2020-06-03
Le regioni riaprono tra dubbi e incertezze
L'Italia torna unita. Le resistenze dei governatori più scettici si sono ammorbidite. Vincenzo De Luca: «Equilibrio nell'adottare misure di prevenzione a tutela delle nostre comunità». Luca Zaia chiede il ripristino della capienza pre Covid a bordo dei mezzi pubblici.L'Italia torna unita nel senso pieno della parola: oggi riaprono le frontiere invisibili ma invalicabili che hanno diviso le regioni durante il lockdown. Via libera quindi alla mobilità attraverso tutta la penisola, senza limitazioni, con soddisfazione di tutti, qualche polemica, alcuni accorgimenti da parte dei governatori più cauti e le ultime novità per quel che riguarda i treni a lunga percorrenza. «Torna la libertà di circolazione tra regioni senza condizioni», commenta il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a La vita in diretta su Rai Uno, «è giusto che ogni presidente rafforzi il sistema di prevenzione e lo si fa rafforzando i presìdi. Per l'app di tracciamento Immuni è iniziata la sperimentazione in 4 regioni, tutti possiamo già scaricarla, ovviamente sarà utilizzabile tra qualche giorno. Io credo che ognuno, ogni cittadino che si sposta da una regione all'altra», aggiunge Boccia, «si augura che il sistema di controllo e monitoraggio funzioni».Nelle ultime ore, le resistenze dei presidenti di regione più scettici sulla riapertura totale si sono ammorbidite. In Sardegna, il presidente Christian Solinas ha rinunciato all'idea balzana di un passaporto sanitario: chi arriva sull'isola dovrà compilare un questionario epidemiologico, mentre chi accetterà di sottoporsi al test rapido riceverà un piccolo bonus da spendere durante le vacanze; il presidente della Sicilia, Nello Musumeci, ha previsto a sua volta un questionario dove indicare la provenienza e l'esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, invitando anche scaricare l'app Sicilia sicura; il Lazio ha rafforzato i controlli sanitari alla stazione Termini di Roma e all'aeroporto di Fiumicino. «Cercheremo di adottare», sottolinea il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che era stato uno dei più scettici sulla riapertura totale, «con equilibrio e serenità, misure di prevenzione a tutela delle nostre comunità, ma una volta presa la decisione, si va avanti». L'idea è di sottoporre a test rapido chi dovesse avere più di 37,5 gradi di temperatura, misurata a campione nelle stazioni e negli aeroporti. Novità per quel che riguarda il trasporto ferroviario, in conseguenza del via libera alla mobilità tra le regioni. Il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato ieri un decreto che prevede la misurazione obbligatoria della temperatura nelle stazioni dell'alta velocità ferroviaria per tutti i passeggeri dei treni a lunga percorrenza. Nelle stesse stazioni vengono introdotti ingressi dedicati ai passeggeri dei treni ad alta velocità e degli intercity per effettuare la misurazione della temperatura corporea prima di salire. Nel caso sia rilevata una temperatura superiore a 37,5 gradi non sarà consentito l'accesso a bordo del treno. È prevista inoltre, fino al 15 giugno, la presenza di un contingente di volontari della Protezione civile per la gestione organizzativa dei flussi di viaggiatori. Ripristinati, dopo la sospensione, i servizi di ristorazione a bordo, per i treni a media e lunga percorrenza con modalità semplificate per evitare il transito dei passeggeri per recarsi al vagone bar: il servizio è assicurato con la consegna «al posto» di alimenti e bevande in confezione sigillata e monodose, da parte di personale dotato di mascherina e guanti. A proposito di trasporti, il presidente del Veneto, Luca Zaia, chiede che venga ripristinata la capienza pre-Covid a bordo dei mezzi pubblici: «Scriverò al presidente della Conferenza delle regioni, Stefano Bonaccini», argomenta Zaia, «per chiedere che ci sia una presa di posizione comune di tutte le regioni sul trasporto pubblico locale. Siamo convinti che se in automobile si gira in quattro o cinque con la mascherina, se non sei convivente, al ristorante idem», aggiunge Zaia, «nei mezzi pubblici bisogna tornare alle capienze originarie. È inutile vivere di romanticismo su queste cose perché di treni non ce ne sono a sufficienza per il fabbisogno richiesto e così vale per tutto il trasporto pubblico».Anche per quel che riguarda il trasporto aereo, potrebbero esserci novità: l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile raccomanda, per ridurre le probabilità di contagio a bordo, di vietare il tradizionale bagaglio a mano, ovvero il trolley, e di consentire ai passeggeri di portare con sé solo uno zaino o una borsa, che dovranno essere sistemati sotto al sedile di fronte. La regola ha la funzione di impedire che i passeggeri entrino in contatto tra loro quando è il momento di riporre o prelevare i trolley che solitamente vengono sistemati nella cappelliera. Infine, l'app Immuni per il tracciamento dei contagi: dal prossimo 8 giugno sarà operativa, in via sperimentale, in quattro regioni italiane (Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia). Dall'altro ieri la app è disponibile nei negozi di Google e Apple e nelle prime 24 ore è stata già scaricata da più di 100.000 italiani dal Play Store. Immuni servirà ad avvertire se si è entrati in contatto con soggetti positivi al virus, permettendo di ricostruire la rete del contagio in tempi rapidi. Già migliaia le recensioni, tra le quali moltissime lamentano il fatto che non sia disponibile sull'app store di Huawei, mentre numerosi utenti lamentano il fatto che per essere utilizzata ha bisogno che sia attivo il bluetooth, con conseguente consumo rapido della batteria dello smartphone. Resta aperto il dibattito sul rispetto della privacy di chi utilizza questa applicazione.