Il fenomeno riguarda tutto il mondo, non soltanto l'Europa. I prodotti dei Paesi emergenti in dollari non garantiscono comunque il capitale. E il quantitative easing rischia di peggiorare la situazione.Con il Bund sui massimi di sempre toccati questo lunedì a 177,84 e il T Bond Usa decennale a quota 130 è quanto mai opportuno fare il punto della situazione sul mercato obbligazionario che si trova da tempo in una situazione anomala: l'economia americana è in salute, con il tasso di interesse al 2,25% e Bond decennale a 130 punti (trentennale a 163,35), mentre l'economia europea, decisamente in affanno e con una disoccupazione ancora elevata, vanta un Bund a 177,80 pur con tassi a zero.Lo spread Btp/Bund, attualmente a quota 217 (dopo aver superato i 230 punti nella mattinata di ieri), in salita dai 170 punti di fine luglio, illustra una situazione tendenzialmente rialzista, con andamento laterale per l'immediato - ritorni ribassisti a 210/190 e risalite a 245 e 275 - ma è latente un rialzo a 310 e in area 340. Un osservatore esterno, guardando solo le quotazioni di Bund, Btp e Bond ne dedurrebbe che sono gli Usa ad avere una difficile situazione economica. Pagare oltre 77 punti sopra 100 per un Bund con tasso nominale a zero (o negativo) non rappresenta certo un buon investimento. Inoltre, a livello globale, i rendimenti obbligazionari si trovano sui minimi degli ultimi 100 anni. Come mai?Sino al 2007/2010 il dato era ancora sui livelli del 1940/1950, poi un deciso affondo e rendimenti (dato aggregato) schiacciati verso lo zero. Chiaro l'effetto distorsivo apportato dalle Banche centrali (quantitative easing). Il Qe e tattiche varie attivate dalla Bce dall'avvento di Mario Draghi a oggi si sono rivelate fallimentari: lo dicono i dati economici e occupazionali dei Paesi dell'Unione europea (mancato anche l'obiettivo di portare l'inflazione perlomeno al 2%). Quest'alluvione di denaro creato dal niente, oltre a non essere servito a risollevare l'economia, sta mutando la recessione in depressione in tutto l'Occidente. E chi cerca il rendimento nell'obbligazionario governativo si trova di fronte a un «deserto».Ad esempio, l'attuale rendimento del Btp a dieci anni è dell'1,63% (dati World bank), il rendimento dei Bonos spagnoli a dieci anni - che toccò il massimo storico a 14,03 nell'ottobre del 1992 - è sul minimo record a 0,12 e il Bund è ora a -0,61% (Olanda a -0,49%, Francia -0,31%, Svezia -0,28%).Il Bond decennale Usa è all'1,65%, il trentennale al 2,11%.L'era dei tassi ai minimi storici farà ben presto sentire i suoi effetti negativi - la situazione è talmente estremizzata che, come un elastico teso al massimo, il «punto di rottura» è vicinissimo.Già oggi in Germania alcune banche impongono tassi di interesse negativi sui depositi, cioè i clienti debbono pagare per depositare sul proprio conto i propri soldi, anziché riceverne un interesse positivo. Esplicativo il caso della Cassa di risparmio di Amburgo che ha annunciato lo scioglimento anticipato di 16.000 piani di risparmio stipulati nel periodo 1993/2005, che offrivano premi garantiti dopo dieci anni, a causa dell'«eccessiva onerosità dell'impegno». Ed è importante evidenziare come non solo Bund (a 177,84) e Uk Gilt (a 135 con tassi a +0,75%) si trovino sui massimi assoluti di sempre in termini di quotazione, ma anche il Bond giapponese prezzi 154,80 punti (nel 2008 era a 131), con tassi a -0,10%. L'analisi effettuata sui grafici del Bund indica che si avranno ripiegamenti dagli attuali 177/130 punti a 169/168 (supporto settimanale: 158), mentre per il Btp le proiezioni indicano ritorni a 136,50/134,50 in prima battuta; e per il britannico Gilt storni in area 131/128 rientrano nella norma. Si potrebbe quindi presumere che una allocazione degli asset in Bond dei Paesi emergenti possa costituire una valida alternativa, ma - purtroppo - non è cosi: l'elevato indebitamento in dollari, le pregresse emissioni in dollari a tassi maggiori del mercato (in grado di attirare gli investitori anche importanti come i fondi pensione Usa), con un dollaro in continuo rafforzamento li espongono al rischio di default. L'investimento in obbligazioni è sempre stato considerato uno degli investimenti più sicuri: il controllo del rating dell'emittente per il rimborso del capitale senza problemi, gli importi delle cedole, il calore di acquisto e la valuta erano elementi base di facile controllo e identificazione. Oggi, anche questo investimento è divenuto rischioso, soprattutto per quanto concerne la solvibilità dell'emittente (anche governativo) e gli ampi movimenti del mercato valutario che, se non correttamente previsti o coperti possono vanificarne la redditività.
Giovanni Pitruzzella (Ansa)
Il giudice della Consulta Giovanni Pitruzzella: «Non c’è un popolo europeo: la politica democratica resta ancorata alla dimensione nazionale. L’Unione deve prendere sul serio i problemi urgenti, anche quando urtano il pensiero dominante».
Due anni fa il professor Giovanni Pitruzzella, già presidente dell’Autorià garante della concorrenza e del mercato e membro della Corte di giustizia dell’Unione europea, è stato designato giudice della Corte costituzionale dal presidente della Repubblica. Ha accettato questo lungo colloquio con La Verità a margine di una lezione tenuta al convegno annuale dell’Associazione italiana dei costituzionalisti, dal titolo «Il problema della democrazia europea».
Ansa
Maurizio Marrone, assessore alla casa della Regione Piemonte in quota Fdi, ricorda che esiste una legge a tutela degli italiani nei bandi. Ma Avs la vuole disapplicare.
In Italia non è possibile dare più case agli italiani. Non appena qualcuno prova a farlo, subito si scatena una opposizione feroce, politici, avvocati, attivisti e media si mobilitano gridando alla discriminazione. Decisamente emblematico quello che sta avvenendo in Piemonte in queste ore. Una donna algerina sposata con un italiano si è vista negare una casa popolare perché non ha un lavoro regolare. Supportata dall’Asgi, associazione di avvocati di area sorosiana sempre in prima fila nelle battaglie pro immigrazione, la donna si è rivolta al tribunale di Torino che la ha dato ragione disapplicando la legge e ridandole la casa. Ora la palla passa alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sulla legittimità delle norme abitative piemontesi.
Henry Winkler (Getty Images)
In onda dal 9 novembre su History Channel, la serie condotta da Henry Winkler riscopre con ironia le stranezze e gli errori del passato: giochi pericolosi, pubblicità assurde e invenzioni folli che mostrano quanto poco, in fondo, l’uomo sia cambiato.
Il tono è lontano da quello accademico che, di norma, definisce il documentario. Non perché manchi una parte di divulgazione o il tentativo di informare chi stia seduto a guardare, ma perché Una storia pericolosa (in onda dalle 21.30 di domenica 9 novembre su History Channel, ai canali 118 e 409 di Sky) riesce a trovare una sua leggerezza: un'ironia sottile, che permetta di guardare al passato senza eccessivo spirito critico, solo con lo sguardo e il disincanto di chi, oggi, abbia consapevolezze che all'epoca non potevano esistere.
Ansa
Gli obiettivi imposti sono rifiutati perché deleteri e insostenibili. Farebbero meglio a seguire i consigli di Bill Gates.
L’appuntamento è fisso e il corollario di allarmi sulla imminente fine del mondo arriva puntuale. Alla vigilia della Cop30 - la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terrà a Belém, in Brasile, dal 10 al 21 novembre - il fronte allarmista globale ha rinnovato il coro catastrofico con la pubblicazione di due rapporti cruciali. L’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) ha diffuso il suo State of the Global Climate Update 2025, mentre l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha pubblicato il suo Climate Action Monitor 2025.






