, ha chiuso il bilancio del 2018 con una perdita di 7,5 milioni, che è stata coperta dal socio unico Anas Spa, controllante al 43%. La perdita è stata ricoperta con soldi statali altrimenti Aie sarebbe andata in liquidazione perché il rosso era superiore ai due terzi del capitale (3 milioni di euro). Come già raccontato da La Verità, i restanti 2 milioni di euro, delle perdite totali di 7,5 milioni, sono dovute a consulenze pagate per effettuare ricerche di mercato che sono servite davvero a poco. Si temono i rilievi della Corte dei conti. Proprio per questo il ministro ha chiesto spiegazioni per le perdite. Anas dovrebbe occuparsi di strade italiane con i soldi pubblici e non spendere all'estero, India e Qatar, senza risultati. Proprio per questo motivo la corte dei conti potrebbe capire meglio su come sono stati investiti all'estero soldi pubblici con modalità privatistiche. E tutti aspettano un cambio dei vertici prima della fine dell'anno, con gli interni Fulvio Soccodato e Ugo Di Bennardo in prima fila per prendere il posto di Simonini.